I serpenti kukri mangiano gli organi interni dei rospi ancora vivi

Un cruento comportamento osservato per la prima volta in un serpente e che potrebbe servire a non essere avvelenati

[5 Ottobre 2020]

Lo studio “Eviscerated alive: Novel and macabre feeding strategy in Oligodon fasciolatus (Günther, 1864) eating organs of Duttaphrynus melanostictus (Schneider, 1799) in Thailand”, pubblicato su Herpetozoa s da un team di ricercatori thailandesi guidato dal biologo danese Henrik Bringsøe, rivela un altro aspetto crudele e affascinante della natura che riguarda un tipo particolare di predazione di rospi da parte di serpenti.

Mentre di solito i serpenti predano i rospi soffocandoli o iniettando loro del veleno e poi inghiottendoli interi, i ricercatori si sono imbattuti in un serpente, il kukri  (Oligodon fasciolatus)  che ha un comportamento molto più cruento: attacca il rospo asiatico con le macchie nere (Duttaphrynus melanostictus), gli apre l’addome a morsi con i suoi denti affilati e poi, mentre è ancora vivo,  gli mangia tutti gli organi interni.

Køge ricorda che «I rospi non hanno gli stessi sentimenti e non possono percepire il dolore nello stesso modo in cui possiamo farlo noi. Ma comunque, deve essere il modo più orribile di morire».

Lo studio documenta tre attacchi di questo tipo ed è la prima volta che nei serpenti viene osservato un comportamento di questo tipo che invece è comune in animali come corvi e procioni.

Si sapeva che serpenti kukri, che vivono in Myanmar, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam e prendono il loro nome dai coltelli kukri ricurvi usati dai soldati Gurkha nepalesi, usavano i loro denti affilati per rompere le uova, ma finora erano stati visti inghiottire solo prede intere. Secondo i ricercatori «I serpenti potrebbero usare il metodo appena descritto per eludere al meglio una tossina che il rospo asiatico (Duttaphrynus melanostictus) secerne dalle ghiandole sul collo e sulla schiena».

Quando i ricercatori dell’università thailandese Loei Rajabhat  si sono imbattuti in rospo asiatico con le macchie nere era già morto e un serpente stava già  banchettando con le sue viscere, ma c’era sangue dappertutto e il kukri aveva chiaramente trascinato in giro l’anfibio. «Era chiaro che c’era stato un vero campo di battaglia», spiega Bringsøe.

Altri due episodi di questa cruenta predazione di rospi asiatici a macchie nere vivi sono stati osservati in uno stagno vicino. Uno degli autori dello studio,  Winai Sathanthagjai ha assistito a un combattimento tra un serpente e un rospo durato 3 ore, e il rettile ha dovuto vedersela con le difese tossiche dell’anfibio prima di vincere. Il ricercatore Thailandese racconta che «Il serpente kukri ha tagliato la sua preda usando i denti come un coltello da bistecca, facendo lentamente avanti e indietro finché non è riuscito a mettere la testa dentro« e mangiare gli organi.

Bringsøe è convinto che i serpenti kukri  attacchino in questo modo proprio per evitare il veleno di un rospo, ma potrebbe anche essere un modo per i serpenti di mangiare prede troppo grandi per essere ingoiate. Infatti, un’altra autrice dello studio, Kanjana Nimnuam, ha osservato un altro serpente kukri che ingoiava intero un rospo più piccolo.

Restano quindi molte domande alle quali rispondere sul comportamento di questi serpenti e Bringsøe conclude: «Non auguro a nessuno di essere morsi da uno di loro. In effetti, I loro denti sono stati progettati per infliggere delle lacerazioni invece che delle perforazioni. In pi, questi serpenti liberano un potente agente anticoagulante che, per le sue proprietà, costringe la ferita a sanguinare per delle ore».