I rari zifi avvistati nelle acque dell’Alto Tirreno

Wwf: proteggere in modo concreto le acque del Santuario Pelagos

[25 Agosto 2020]

Le crociere di agosto di Wwf Travel nell’alto Tirreno, con le quali il Wwf ha inaugurato quest’anno il progetto Vele del Panda, si sono chiuse con un gran finale: «Dal bellissimo veliero Mahayana, dove ricercatori, affiancati da semplici turisti e appassionati hanno navigato in diverse uscite settimanali , nella crociera appena conclusasi si è registrato l’avvistamento in più occasioni degli zifi, i cetacei più rari da incontrare in Mediterraneo».

Il Wwf spiega che «Oltre ad un gruppo di 6 zifi, i partecipanti a bordo della Mahayana hanno potuto osservare tartarughe marine, gruppi numerosi di stenelle e una verdesca, squalo abbastanza diffuso in Mediterraneo ma purtroppo minacciato dalla pesca accidentale. Nelle scorse crociere non sono mancati avvistamenti di cetacei quali balenottera comune, capodoglio, tursiope, stenelle, oltre a pesce spada, pesce luna, a conferma della straordinaria biodiversità del Tirreno settentrionale e in particolare delle acque del Santuario dei cetacei “Pelagos”».

Gli zifi (Ziphius cavirostris) sono dei campioni delle immersioni: sono i mammiferi che si immergono più in profondità nel nostro pianeta. Nel 2010 è stata registrata un’immersione di Zifio a 2.992 metri, della durata di quasi due ore e mezza.

Lo Zifio è il secondo grande odontoceto (i cetacei con i denti, come delfini, orche e capodogli) mediterraneo: è lungo 6 – 7 metri e pesa 3 tonnellate. Data la scarsità degli avvistamenti lo Zifio è classificato come “Data Deficient” (DD carente di dati) nella Lista Rossa IUCN 2012 per la subpopolazione mediterranea.

Tra le numerose attività della  Campagna GenerAzioneMare, il Wwf quest’anno ha anche inaugurato le prime attività di ricerca e esplorazione delle Vele del Panda nelle acque del Santuario che hanno tra gli obiettivi anche il rafforzamento della consapevolezza della comunità costiera rispetto all’enorme  valore di Pelagos.

Il Wwf conclude: «Questi avvistamenti confermano l’esigenza di proteggere in modo concreto le acque del Santuario Pelagos nelle acque dell’Alto Tirreno, difendendolo dalla navigazione senza regole, dall’inquinamento da plastica e da quello acustico che danneggia in particolare modo i cetacei, animali che fondano la loro vita sociale sulla comunicazione  sonora».