I bracconieri siamo anche noi. L’Italia tra i peggiori Paesi per la cattura e traffico di fauna selvatica

Al via la campagna antibracconaggio nelle Isole Pontine. A rischio la fauna migratrice. Maxi sequestro di specie protette a Catania

[27 Aprile 2020]

Anche durante questa epidemia di coronavirus, partita forse da un mercato dove erano in vendita animali selvatici che hanno permesso al COvid-19 di fare il salto di specie dall’animale all’uomo, abbiamo guardato inorriditi – e un con un po’ di puzza sotto il naso – alle pratiche “incivili” della Cina (i famosi mangiatori di topi vivi di Zaia)  e di altri Paesi in via di sviluppo dove il bracconaggio e la vendita di selvaggina sono diffusissimi, dimenticandoci però che il nostro Paese, l’Italia, ha il triste record europeo di selvaggina catturata, cacciata e venduta illegalmente.

Ce lo ricodano indirettamente oggi il ministero dell’ambiente e i Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, che hanno avviato l’ormai consueta attività anti-bracconaggio sulle isole di Ponza, Palmarola, Zannone e Ischia.

In un comunicato il ministero dell’ambiente spiega che «Lo scopo è quello di impedire condotte illecite a danno dell’avifauna migratoria, in particolare, tortore, quaglie e rapaci che purtroppo sono spesso vittime di bracconieri. Il Piano si attua grazie al contributo sul campo degli uomini dei Carabinieri Cites, Forestali e territoriali impegnati sul territorio con la collaborazione informativa fornita dalle associazioni ambientaliste presenti nelle isole di intervento».

Le isole del sud del Mediterraneo sono una vera trappola mortale per l’avifauna migratoria  e il ministero evidenzia che «Le isole campane e pontine rappresentano uno snodo fondamentale lungo le rotte migratorie dell’avifauna costituendo interesse internazionale in termini di conservazione della biodiversità. Purtroppo in questi territori il fenomeno del bracconaggio ha vasta diffusione, tanto da farle rientrate in uno sette “black spot” (aree calde del bracconaggio italiano) individuati nel Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici».

Per milioni di uccelli, le piccole isole del mediterraneo rappresentano un luogo di sosta vitale – primaverile e autunnale –   durante il loro lungo viaggio luno la rotta Africa-Europa, verso le aree di nidificazione e poi verso quelle di svernamento. Solo a Ponza in questi periodi sono state censite oltre 100 diverse specie di uccelli.
Mentre ci scandalizziamo per i bracconieri e i trafficanti che continuano a fare il loro sporco lavoro in Asi, Africa e America Latina,  il ministero dell’ambiente rende noto che «A Catania gli uomini del CITES e dei Forestali coadiuvati da agenti di polizia sono intervenuti nel quartiere San Cristoforo dove hanno colto in flagranza di reato un pregiudicato che aiutato da un complice, all’interno di un atrio condominiale gestiva un’attività commerciale abusiva per la vendita di animali vivi e imbalsamati. All’interno della rivendita abusiva, sono stati trovati 14 esemplari vivi di tartarughe Testudo Hermanni e un esemplare vivo di Testudo marginata, specie protette e appartenenti alla fauna selvatica dello Stato, la cui detenzione è illegale. Sono stati trovati anche alcuni animali imbalsamati, tra cui un orso Ursidae s.p.p. e un esemplare imbalsamato di Albanella Reale (un uccello rapace il cui nome scientifico è Circus Cyaneus): anche queste specie sono particolarmente protette dalla Convezione Internazionale Cites di Washington. Tutti gli animali imbalsamati sono stati sequestrati insieme con quelli vivi che saranno inseriti in dei programmi per il recupero e il reinserimento in natura».