I tirannosauri erano tre specie diverse

Nel Nord America sono vissuti Tyrannosaurus regina, Tyrannosaurus imperator e Tyrannosaurus rex?

[4 Marzo 2022]

Di tutti i nomi scientifici che sono stati dati alle specie del nostro pianeta, Tyrannosaurus rex potrebbe essere il più famoso. Dai bambini è sicuramente più conosciuto di Homo sapiens. Ma ora si scopre che i Re dei dinosauri erano diversi e appartenenti a diverse specie.

I paleontologi scavano e identificato e chlassificano come T. rex scheletri di dinosauri da più di 120 anni, ma il nuovo studio “The Tyrant Lizard King, Queen and Emperor: Multiple Lines of Morphological and Stratigraphic Evidence Support Subtle Evolution and Probable Speciation Within the North American Genus Tyrannosaurus”, pubblicato su Evolutionary Biology da  W. Scott Persons IV e  Jay Van Raalte  del Department of Geology and Environmental Geosciences del College of Charleston, e da Gregory S. Paul,  ha setacciato tutti quegli scheletri e riconsiderato cosa significa essere T. rex e avanza una nuova ipotesi: «Sebbene tutte quelle ossa appartengano a un tirannosauro, potrebbero non essere tutte “rex”.

Persons, professore di geologia del College of Charleston, spiega che «Il nome Tyrannosaurus rex , o T. rex in breve, ha due parti: Tyrannosaurus – questa è la “T.” – è il nome del genere. Il ‘ rex ‘ identifica una specie all’interno di quel genere. Normalmente, è il nome del genere di un dinosauro che tutti conoscono: Triceratops, Stegosaurus , Velociraptor . T. rex è un’eccezione. Conosciamo tutti il ​​nome completo, il genere e la specie. Forse è perché il nome della specie è breve e dolce; forse è perché il nome completo è così evocativo e semplicemente divertente da dire. E’ un bel nome, ha quello che chiamerei rex appeal, Ma forse non tutti i Tyrannosaurus meritavano quel nome rex. All’interno di un genere ci sono solitamente più specie che variano l’una dall’altra. Noi Homo sapiens condividiamo il nostro genere con molti parenti ominidi – come Homo neanderthalensis , Homo erectus e Homo habilis – ma finora c’è stata una sola specie riconosciuta di Tyrannosaurus».

In passato, altri paleontologi erano dubbiosi a causa della variabilità riscontrata negli scheletri di tirannosauro: alcuni tirannosauri hanno due serie di denti anteriori nelle mascelle inferiori con una forma simile a uno scalpello, mentre altri ne hanno solo una serie. Altri paleontologi facevano notare anche che gli scheletri di tirannosauro presentavano differenze: alcuni scheletri sono più gracili, mentre altri sono molto più robusti.

Il tem di ricerca del  College of Charleston ha accumulato un dataset di misurazioni scheletriche provenienti da tutti gli esemplari di tirannosauro disponibili e per processare questa enorme mole di dati Persons ha reclutato Jay Van Raalte, vincitore del massimo premio di matematica del College, l’Ewa Wojcicka Award, un prodigio matematico che ha elaborato le cifre e aiutato il team ad analizzare i dati statisticamente.

Per confermare che nei Tyrannosaurus c’era qualcosa di insolito, il team ha confrontato la variabilità dei dati con quella di un altro grande dinosauro carnivoro: l’Allosaurus fragilis e spiega che «A differenza dei dati sul Tyrannosaurus, che provenivano da siti fossili sparsi per il continente, i 14 scheletri di Allosaurus fragilis provenivano tutti da un unico punto: la Cleveland-Lloyd Dinosaur Quarry nello Utah. Essendo di un sito in un punto nel tempo, si presume che gli scheletri di Allosaurus siano una specie». Infatti, «I dati di Allosaurus erano molto meno variabili, indicando che le differenze di peso osservate nel Tyrannosaurus erano superiori a quanto ci si dovrebbe aspettare in una sola specie».

