Gli uccelli migratori africani passano sempre più tempo in Europa
Alcune specie potrebbero smettere di migrare, con pesanti conseguenze sia in Europa che in Africa
[25 Ottobre 2021]
Secondo lo studio “Phenological trends in the pre-and post-breeding migration of long-distance migratory birds”, pubblicato su su Global Change Biology da un team di scienziati di Durham University, Birds of The Gambia e Gibraltar Ornithological and Natural History Society (GONHS), «Il cambiamento climatico potrebbe rendere la migrazione invernale degli uccelli un ricordo del passato»
Al dipartimento di bioscienze dell’università di Durham che ha guidato la ricerca dicono che questa è una possibilità dopo che il nuovo studio «Ha scoperto che alcune specie di uccelli migratori trans-sahariani, come gli usignoli, i lui grossi e diverse specie di ballerine, trascorrono fino a 50-60 giorni in meno all’anno nei loro territori non riproduttivi in Africa. Le specie più colpite includono usignoli, capinere.
Lo studio è stato il primo a esaminare quanto tempo trascorrono gli uccelli migratori transahariani nei loro tradizionali rifugi invernali in Africa. Utilizzando oltre 50 anni di dati di censimenti di uccelli raccolti da ornitologi in Gambia e Gibilterra, gli esperti della Durham hanno analizzato le date di arrivo e partenza degli uccelli migratori durante tutto il cinquantennio e hanno anche messo in relazione questi cambiamenti con quelli avvenuti nel clima e nella vegetazione. E’ così che hanno scoperto che «Molti degli uccelli migratori più comuni d’Europa trascorrono più tempo nei loro luoghi di riproduzione europei; partendo più tardi per l’Africa subsahariana e scegliendo di tornare prima in Europa. Questo cambiamento suggerisce che gli uccelli sono in grado di sopravvivere più a lungo nei loro territori di riproduzione europei rispetto a prima». Il che ha portato i ricercatori a chiedersi se alcuni uccelli potrebbero eventualmente interrompere le loro tradizionali lunghissime migrazioni.
I bioscienziati della Durham ricordano che «In precedenza si pensava che gli uccelli migrassero a tempo in base alla lunghezza del giorno, tuttavia i risultati di questo studio suggeriscono che gli uccelli stanno anche prendendo decisioni più sfumate, rispondendo a fattori come i cambiamenti del clima e alla vegetazione disponibile» e avvertono che «I cambiamenti nelle abitudini migratorie potrebbero portare a stagioni riproduttive più lunghe per queste specie e avere effetti a catena su altre specie. Il principale autore dello studio, Kieran Lawrence del dipartimento di bioscienze della Durham conferma su BBC News: «”Se le tendenze che abbiamo visto in questo studio continuano, potremmo vedere che, nel tempo, alcuni uccelli non trascorreranno più nessun tempo nell’Africa sub-sahariana, e trascorreranno invece l’intero anno all’interno dell’Europa. I cambiamenti nelle abitudini migratorie che stiamo già osservando potrebbero portare a stagioni riproduttive più lunghe per queste specie, nonché effetti a catena su altre specie, sia qui nel Regno Unito che nelle tradizionali destinazioni di migrazione invernale. Se gli uccelli non migrano Potrebbe esserci una maggiore concorrenza per il cibo in Europa durante l’inverno e l’autunno». Mentre nelle tradizionali destinazioni migratorie dell’Africa subsahariana una riduzione del tempo che gli uccelli migratori vi trascorrono potrebbe avere implicazioni per gli ecosistemi come il consumo di insetti, la dispersione dei semi e l’impollinazione.
Guardando al futuro, Il responsabile del progetto, il professor Stephen Willis, ha rivelato che «Il mio team svilupperà un nuovo modello per simulare migrazioni e scenari futuri».per simulare le complesse migrazioni degli uccelli e i per capire come potrebbero svilupparsi o cambiare i modelli che hanno identificato negli uccelli transahariani negli ultimi decenni.