Gli antichi mammiferi nascevano già ben sviluppati e morivano giovani
Alcuni mammiferi aumentarono di dimensioni molto rapidamente per sostituire i dinosauri giganti
[5 Settembre 2022]
Lo studio “The origin of placental mammal life histories”, pubblicato su Nature da un team internazionale di ricercatori, rivela che alcuni mammiferi preistorici nascevano già pronti per sopravvivere e crescevano due volte più velocemente dei mammiferi odierni e che questo ha rappresentato per loro un vantaggio dopo l’estinzione dei dinosauri.
Lo studio indica che le loro lunghe gravidanze spiegano perché i nostri primi antenati salirono riuscirono a emergere, circa 62 milioni di anni fa . Il principale autore, Gregory Funston del Royal Ontario Museum di Toronto (ROM) ed ex Royal Society Newton International Fellow alla School of GeoSciences dell’università di Edimburgo, evidenzia che «La nostra ricerca apre la finestra fino ad oggi più dettagliata sulla vita quotidiana dei mammiferi estinti. Questo livello di dettaglio senza precedenti mostra i tipi di stili di vita che rendono speciali i mammiferi placentari, evolutisi all’inizio della loro storia evolutiva. Pensiamo che il periodo di gestazione più lungo dei loro cuccioli avrebbe potuto nutrirli fino ad arrivare più velocemente a grandi dimensioni corporee di quelle di altri mammiferi, motivo per cui sono diventati i mammiferi dominanti di oggi. Quando l’asteroide mise KO i dinosauri 66 milioni di anni fa, alcuni mammiferi sopravvissero e aumentarono di dimensioni molto rapidamente per riempire le nicchie ecologiche lasciate libere da Tyrannosaurus rex e Triceratops e altri dinosauri giganti».
Grazie all’analisi dentale i ricercatori sono riusciti a scoprire la life history del Pantolambda bathmodon, uno dei primi erbivori conosciuti, che raggiunse le dimensioni di una pecora. Hanno esaminato sezioni sottilissime dei denti di P. bathmodon che hanno rivelato le linee di crescita quotidiane dell’antico mammifero. Il team ha anche utilizzato i laser per vaporizzare i denti de capirne la loro composizione chimica e gli scienziati dicono che «I cambiamenti chimici nei denti hanno mostrato importanti transizioni nella prima infanzia, inclusi alti livelli di zinco depositati alla nascita e arricchimento con bario durante il periodo di allattamento. Questo è il fossile più antico in cui sono stati visti questi risultati: circa 60 milioni di anni più antico del precedente detentore del record».
Secondo l’università di Edimburgo I risultati dello studio suggeriscono che «Le madri di P. bathmodon restavano incinte per poco meno di 7 mesi e davano alla luce un singolo ucciolo, ben sviluppato, con una bocca piena di denti. I loro piccoli erano probabilmente mobili sin dal primo giorno, venivano allattati solo per uno o due mesi prima di diventare completamente indipendenti». Sebbene il tempo di gestazione dedotto corrisponda a quello dei mammiferi odierni di dimensioni simili. Lo studio ha scoperto che «In confronto, questo primo mammifero viveva e moriva più rapidamente. I dati mostrano che P. bathmodon era indipendente e pronto ad accoppiarsi prima del suo primo compleanno e viveva in media solo da 3 a 4 anni, mentre la maggior parte dei mammiferi di dimensioni simili oggi vive 20 anni o più».
Uno degli autori dello studio, Stephen Brusatte della School of GeoSciences dell’università di Edimburgo, conclude: «Essere in grado di produrre grandi cuccioli, che sono maturati per diversi mesi nel grembo materno prima di nascere, ha aiutato i mammiferi a trasformarsi dagli umili antenati delle dimensioni di un topo che vivevano con i dinosauri alla vasta gamma di specie, dagli umani, agli elefanti alle balene, che sono in giro oggi».