I mufloni parautoctoni del Giglio, il direttore del Parco risponde a un’animalista

La lettera di Mariangela Corrieri e la risposta di Maurizio Burlando: perché questi problemi vengono sollevati solo oggi?

[23 Novembre 2021]

Continua a impazzare la querelle sull’eradicazione dei mufloni introdotti all’Isola del Giglio, che fa parte di un  progetto più vasto sulle specie aliene – finanziato da Unione europea e governo italiano e del quale greenreport.it ha scritto più volte – iniziato già diversi anni fa ma che è stranamente esploso solo nelle ultime settimane, quando ormai è giunto a termine anche con notevole successo, come per l’eradicazione dei ratti a Montecristo e in altre isole dell’Arcipelago Toscano.  Nei giorni scorsi, Mariangela Corrieri, presidente Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze, ha scritto la seguente lettera alla direzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano:

 

Gentili signori,
siamo venuti a conoscenza che fra pochi giorni i mufloni dell’Isola del Giglio cadranno sotto il mirino dei fucilieri https://www.giglionews.it/tassi-sos-giglio-al-via-la-strage-di-mufloni
Com’è possibile che una coscienza decida di uccidere animali innocenti?
Non ci sono giustificazioni per uccidere soprattutto se queste giustificazioni sono assurde come quelle adottate per i mufloni.
I mufloni sono sati sì introdotti da pochi decenni nell’Isola del Giglio ma i mufloni introdotti erano e sono quelli della Sardegna considerati PARAUTOCTONI. Se erano e sono PARAUTOCTONI i mufloni sardi, restano sardi pure se dislocati e, quindi, PARAUTOCTONI anche quelli dell’Isola del Giglio..
Perciò, nonostantre sia senza valore ecosistemico e, tanto meno giuridico, il fatto che tali animali non arrechino disturbo alle coltivazioni (Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università di Firenze, Accademia dei Georgofili, St.E.R.N.A.), nonostante siano in quantità esigua  (25-40), la loro PARAUTOCTONIA dovrebbe essere considerata visto che gli animali PARAUTOCTONI non possono essere soppressi (Regolamento UE n. 2016/1141, Regolamento UE 1143/2014).
Per approfondimenti, alleghiamo una breve relazione sperando che, una ulteriore verifica, indagine, ricerca….possa arrivare a salvarli.
Sperando che il rispetto per la propria intelligenza se non dell’etica, aiutino a modificare opinioni tanto cruente.
Noi ci speriamo.

 

Ecco cosa risponde il direttore del Parco Nazionale Arcipelago Toscano Maurizio Burlando:

Gentile Signora,

La informo che il progetto di eradicazione del muflone all’Isola del Giglio è stato validato dall’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) e finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma  LIFE, strumento specifico per la tutela della biodiversità.

La informo altresì che l’abbattimento del Muflone è un’attività routinaria per il Parco Nazionale Arcipelago Toscano; negli ultimi 11 anni ne sono stati abbattuti 97. Grazie ai fondi del progetto LIFE il Parco ha potuto intraprendere un’attività molto più costosa degli abbattimenti, la cattura con trasferimento in altre zone,  andando proprio incontro alle persone che hanno una sensibilità verso gli animali simile alla sua.

Da maggio ad oggi 20 mufloni sono stati catturati e questa attività continuerà, sebbene integrate da altre tecniche, tra le quali anche gli abbattimenti.

Inoltre La informo che il Muflone è una specie cacciabile e che nella sola Regione Toscana per l’annata venatoria 2019-20 era previsto un piano di abbattimento di 434 Mufloni.

Se mi permette di fronte a questi dati sono io a porre due semplici domande:

  1. se il Parco Nazionale fa abbattimenti di mufloni all’isola del Giglio da sempre…perché questi problemi vengono sollevati solo oggi? Oltretutto i mufloni che verranno potenzialmente abbattuti saranno molto meno di quelli degli ultimi 10 anni.
  2. il piano di abbattimento della Regione Toscana si propone di abbattere circa 10 volte i Mufloni che potranno essere abbattuti all’Isola del Giglio fino alla fine del progetto e questo numero si ripete più o meno ogni anno. Il PNAT fa un intervento per motivi di conservazione della biodiversità e supportato da indicazioni scientifiche. La domanda è: ma perché il mondo animalista è molto attento e contrasta l’azione del Parco e non dice nulla per abbattimenti enormemente più consistenti che vengono fatti per divertimento e non per motivazioni di conservazione come fa il Parco? Mi lasci dire che questa cosa è veramente molto curiosa e decisamente inspiegabile da parte di un’associazione animalista…nessun problema per la caccia al muflone (oltre 400 capi in un anno) in Toscana…opposizione invece al Parco in merito all’eradicazione di pochi capi per tutelare altre specie e habitat al Giglio.

La invito, infine, ad andare a leggere l’articolo che il prof. Luigi Boitani – Professore Ordinario di Zoologia al Dipartimento di Biologia e Biotecnologie presso la Sapienza Università di Roma, uno dei massimi esperti a livello nazionale e internazionale in biologia e conservazione della fauna selvatica – ha pubblicato oggi su Repubblica https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/11/22/news/mufloni_del_giglio_un_atto_di_conservazione-327318575/ .

Cordiali saluti.