I maschi delle vespe muratrici usano i genitali per difendersi dai predatori (VIDEO)

Uno studio apre una nuova prospettiva per comprendere il ruolo ecologico dei genitali maschili negli animali

[22 Dicembre 2022]

La predazione può portare all’evoluzione dei dispositivi difensivi negli animali da preda, ma raramente I genitali, utilizzati per l’accoppiamento tra maschi e femmine, r sono stati considerati un’importante difesa anti-predatore. Ora, lo studio “Male wasp genitalia as an anti-predator defense”, pubblicato su Current Biology dai ricercatori giapponesi Shinji Sugiura e Misaki Tsujii della Graduate School of Agricoltural Science dell’università di Kobe, ha documentato le prime prove del ruolo difensivo dei genitali maschili nelle vespe.

Infatti,  Sugiura e Tsujii hanno scoperto che «I maschi della vespa muratrice Anterhynchium gibbifrons (Hymenoptera: Vespidae: Eumeninae) usano le loro spine genitali affilate come “punture” per contrattaccare i predatori» e i loro esperimenti di laboratorio suggeriscono che «I genitali maschili svolgono un ruolo importante nell’impedire ai predatori di inghiottire i maschi delle vespe».

Vespe e api utilizzazno pungoglioni velenosi per difendere se stesse e le loro colonie dagli aggressori, dato che hanno sviluppato i pungiglioni velenosi dagli ovopositori, i loro maschi, privi di ovopositori, erano ritenuti innocui. Ma Tsujii è stato accidentalmente punto da un maschio adulto di A. gibbifrons mentre studiava la life history della vita de<i questa specie di vespa muratrice. Sorprendentemente, il  “pungiglione” del maschio gli ha causato un forte dolore.

All’università di Kobe spiegano che «La vespa maschio ha usato un paio di spine acuminate nei genitali per perforargli il dito. Sebbene il comportamento maschile sia simile al comportamento pungente femminile, le spine genitali non sembrano emettere veleno, a differenza della femmina».

Tsujii ha anche osservato che, in condizioni di laboratorio, i maschi delle vespe muratrici non usavano le loro spine genitali per accoppiarsi con vespe femmine. Sulla base della sua esperienza e delle sue osservazioni, Sugiura ha ipotizzato che «I genitali maschili di A. gibbifrons funzionino come difesa anti-predatore». Per verificare la sua ipotes ha fornìto sperimentalmente maschi di vespe a dei potenziali predatori (una rana palustre Pelophylax nigromaculatuse una raganella Dryophytes japonica ) in condizioni di laboratorio. Il risultato è stato che «Tutte le rane dello stagno (n = 17) hanno attaccato e mangiato le vespe maschi. Sebbene tutte le raganelle (n = 17) abbiano attaccato le vespe maschi, il 35,3% delle raganelle ha rigettato le vespe maschi. Mentre venivano attaccate, le vespe maschio pungevano o mordevano le raganelle. Alle raganellesono state fornite anche vespe maschi dalle quali  erano stati rimossi i genitali. Tutte queste raganelle (n = 17) hanno mangiato i maschi. Pertanto, le vespe maschi possono usare i loro genitali per contrattaccare i predatori e impedire ai predatori di inghiottirle».

Per confrontare la difesa anti-predatore tra vespe maschi e femmine, Sugiura ha anche fornito vespe femmine alle rane e e alle raganelle e il risultato è stato che «Tutte le rane (n = 17) hanno attaccato e mangiato le vespe femmine, mentre il 47,1% delle raganelle (n = 17) hanno attaccato le vespe femmine (Fig. 2); tuttavia, l’87,5% alla fine li ha rigrettate. Pertanto, le vespe femmine hanno difese più efficaci contro le raganelle rispetto alle vespe maschi, sebbene la difesa femminile non sia efficace per le rane». I ricercatori sottolineano che «Negli esperimenti, le vespe non hanno danneggiato gravemente le rane e le stesse vespe e rane non sono state utilizzate ripetutamente».

Sugiura e Tsujii concludono: «Poiché le spine genitali maschili (chiamate “pseudo-pungiglioni”) si trovano in alcune famiglie di vespe (ad esempio, Mutillidae e Vespidae), i loro ruoli difensivi si troveranno probabilmente in molte specie di vespe in cui i maschi hanno pseudo-pungiglioni. I genitali dei maschi degli animali sono stati spesso studiati in termini di interazioni conspecifiche tra maschi e femmine, ma raramente in termini di interazioni preda-predatore. Questo studio evidenzia l’importanza dei genitali maschili come difesa anti-predatore e apre una nuova prospettiva per comprendere il ruolo ecologico dei genitali maschili negli animali».

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