Green4Blue per recuperare la biodiversità nella pianura bolognese

Già avviati la gestione sostenibile della vegetazione e il campionamento delle specie aliene invasive

[9 Luglio 2020]

Sono entrate nel vivo le prime azioni del progetto Life Green4Blue, il progetto finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea per ridurre il declino della biodiversità della pianura bolognese, e sperimentare pratiche virtuose di gestione dei canali di bonifica.

Il progetto, di cui sono partner Consorzio della Bonifica Renana, università di Bologna e Legambiente Emilia-Romagna, ha preso ufficialmente il via a dicembre 2019 e, nonostante l’emergenza sanitaria per il SARS-CoV‑2, questi mesi hanno visto i responsabili dei tre enti avviare le prime azioni sul territorio, nel rispetto delle necessarie misure di sicurezza. Il progetto si estende su 60 km di canali, con 14 punti di intervento in 6 Comuni. Le le aree interessate da interventi di miglioramento ecologico oiccupano 10.000 m2

Lo staff di Green4Blue spiega che «Obiettivo del progetto è infatti la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica per valorizzarne il ruolo di infrastrutture verdi e blu di collegamento tra aree naturali del territorio: una gestione innovativa dei canali che, da semplici strutture per il trasporto d’acqua, li trasformi in ecosistemi ricchi di biodiversità. Aspetto fondamentale del progetto sarà anche il contenimento della popolazione di specie faunistiche invasive estranee ai nostri habitat, come la nutria (Myocastor coypus) ed il gambero rosso (Procambarus clarkii), che agiscono negativamente sugli ecosistemi e sulla sicurezza dei canali».

Dopo la predisposizione dei transetti, piccole aree studio dei canali per analizzare lo stato dell’ambiente e valutarne l’evoluzione nel corso del progetto, sono iniziate le attività di monitoraggio dei suoli e delle acque, e quelle di censimento floristico e faunistico: il campionamento dei suoli e l’analisi di laboratorio della qualità delle acque; la rilevazione delle specie vegetali presenti, attraverso una attenta catalogazione della flora; il censimento delle popolazioni del gambero rosso della Louisiana attraverso la cattura in nassa.

Green4Blue  sottolinea che «Purtroppo i primi esiti delle catture ci parlano di una presenza quasi univoca del gambero “alieno” rispetto a quello originario, anche se non sono mancate le sorprese positive, come il rinvenimento di un luccio, specie tipica di ecosistemi in buono stato e antagonista di altre specie alloctone molto pericolose come la rana toro americana».

Per quanto riguarda la gestione della vegetazione nei canali, sono stati realizzati primi momenti formativi destinati agli operatori escavatoristi del Consorzio della Bonifica Renana, durante i quali è  stata evidenziata «l’importanza di differenziare le attività di sfalcio della vegetazione, rispetto alla tecnica tradizionale, per poter salvaguardare porzioni di flora utile per la fauna e la depurazione delle acque, senza per questo ridurre la sicurezza idraulica. Tecniche che gli operatori hanno già iniziato a mettere in pratica a partire da questa primavera».

I prossimi passi riguarderanno la realizzazione di aree umide ad alto valore ecosistemico, la selezione e messa a dimora di flora autoctona, la sperimentazione di un vaccino che agisce sulla capacità riproduttiva delle nutrie, e il coinvolgimento di enti e cittadini in progetti condivisi di controllo delle specie invasive e dei canali.