Gli ultimi panda europei vivevano in Bulgaria e si sono estinti per il cambiamento climatico
Denti fossili trovati negli anni '70 appartengono a un “nuovo” parente stretto del moderno panda gigante
[1 Agosto 2022]
Circa 6 milioni di anni fa, nelle zone umide boscose di quella che oggi è la Bulgaria viveva una specie di panda finora sconosciuta che potrebbe essere stata l’ultimo panda gigante europeo conosciuto e quello più evoluto. A rivelarlo è lo studio “A late Turolian giant panda from Bulgaria and the early evolution and dispersal of the panda lineage”, pubblicato sul Journal of Vertebrate Paleontology dal paleoantropologo Qigao Jiangzuo dell’università di Pechino e dell’Accademia cinese delle scienze e da Nikolai Spassov dell’Accademia delle scienze della Bulgaria, che analizza due denti fossili riportati alla luce dai depositi del Museo nazionale di storia naturale della Bulgaria e che eranio stati trovati – e poi dimenticati. Alla fine degli anni ’70 e che ora forniscono nuove prove della presenza in Europa di un eccezionale parente del moderno panda gigante che, a differenza dell’iconico orso bianco e nero di oggi, non faceva affidamento esclusivamente sul bambù.
Spassov spiega che «Sebbene non sia un antenato diretto del genere moderno del panda gigante, è un suo parente stretto. Questa scoperta dimostra quanto poco sappiamo ancora della natura antica e dimostra anche che le scoperte storiche in paleontologia possono portare a risultati inaspettati, anche oggi».
Originariamente, un dente carnassiale superiore e un canino superiore furono catalogati dal paleontologo Ivan Nikolov, che li aggiunse al tesoro fossile del museo quando vennero portati alla luce nel nord-ovest della Bulgaria e la nuova specie di panda è stata chiamata Agriarctos nikolovi in suo onore.
Spassov racconta come sono arrivati a fare questa affascinante scoperta: «Avevano una sola etichetta scritta vagamente a mano. Mi ci sono voluti molti anni per capire quale fosse la località e qual era la sua età. Poi mi ci è voluto molto tempo anche per rendermi conto che si trattava di un panda gigante fossile sconosciuto. I depositi di carbone in cui sono stati trovati i denti – che li hanno impregnati di una tonalità annerita – suggeriscono che questo antico panda abitasse regioni paludose e boscose. Lì, durante il Miocene, probabilmente consumava una dieta prevalentemente vegetariana, ma non puramente basata sul bambù! I fossili della vegetazione di base che sostiene il panda moderno sono rari nella documentazione fossile europea – e, soprattutto, nel tardo Miocene bulgaro – e le cuspidi dei denti non sembrano abbastanza forti da schiacciare gli steli legnosi. Invece, probabilmente si nutriva di materiali vegetali più morbidi, in linea con la tendenza generale verso una maggiore dipendenza dalle piante nella storia evolutiva di questo gruppo. Condividere il loro ambiente con altri grandi predatori probabilmente ha portato il lignaggio del panda gigante verso il vegetarianismo. La probabile competizione con altre specie, in particolare carnivori e presumibilmente altri orsi, spiega la specializzazione alimentare più vicina dei panda giganti al cibo vegetale in condizioni di foresta umida»
Lo studio che i denti di A. nikolovi fossero molto efficaci anche contro i predatori. Inoltre, i canini sono di dimensioni paragonabili a quelle del panda moderno, suggerendo che appartenessero a un animale di dimensioni simili o solo leggermente più piccolo. Secondo i due autori dello studio, «A. nikolovi potrebbe essersi estinto a causa del cambiamento climatico, probabilmente a causa della “crisi di salinità messiniana”, un evento durante il quale il bacino del Mediterraneo si è prosciugato, alterando in modo significativo gli ambienti terrestri circostanti».
Spassov ricorda che «I panda giganti sono un gruppo di orsi molto specializzato. Anche se A. niklovi non era specializzato in habitat e cibo come il moderno panda gigante, i panda fossili erano abbastanza specializzati e la loro evoluzione era correlata ad habitat umidi e boscosi. E’ probabile che il cambiamento climatico alla fine del Miocene nell’Europa meridionale, portando all’aridificazione, abbia avuto un effetto negativo sull’esistenza dell’ultimo panda europeo».
Qigao ha contribuito in modo determinante a restringere agli Ailuropodini, una tribù all’interno della famiglia degli Ursidae, l’identità di questa strana bestia e dice che «Sebbene questo gruppo di animali sia meglio conosciuto dal suo unico rappresentante vivente, il panda gigante, un tempo vivevano in Europa e in Asia».
Curiosamente, gli autori dello studio propongono due potenziali percorsi per la distribuzione di questo gruppo: una possibile traiettoria evolutiva vede gli Ailuropodini uscire dall’Asia e concludere in A. nikolovi in Europa. Ma Spassov è molto cauto rispetto a questa ipotesi: «I dati paleontologici mostrano che i membri più antichi di questo gruppo di orsi sono stati trovati in Europa. Questo suggerisce che il gruppo potrebbe essersi sviluppato in Europa e poi direttosi in Asia, dove si sono sviluppati gli antenati di un altro genere, Ailurarctos . Questi primi panda potrebbero poi essersi evoluti in Ailuropoda , il moderno panda gigante».