Guterres alla Cop15 Cbd: stiamo perdendo la nostra guerra suicida contro la natura
5 punti da attuare subito per salvare la vita sulla terra e l’umanità
[12 Ottobre 2021]
Intervenendo alla prima sessione della 15esima Conferenza della parti della Convention on biological diversity (COP15 CBD) in corso a Kunming, in Cina, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, non ha usato mezzi termini: «Stiamo perdendo la nostra guerra suicida contro la natura. Il nostro esperimento durato due secoli con la combustione di combustibili fossili, la distruzione di foreste, aree selvagge e oceani e il degrado della terra, ha causato una catastrofe della biosfera. La sconsiderata interferenza dell’umanità con la natura lascerà un ricordo permanente, proprio come gli scienziati di oggi studiano le tracce delle precedenti estinzioni. Siamo a buon punto nell’estinzione dell’Antropocene. Il tasso di perdita delle specie è da decine a centinaia di volte superiore alla media degli ultimi 10 milioni di anni, e sta accelerando. Oltre un milione di specie di piante, mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci e invertebrati sono a rischio estinzione, molte delle quali entro decenni».
Dopo aver tracciato questo quadro cupo ma veritiero dell’impatto delle attività antropiche sulla vita del pianeta, Guterres a ricordato perché si tratta di qualcosa di suicida: «I danni alla complessa rete della vita che ci sostiene hanno già avuto un impatto sulla vita e sui mezzi di sussistenza di milioni di persone, contribuendo alla fame, alle malattie e alla disoccupazione. Gli indigeni e altri gruppi vulnerabili sono tra i più colpiti. Il collasso dell’ecosistema potrebbe costare quasi tre trilioni di dollari all’anno entro il 2030. Il suo impatto maggiore sarà su alcuni dei Paesi più poveri e più indebitati».
Il capo dell’Onu ha ringraziato la Cina per aver convocato e ospitato questo meeting e per aver promosso il post-2020 Global Biodiversity Framework e ha sottolineato che «La COP15 è la nostra occasione per chiedere un cessate il fuoco. Insieme alla COP26 sul clima, dovrebbe gettare le basi per un accordo di pace permanente. Entro il 2030, dobbiamo invertire la nostra traiettoria e iniziare a costruire il mondo che vogliamo».
Guterres è convinto che un post-2020 Global Biodiversity Framework ambizioso ed efficace, con obiettivi e parametri di riferimento chiari, può rimettere in carreggiata la natura e le persone. Questo quadro dovrebbe funzionare in sinergia con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e altri accordi multilaterali su foreste, desertificazione e oceani. Abbiamo bisogno di azioni coraggiose in cinque aree. Primo, il post-2020 Global Biodiversity Framework deve sostenere il diritto legale di tutte le persone, ovunque, a un ambiente sano, compresi i diritti delle popolazioni indigene che sono custodi della biodiversità; Secondo, deve sostenere politiche e programmi nazionali che affrontino i fattori che determinano la perdita di biodiversità, in particolare il consumo e la produzione non sostenibili; Terzo, deve lavorare per trasformare i sistemi di contabilità nazionali e globali, in modo che riflettano il vero costo delle attività economiche, compreso il loro impatto sulla natura e sul nostro clima; Quarto, la realizzazione del post-2020 Global Biodiversity Framework richiederà un pacchetto di sostegno ai Paesi in via di sviluppo, comprese significative risorse finanziarie e trasferimento di tecnologia; Quinto, deve porre fine ai sussidi perversi, anche all’agricoltura, che rendono redditizio attaccare la natura e inquinare il nostro ambiente. Questi fondi dovrebbero essere reindirizzati alla riparazione del danno che è stato fatto. L’azione in queste cinque aree andrà ben oltre la biodiversità. Contribuirà attraverso l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: all’azione per il clima, alla salute, all’acqua e all’aria pulite e alla fine della povertà e della fame».
Rivolto ai leader globali e ai delegati della COP15 CBD, il segretario generale dell’Onu ha concluso: «I giovani rischiano di perdere di più a causa della devastazione degli ambienti naturali e della perdita di specie. Stanno gridando per il cambiamento. E si stanno mobilitando per un futuro sostenibile per tutti. Loro e noi contiamo su di voi. Vi esorto ad essere audaci e ambiziosi. Per il nostro futuro e per il futuro di tutte le generazioni a venire».