I cani domestici vengono dalle steppe dell’Asia centrale?

Uno studio sul DNA delle razze moderne e i "cani di villaggio" di 38 Paesi diversi

[21 Ottobre 2015]

Secondo lo studio “Genetic structure in village dogs reveals a Central Asian domestication origin”, pubblicato su PNAS da un folto team internazionale di ricercatori, «I cani sono stati le prime specie domesticate originatisi almeno 15.000 anni fa da lupi grigi eurasiatici. I cani oggi sono costituiti principalmente da due gruppi specializzati di un insieme diversificato di quasi 400 razze pure e da un gruppo di gran lunga più popoloso di animali free-ranging adattati a uno stile di vita commensale con gli esseri umani (i cani del villaggio). I cani del villaggio sono geneticamente più diversi e geograficamente diffusi dei cani di razza, il che li rende di vitale importanza per dipanare la storia della popolazione canina».

I ricercatori hanno utilizzato oltre  185.800 marcatori genetici nei cromosomi autosomici (non sessuali), nel cromosoma Y e nel DNA mitocondriale per svolgere un’indagine genetica su larga su 4.676 cani di razza pura di 161 razze e 549 cani del villaggio provenienti da 38 Paesi e dicono che «La struttura geografica dimostra che sia l’isolamento che il flusso genico hanno plasmato la diversità genetica nelle popolazioni dei cani del villaggio. Alcune popolazioni (in particolare quelli neotropicale e del Sud Pacifico) sono derivate quasi completamente ​​dallo stock europeo, mentre altre sono chiaramente incroci tra cani indigeni ed europei. È importante sottolineare che molte popolazioni – tra le quali quelle di Vietnam, India ed Egitto – mostrano una evidenza minima di commistione con quella europea. Queste popolazioni mostrano un chiaro gradiente a corto raggio legato ad un disequilibrio coerente con l’origine ancestrale dell’Asia centrale dell’addomesticamento del cane».

Tutti i cani moderni quindi deriverebbero da lupi selvatici che sono stati via via addomesticati da gruppi di cacciatori umani, forse in un’area tra la Mongolia e il Nepal, quindi dalle steppe dell’Asia centrale.

«Grazie al fatto di aver esaminato tanti cani del villaggio provenienti da tante regioni diverse, siamo stati in grado di stringere sui modelli di diversità in questi cani indigeni – ha spiegato a BBC News Ryan Boyko, del Department of Epidemiology of Microbial Diseasesdella Yale School of Public Health – L’addomesticamento del cane è il tipo di evento che potrebbe aver avuto luogo in modo indipendente in diversi angoli del globo. Ma il DNA dei cagnolini moderni non fornisce alcun supporto per questa idea. Abbiamo guardato esclusivamente per vedere se ci fossero prove di molteplici eventi di domesticazione. E  per ogni gruppo che abbiamo osservato, non ne abbiamo trovato alcuna prova. Sembra che ci sia una sola origine, anche se ci sono chiaramente situazioni in cui c’ è stato… un po’ di flusso genico tra lupi e cani post-domesticazione».

I ricercatori hanno studiato i geni che si trovano vicini nei cromosomi del cane e i modelli di questi marcatori genetici strettamente legati  ha permesso al team di individuare l’evento di addomesticamento nell’Asia centrale. Ma  altri team di ricrcatori che hanno studiato lo stesso problema sono arrivati a conclusioni molto diverse, con origini per i cani che vanno dal Medio Oriente, all’Asia orientale e all’Europa.

Dello studio si occupa anche Le Scienze che ricorda che «Gli sforzi per identificare l’origine del cane domestico hanno già  prodotto grandi quantità di dati genomici, che tuttavia non sono ancora riusciti a tracciare un quadro univoco. Gli studi sulla  diversità del genoma mitocondriale e sul cromosoma Y dei cani hanno suggerito che l’addomesticamento sia avvenuto nel sud della Cina meno di 16.500 anni fa, ma i dati archeologici indicano un’origine fra Europa e Siberia, e lo stesso fanno alcuni studi sulle variazioni del genoma mitocondriale di esemplari antichi e moderni. Verosimilmente, questi risultati contrastanti sono legati in buona parte ai processi demografici (migrazioni, colli di bottiglia evolutivi, ibridazioni e incroci) che hanno alterato e complicato i modelli di diversità genetica».

Probabilmente anche questo studio non risolverà il mistero, ma Boyko è convinto che «Localizzare l’origine dei cani potrebbe stimolare ulteriormente la ricerca. Una di queste nuove linee di indagine potrebbe essere l’analisi del DNA antico da resti di cani rinvenuti nei siti archeologici. Questo strumento potrebbe contribuire a sostenere o smentire le ipotesi sul ruolo di Asia centrale e di altre regioni della domesticazione del migliore amico dell’uomo».