Greenpeace: la motosega dei ministri dell’Ambiente dell’Ue contro le foreste

Dure critiche alle modifiche alla legge forestale approvate dai ministri Ue

[28 Giugno 2022]

Secondo Greenpeace European Unit, con il documento approvato il 24 giugno «I ministri europei dell’ambiente hanno gravemente indebolito l’imminente legge dell’UE per proteggere le foreste del mondo dal consumo europeo. Le modifiche proposte dai ministri al disegno di legge che consentirebbero la vendita continua di prodotti che hanno gravemente degradato le foreste e consentirebbe anche la vendita di prodotti in legno, pasta di cellulosa e carta che hanno determinato la completa deforestazione delle aree».

Greenpeace aveva già criticato il disegno di legge perché lasciava non protetti ecosistemi minacciati come savane, zone umide e torbiere e per aver ignorato prodotti e materie prime legati alla distruzione della natura, come gomma, mais, pollame e carne di maiale.

L’Organizzazione ambientalista accusa I lobbisti dell’industria del legname, in particolare dei Paesi nordici,  di essersi opposti alle restrizioni sui prodotti provenienti da foreste degradate e ricorda che «Le foreste degradate, sebbene non completamente distrutte, possono immagazzinare molto meno carbonio e supportare meno fauna rispetto alle foreste sane e possono persino morire del tutto».

La commissione ambiente del Parlamento europeo voterà sui suoi emendamenti alla proposta l’11 o il 12 luglio. Il Parlamento dovrebbe definire la sua posizione a settembre, dopodiché inizieranno i negoziati a tre sulla legge finale tra Commissione Ue, Parlamento e governi nazionali.

La leader della campagna forestale di Greenpeace EU, Sini Eräjää, spiega che «I ministri hanno adottato una motosega contro la legge che dovrebbe tenere i prodotti legati alla distruzione della natura fuori dai nostri negozi e fuori dai nostri piatti. Inchinandosi alle pressioni delle compagnie di disboscamento e dei loro governi, lascerebbero la porta aperta a prodotti che vanno a scapito delle foreste danneggiate e introdurrebbero una scappatoia per il legno proveniente da foreste disboscate in Europa e nel mondo. Con le temperature in aumento e gli incendi boschivi che imperversano, non possiamo permetterci di indebolire questa linea di difesa essenziale contro la crisi climatica».

Greenpeace EU conclude: «I ministri hanno appoggiato una nuova definizione di “degrado forestale” che si applicherebbe solo alla conversione delle foreste primarie, che costituiscono una percentuale estremamente piccola delle foreste europee, in foreste di piantagioni. Ciò lascerebbe la stragrande maggioranza delle foreste dell’Ue non protetta e consentirebbe il proseguimento di molte pratiche forestali dannose. Unitamente alla definizione della legge di “deforestazione”, che si applica solo alla conversione delle foreste in terreni agricoli, questa definizione ristretta di “degradazione” potrebbe anche lasciare il mercato dell’Ue aperto a prodotti come legno e carta che provengono da foreste distrutte, compresi i foreste, prima che vengano formalmente convertite in piantagioni di alberi o terreni agricoli. I ministri dell’ambiente non hanno proposto modifiche ai tipi di ecosistemi che la legge cercherebbe di proteggere, né all’elenco delle merci a cui la legge sarebbe applicata».