I ruoli insostituibili dei coccodrilli: ingegneri ecosistemici e indicatori biologici
Cosa perderà il mondo se i coccodrilli non saranno protetti urgentemente
[12 Agosto 2022]
Lo studio “Using functional traits to identify conservation priorities for the world’s crocodylians”, pubblicato recentemente su Functional Ecology da Phoebe Griffith, Rikki Gumbs e Samuel T. Turvey della Zoological Society of London (ZSL) e da Jeffrey W. Lang del Gharial Ecology Project del Madras Crocodile Bank Trust, sottolinea che «Creare ripari per altri animali attraverso sistemi di tane unici e combattere specie invasive e dannose per l’agricoltura, sono solo due servizi vitali che andranno persi se i coccodrilli e gli alligatori del mondo non saranno protetti meglio».
Ma attualmente rischiamo di perdere fino al 38% delle diverse funzioni ecologiche che le specie di coccodrillo forniscono agli ecosistemi più ampi».
Lo studio individua le specie di coccodrilli, alligatori, caimani e gaviali che necessitano di maggiore e urgente protezione e spiega che «Ognuna di loro svolge ruoli importanti, ma differenti e diversi negli ecosistemi in cui vive». Per questo il team di ricercatori chiede «Maggiori protezioni conservazionistiche per queste specie altamente minacciate, basandosi sulle loro ecologie uniche».
La ricerca indaga sulla diversità dei ruoli ecologici dei coccodrilli esaminando caratteristiche misurabili legate al modo in cui le specie agiscono nel loro ambiente, come la forma del cranio, le dimensioni del corpo e l’utilizzo dell’habitat. I ricercatori hanno sviluppato un database di queste caratteristiche chiave per tutte le specie, rivelando le funzioni ecologiche spesso sorprendenti svolte dai coccodrilli.
Dalle prolifiche tane dell’alligatore cinese (Alligator sinensis ) in pericolo di estinzione, che forniscono riparo vitale e rifugio per altre specie. al controllo dei parassiti agricoli come nel caso del Buwaya, il coccodrillo filippino (Crocodylus mindorensis) , che mangia l’ampullaria (Ampullariidae), una lumaca invasiva. i coccodrilli sono ingegneri vitali degli ecosistemi nei quali in cui vivono. Alcuni, come il più grande coccodrillo del mondo, il coccodrillo marino ( Crocodylus porosus ), si spostano per centinaia di chilometri anche nel’oceano apertoo, attraversando habitat terrestri, d’acqua dolce e marini essenziali, trasportando nutrienti tra gli ecosistemi.
La Griffith, una zoologa che fa parte anche della Wildlife Conservation Research Unit dell’università di Oxford, ricorda che «Oltre la metà di tutti i coccodrilli è minacciata di estinzione a causa della perdita dell’habitat, della caccia, delle catture accessorie con gli attrezzi da pesca e dello sbarramento dei fiumi. Perdere queste specie minacciate significa perdere i diversi ruoli ecologici che forniscono, con conseguenze ecologiche sconosciute e potenzialmente devastanti».
Alcune specie hanno ecologie davvero uniche, come il gaviale (Gavialis gangeticus) una specie in pericolo critico di estinzione che in Italia è stata conosciuta grazie ai romanzi di Emilio Salgari. Il gaviale si è particolarmente adattato alla vita acquatica, evolvendo un muso lungo, stretto e irto di denti, ideale per catturare i pesci, la sua preda principale. Per questo la sua presenza è indicativa di sistemi fluviali puliti e salubri.
La Griffith ribadisce che «Se perdiamo queste specie, perderemo per sempre i ruoli importanti che svolgono. Stiamo solo iniziando a indagare su quali siano questi ruoli, ma alcune specie potrebbero andare perse prima che abbiamo la possibilità di capire il loro posto negli ecosistemi in cui si trovano. Questo è particolarmente preoccupante poiché molti dei coccodrilli che evidenziamo come ecologicamente distintivi sono anche le specie a rischio immediato di estinzione».
Lo studio dimostra anche che alcune caratteristiche aiutano a ridurre il rischio di estinzione di una specie: «Le specie che investono molto nella riproduzione, sono altamente adattabili ai diversi habitat o possono tollerare condizioni climatiche estreme, hanno maggiori possibilità di sopravvivenza». I coccodrilli occupano habitat intrinsecamente fragili come le acque dolci e le coste che sono spesso soggette a un’elevata pressione umana. Dato ché molte specie con funzioni ecologiche uniche e ad alto rischio di estinzione vivono in Asia e dintorni, lo studio indica quel continente come un hotspot delle minacce che subiscono».
La Griffith conclude: «Il nostro studio evidenzia la natura fortemente minacciata dei coccodrilli e che, se vogliamo proteggere le loro funzioni ecologiche negli habitat di acqua dolce in cui si trovano. per molte di queste specie è essenziale un’azione di conservazione immediata e più forte. Questo è così importante perchè gli habitat di acqua dolce sono tra i più minacciati sulla Terra, ma forniscono molti servizi essenziali per il nostro pianeta».