Quando il team ha continuato a confrontare le proporzioni scheletriche del tirannosauro con quelle dei suoi parenti più stretti (altri tirannosauridi a due dita come AlbertosaurusDaspletosaurus  e Tarbosaurus), i dati del tirannosauro sono risultati  ancora insolitamente variabili. Ma c’è stata un’altra grande sorpresa: «Per circa la metà degli esemplari – evidenza Persons – le proporzioni sono molto più gracili di quanto ci si aspetterebbe da un tirannosauride o da un altro dinosauro carnivoro di quelle dimensioni. Questo mi ha confuso da morire. Il tirannosauro è il più grande dei tirannosauridi, quindi si penserebbe che fosse il più robusto. Man mano che gli animali diventano più grandi, le loro ossa devono sostenere più peso e sopportare le forze imposte dai loro corpi pesanti mentre si muovono. Ma i grandi animali pesanti tendono ad essere più lenti, rendendo più difficile inseguire e catturare le prede. Invece di adattare i loro corpi per affrontare i maggiori vincoli fisici, è come se gli animali si stessero adattando per affrontare maggiori vincoli ecologici. Invece di compensare i maggiori rischi e sforzi di crescere in grandezza, il Tyrannosaurus gracile ha una struttura più snella che potrebbe averlo aiutato a mantenere le prestazioni atletiche anche con grandi dimensioni».

Infine, il team ha diviso tutti gli esemplari di tirannosauro in base al tempo e gli scienziati dicono che «Sono emersi alcuni schemi. Non sono noti scheletri di tirannosauro gracile da strati rocciosi più antichi e inferiori, e nemmeno esemplari con un solo set di denti a forma di scalpello. Tutti gli esemplari gracili provenivano da un periodo più recente e avevano anche una singola serie di denti a forma di scalpello. Questo suggerisce che la forma più grossa e dai denti a doppio scalpello che si trova negli strati più vecchi fosse una specie che ha dato origine a un’altra».

I discendenti più gracili e recenti sono stati chiamati Tyrannosaurus regina e, continuando sul tema reale, la specie ancestrale è stata battezzata Tyrannosaurus imperator.

E il Tyrannosaurus rex  che fine ha fatto? «Ebbene – spiegano ancora i ricercatori – il T. regina gracile non era l’unico tirannosauro del suo tempo. Nelle rocce più recenti sono stati trovati anche esemplari robusti, ma a differenza del più antico T. imperator, tutti portano solo una serie di denti a forma di scalpello. È a questo terzo gruppo al quale appartiene il primo scheletro scoperto chiamato Tyrannosaurus rex».

Insomma, durante 1,5 milioni di anni, nel Nord America sono vissute almeno tre specie diverse di tirannosauri, non solo una come credevamo finora.

Persons fa notare che «Dal punto di vista evolutivo, è molto tempo prima che una specie di grande predatore a sangue caldo resti invariata. La selezione naturale porta spesso ad ampliare la diversità. Oggi, leoni e leopardi sono due specie dello stesso genere che convivono, così come gli orsi grizzly e gli orsi neri. Penso che sia improbabile che tutti i nostri esemplari di tirannosauro rappresentino una singola specie. La sfida è cercare di distinguerli».

La nuova ricerca porterà i curatori dei musei a correre e rinominare gli schetri dei T. Rex? Per Persons «E’ improbabile, almeno a breve termine». E conclude: «In paleontologia, tutti i nomi delle specie rappresentano ipotesi. Dopotutto, nessuna illuminazione romantica o una canzone di Barry White ci rivelerà quali fossili di tirannosauro avrebbero potuto  accoppiarsi e dare una prole fertile. Ma, come ogni buona ipotesi scientifica, la nostra può essere verificata. Man mano che vengono trovati nuovi scheletri di tirannosauro, possiamo verificare se si adattano o se mettono in dubbio le tre specie proposte e i tratti associati. Questo renderà il prossimo scheletro di tirannosauro che scopriremo ancora più eccitante».