I panda non sono più a rischio estinzione

In natura ci sono circa 1.800 panda. Per la Cina non sono più a rischio estinzione ma restano vulnerabili

[12 Luglio 2021]

Secondo il governo cinese «i panda giganti sono ancora animali selvatici protetti di prima categoria» e vengono considerati la cosiddetta specie ombrello per la protezione delle specie a rischio estinzione in Cina.

L’agenzia ufficiale Xinhua ricorda che «Questo tesoro nazionale è diventato un tema di tendenza in tutta la nazione dopo che un funzionario del ministero dell’ecologia e dell’ambiente ha affermato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’inizio della scorsa settimana, il suo declassamento da “specie a rischio” a “specie vulnerabile”, al raggiungimento di 1.800 esemplari di panda giganti che vivono in natura».
Secondo l’Amministrazione cinese per le foreste e le praterie, «Il declassamento testimonia dei risultati degli sforzi profusi nella salvaguardia dei panda giganti e mostra il riconoscimento della comunità internazionale nei confronti dell’impegno della Cina in questo settore. Nel corso degli anni, la Cina ha intrapreso una serie di misure per rafforzare la protezione degli animali selvatici, soprattutto dei panda giganti. Finora la Cina ha istituito 67 riserve naturali riservate a questi ultimi, proteggendo efficacemente il 53,8% dei loro habitat e il 66,8% della sua popolazione. Inoltre, si continueranno a fare sforzi per rafforzare ulteriormente la protezione dei panda giganti in conformità con i requisiti nazionali e internazionali».

L’International union for conservation of nature (Iucn), aveva già tolto nel 2016 i panda giganti dalla lista delle specie a rischio di estinzione, riclassificandoli come “vulnerabili”, ma allora la Cina aveva contestato la decisione perché avrebbe potuto indurre ad attenuare gli sforzi per la conservazione di questi animali.

Cui Shuhong, del ministero dell’ecologia e dell’ambiente, ha detto in una conferenza stampa che «Le condizioni di vita delle specie rare e minacciate in Cina hanno visto nel frattempo notevoli miglioramenti grazie all’impegno attivo del Paese nella protezione della biodiversità e nel ripopolamento degli ecosistemi. Il  miglioramento delle condizioni di vita della fauna selvatica cinese è dovuto all’impegno del Paese nel creare un sistema piuttosto ampio di riserve naturali, con lo scopo di proteggere vaste aree di ecosistemi naturali in modo sistematico e completo. Tanto che alla fine del 2019 la Cina aveva 11.800 riserve naturali, che rappresentano il 18% della superficie del Paese. In Cina la popolazione di diverse specie rare e minacciate è gradualmente in ripresa. Infatti, il numero di tigri siberiane, elefanti asiatici e ibis crestati è cresciuto rapidamente».

Secondo l’ultimo censimento del Wwf, gli individui di panda gigante sono esattamente 1.864. Il Wwf anche in Italia raccoglie contributi per i progetti a tutela del panda attraverso il programma di adozioni. L’aiuto del Wwf negli anni ha permesso di gestire e creare delle riserve in Cina e ha consentito ai panda di spostarsi, nutrirsi e riprodursi in modo sicuro.

L’associazione ambientalista collabora con i veterinari della riserva di Wolong in Cina che si prendono cura di questa specie. Insieme ad altre associazioni ha messo a punto delle nuove tecniche innovative per proteggere i panda. Fra queste l’utilizzo di “Camera traps”, telecamere ad alta tecnologia, collegate tra loro per via satellitare. Riprendono ogni momento del ciclo biologico di questi animali segnalando eventuali pericoli per la loro sopravvivenza.

Il Wwf ricorda che «Il disboscamento aveva reso sempre più complicato per i panda trovare i germogli di bambù necessari per il loro sostentamento. La scarsità di cibo ha costretto questi animali negli anni a spostarsi di continuo, esponendoli al bracconaggio e ai mille pericoli dovuti alle infrastrutture costruite dall’uomo. Il Wwf,  fin dalla sua fondazione, protegge questa specie iconica, protagonista del logo che identifica l’associazione».