I coralli possono essere “allenati” a tollerare lo stress da caldo

Applicato in laboratorio ai coralli un trattamento termico stressante per aumentare la loro tolleranza al caldo

[7 Marzo 2022]

Il nuovo studio “Pre-exposure to a variable temperature treatment improves the response of Acropora cervicornis to acute thermal stress”, pubblicato su Coral Reef  da un team di ricercatori guidato da Allyson DeMerlis della National Oceanic and Atmospheric Administration Usa (NOAA)e  della Rosenstiel School for Marine and Atmospheric Science  dell’università di Miami, ha scoperto che i coralli sottoposti per 90 giorni a un trattamento termico stressante in laboratorio erano più tolleranti all’aumento della temperatura dell’acqua.

All’università di Miami sottolineano che «Questi risultati offrono agli scienziati del ripristino dei coralli un nuovo approccio per aumentare potenzialmente il tasso di successo, piantando coralli staghorn allevati in vivaio su barriere coralline degradate mentre il cambiamento climatico continua a riscaldare le temperature oceaniche, con conseguenti eventi di sbiancamento dei coralli più frequenti».

Il corallo Staghorn (Acropora cervicornis) è morto in tutto il sud della Florida e nei Caraibi ed è elencato come “minacciato” nell’Endangered Species Act.

Mentre i precedenti esperimenti “stress-hardening”  sui coralli avevano utilizzato l’esposizione a temperature a breve termine, il team di ricercatori Noaa e delle università di Miami e di New Orleans  ha valutato l’effetto di un trattamento variabile a lungo termine, nel quale le temperature hanno raggiunto un livello di stress per un breve periodo di tempo, due volte al giorno.

La DeMerlis spiega che «Questo regime di “allenamento” è simile a quello di un atleta che si prepara per una gara. Siamo stati in grado di dimostrare che questo trattamento termico può aumentare la resistenza dei coralli allo stress da caldo».

Per condurre l’esperimento, il team di scienziati statunitensi ha raccolto frammenti di corallo da 6 distinti individui genetici di corallo staghorn dei Caraibi dalla Reef coral nursery  della Rosenstiel School ry e li ha assegnati casualmente a uno dei tre gruppi: 1. controllo sul campo, 2 controllo di laboratorio. 3 trattamento a temperatura variabile. Il controllo di laboratorio e i coralli trattati a temperatura variabile sono stati sottoposti a un periodo di trattamento di 3 mesi durante il quale i controlli di laboratorio sono stati mantenuti a una temperatura costante di 28 gradi Celsius mentre i coralli a regime di temperatura variabile sono stati sottoposti a temperature fluttuanti tra 28 e 31 gradi Celsius. Dopo, gli scienziati hanno misurato fotograficamente la progressione dello sbiancamento e il numero di giorni in cui un corallo ha subito lo stress termico prima dello sbiancamento e hanno scoperto che «Il trattamento a temperatura variabile ha migliorato significativamente la resistenza dei coralli allo stress termico, nell’ordine di diversi giorni, rispetto ai coralli non trattati» e che «I coralli non trattati avevano maggiori probabilità di soccombere rapidamente a cose come malattie che causano la perdita di tessuto».

All’università di Miami sono convinti che «I risultati dimostrano il vantaggio dell’utilizzo di un trattamento a temperatura variabile in laboratorio per mantenere il corallo staghorn al di sopra delle tradizionali temperature statiche. Questo può essere tradotto sul campo per i professionisti del ripristino, in particolare per identificare i luoghi in cui i loro vivai di coralli e i siti di piantumazione possono essere esposti a temperature più fluttuanti».

L’autore senior dello studio, Ian Enochs, scienziato dei coralli dell’Atlantic Oceanographic and Meteorological Laboratory dell’Ocean chemistry and ecosystems Division  della NOAA, ricorda però che «Sfortunatamente abbiamo raggiunto il punto in cui sono necessari un intervento attivo e il ripristino per garantire che le preziose barriere coralline siano in grado di persistere per le generazioni a venire. Vogliamo aumentare l’efficienza e l’efficacia di questi sforzi e, in definitiva, garantire che i coralli che vengono rimessi su una barriera corallina abbiano le maggiori possibilità di sopportare le condizioni stressanti che dovranno affrontare in futuro».

La DeMerlis. Conclude: «I nostri risultati portano un barlume di speranza nel futuro incerto dei coralli, poiché abbiamo identificato un trattamento con il quale  possiamo migliorare la loro tolleranza allo stress da caldo».