I custodi delle dune di Campomarino

Gli interventi di riqualificazione e fruizione del percorso naturalistico realizzati nell’ambito della campagna Bellezza Italia

[10 Ottobre 2022]

Si possono tutelare, valorizzazione e promuovere le bellezze e le meraviglie della Penisola diventando custodi del proprio territorio. Un esempio arriva dalla Puglia, in provincia di Taranto, dove grazie al progetto “Custodi delle dune di Campomarino” promosso da Legambiente e dal Gruppo Unipol nell’ambito della campagna Bellezza Italia, i volontari si sono presi cura dell’aera dunale di Campomarino realizzando una serie di interventi: dal censimento fotografico della flora dell’area dunale esistente in loco (tra queste il timo arbustivo, il mirto, il lentisco, etc) alla loro manutenzione, dall’installazione della cartellonistica divulgativa per fornire info ai visitatori sul sito e sull’importanza del sistema dunale e la conseguente necessaria tutela dell’area naturalistica da parte, all’attività di pulizia organizzata dal circolo locale di Legambiente per recuperare i rifiuti abbandonati o portati dal mare su tutta la superficie dunale, retrodunale e della spiaggia adiacente, e che continuerà anche nei prossimi anni.

Legambiente ricorda che «E’ stata, inoltre, avviata la costruzione del vivaio sperimentale del Pancratium maritimum, con lo scopo di moltiplicare le piante autoctone per poi procedere alla piantumazione nell’area dunale oggetto del progetto e favorirne la diffusione in maniera omogenea garantendo la continuità della specie vegetale. Tra le altre azioni messe in campo, anche attività divulgative e di sensibilizzazione, soprattutto con le scuole del territorio, e di promozione turistica. Il progetto completa gli interventi svolti dal Comune di Maruggio che ha realizzato camminamenti in legno e interventi anti-erosivi nell’ambito del Por Puglia 2014-2020 ASSE VI Misura 6.5 “tutela e la valorizzazione della biodiversità terrestre e marina”».   

La scelta di Bellezza Italia di prendersi cura di un’area dunale è legata ad un motivo ben preciso: «Il sistema dunale costiero è tra gli ecosistemi più vulnerabili e minacciati del nostro Paese, nonostante svolga un ruolo strategico per la mitigazione del rischio di erosione e la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici. In Puglia negli ultimi quarant’anni il litorale di Campomarino è stato soggetto ad una antropizzazione incontrollata che, come si evince dal confronto delle carte della vegetazione relativo all’ultimo ventennio, ha degradato la vegetazione e la sua zonazione oltre che alterato, soprattutto sul tratto occidentale, la morfologia dunale. Il livellamento delle dune e il depauperamento della vegetazione sono la diretta conseguenza dell’impatto antropico, attuatosi mediante la costruzione di abitazioni, i rimboschimenti artificiali e la realizzazione della litoranea salentinaz.

Obiettivo del progetto Custodi delle dune di Campomarino è non solo quello di prendersi cura di questa area, ma anche di informare e sensibilizzare la cittadinanza sul ruolo strategico che essa svolge.  

Presentando gli interventi realizzati, il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, ha sottolineato che «In questi anni con il progetto Bellezza Italia sono stati realizzati numerosi progetti di recupero e riqualificazione di aree del nostro Paese penalizzate da fenomeni di degrado o abbandono. Progetti su cui i circoli di Legambiente da sempre sono in prima fila. Grazie a questi interventi e al coinvolgimento di volontari, società civile, imprese e istituzioni, diverse zone del Paese sono state restituite ai cittadini. In questo percorso di tutela e valorizzazione del territorio, abbiamo inoltre aggiunto un importante tassello nel definire gli interventi da attuare con Bellezza Italia: affrontare l’emergenza climatica e la salvaguardia della biodiversità per provare a dare un contributo, restituendo aree compromesse alla bellezza e alla fruizione sicura, aiutandole a diventare resilienti, in grado, cioè, di affrontare e resistere a eventi estremi. Tra questi luoghi ci sono anche proprio le dune al centro del nostro ultimo intervento in Puglia».

La campagna “Bellezza Italia” ha l’obiettivo quello di valorizzare il patrimonio artistico-culturale e naturale Italiano. In questi anni sono già diversi i progetti realizzati: dai “Guardiani della Duna”, imperniato sulla tutela della zona dunale di Marina di Alberese, sul litorale della Maremma in Toscana, a “Sui Binari della Bellezza” che ha consentito il recupero della stazione di San Stino di Livenza, in Veneto; passando per “Tra le mura e il mare: il sentiero degli argonauti”, progetto di riqualificazione dell’area archeologica di Paestum, in Campania; la “Mappa dei giardini panteschi”, con il censimento e la proposta di un itinerario tra i giardini simbolo del patrimonio paesaggistico-agronomico dell’isola di Pantelleria, in Sicilia, per arrivare ai Percorsi di Memoria Collettiva lungo il Rio Posada, in Sardegna.   

Marisa Parmigiani, responsabile sustainability del Gruppo Unipol,  ha evidenziato che «Sono trascorsi più di dieci anni da quando è partito il progetto Bellezza Italia e numerosi sono gli interventi che abbiamo realizzato in varie zone del Paese. A Campomarino abbiamo coniugato l’opportunità di studiare per conoscere meglio le soluzioni naturali che ci aiuteranno ad adattarci al clima che cambia con gli interventi di ripristino e miglioramento dell’ambiente naturale, senza dimenticare di continuare a sensibilizzare le persone affinché cresca la consapevolezza dell’urgenza di tutelare la biodiversità nella lotta al cambiamento climatico».  

Oltre al loro valore ecologico, le dune costiere hanno un ruolo essenziale quale elemento di mitigazione “naturale” del rischio costiero, erosione e allagamento, tanto che l’IPCG (In tergovernmental Panel on Climate Change) le ha identificate tra gli elementi di resilienza della zona costiera sabbiosa, insieme alle barriere coralline, le aree salmastre e le foreste di mangrovie. Le dune costituiscono infatti una sorta di “serbatoio sedimentario”, in grado di fornire sabbia alla spiaggia antistante, soprattutto nelle fasi di deficit, e inoltre, rappresentano un ostacolo in grado di contrastare le inondazioni marine e difendere la vegetazione retrostante dall’aerosol salino del moto ondoso. Infine risulta strategico anche il loro ruolo di riserva di acqua dolce quale ostacolo all’intrusione del cuneo salino.  

Il presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli, ha concluso: «Per conciliare la protezione ambientale e lo sviluppo turistico sostenibile – dichiara  – è necessario procedere da un lato alla protezione e valorizzazione del sistema spiaggia-duna, dall’altro all’adeguata gestione, conservazione e promozione degli arenili e dei percorsi naturalistici. I sistemi dunali rappresentano uno degli ambienti naturali più interessanti sotto il profilo ecologico e paesaggistico, ma costituiscono nello stesso tempo uno degli ecosistemi più critici perché soggetti a diversi fattori di stress e di disturbo naturali e/o di origine antropica. In Puglia poi abbiamo tutti gli strumenti utili per tutelare questo grande patrimonio, come i Piani Comunali delle Coste, ma per la stragrande maggioranza dei Comuni si preferisce non adottarli per “tutelare” solo l’interesse economico e del privato piuttosto che il bene comune».