Gli incendi bruciano il Parco dell’Aspromonte, a rischio le Foreste vetuste patrimonio Unesco

Sammuri (Federparchi): «Ancora una volta le aree naturali protette si trovano nella morsa di incendi devastanti. Occorre un piano straordinario su più livelli»

[9 Agosto 2021]

Finora sono oltre 900 le richieste di supporto aereo giunte al dipartimento della Protezione civile per incendi boschivi, e nella giornata di ieri l’osservato speciale – con 8 richieste – è stata la Calabria, dove sta andando a fuoco il Parco dell’Aspromonte: particolare angoscia desta l’incendio attivo a San Luca che minaccia le Foreste vetuste, patrimonio Unesco.

«Siamo impegnati sul campo, insieme a tutti i volontari delle associazioni che collaborano nella campagna Aob, per lottare contro le fiamme – dichiara il presidente del Parco, Leo Autelitano –  Sono preoccupato dalla persistenza e dalla violenza del fuoco, che adesso minaccia anche le nostre Foreste vetuste, resto in continuo contatto con il presidente della Regione ed i rappresentanti di Calabria Verde, ai quali ho chiesto l’invio di tutti i mezzi e di tutti gli uomini a disposizione per riuscire a spegnere questi incendi. Lo stato d’emergenza è totale, se possibile ho invocato anche l’aiuto dell’Esercito per fronteggiare una situazione disastrosa. L’incendio intorno all’area di San Luca  è arrivato a ridosso di Valle infernale, scrigno di biodiversità con le sue faggete vetuste da poco riconosciute dall’Unesco quale patrimonio mondiale».

A seguito dell’appello, il premier Mario Draghi ha firmato ieri per la Calabria il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di Protezione civile; il Parco dell’Appennino Lucano ha invece inviato spontaneamente uomini e mezzi per supportare l’area protetta in questo momento drammatico, con un gesto di grande solidarietà.

«Ancora  una volta – commenta il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri – le aree naturali protette si trovano nella morsa di incendi devastanti. Al parco nazionale dell’Aspromonte, in Calabria, si è consumata una tragedia con due vittime con un fronte del fuoco di proporzioni enormi. Nel parco delle Madonie, in Sicilia, le fiamme hanno colpito un intero tessuto produttivo orientato alla sostenibilità ed è partita una campagna di solidarietà con raccolta fondi a favore della comunità che è stata pesantemente colpita. A questo si aggiungono i danni incalcolabili per la distruzione di biodiversità e habitat naturali che ogni incendio comporta  e l’indignazione per quando si scoprono gli inneschi da parte di mano criminali».

Una situazione che rende indispensabili maggiori investimenti in prevenzione, anche alla luce della preoccupante accelerazione della crisi climatica in corso.

«Occorre un piano straordinario su più livelli, innanzitutto per il  potenziamento del monitoraggio e del sistema antincendio,  con  il rafforzamento dei presidi per i parchi per le attività di prevenzione, repressione e spegnimento. E poi – conclude Sammuri – occorrono investimenti di lungo periodo per intervenire in azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti climatici i cui effetti  sono sotto gli occhi di tutti. Sono scelte da mettere in campo rapidamente utilizzando anche i fondi del Pnrr i cui progetti, è bene ricordare,  devono essere in gran parte orientati alla sostenibilità e alla tutela della biodiversità».