Gli animali rari sono vitali per il funzionamento degli ecosistemi

Quando si estingue una specie animale autoctona è a rischio l'intero ecosistema

[1 Giugno 2016]

Lo studio “Rare species contribute disproportionately to the functional structure of species assemblages”  che un team di ricercatori brasiliani, francesi, australiani e statunitensi ha recentemente pubblicato su  Proceedings of the Royal Society B sottolinea che c’è un ampio consenso sul fatto che la biodiversità all’interno di insiemi di specie sia una potente leva di molti processi ecologici e che «E’ inoltre ampiamente riconosciuto che le specie rare sono le prime ad estinguersi in seguito ai disturbi indotti dall’uomo».

Però, sorprendentemente, l’importanza funzionale delle specie rare è ancora poco conosciuta, in particolare nelle comunità animali tropicali ricche di biodiversità, nelle quali la maggior parte delle specie sono rare e il loro  tasso di estinzione può essere alto.

Il team guidato dal biologo brasiliano Rafael P. Leitão, dell’Instituto Nacional de Pesquisas da Amazônia  ha studiato le conseguenze di estinzioni locali e regionali sulla struttura funzionale delle comunità delle specie animali, utilizzando i dati riguardanti i pesci di fiume brasiliani, gli alberi della foresta pluviale della Guiana francese e gli uccelli dei Wet Tropics in Australia e ha anche realizzato una misura integrativa della rarità delle specie rispetto a quelle comuni, mettendo insieme abbondanza locale, areale geografico e ampiezza dell’habitat.

Gli scienziati spiegano che «Utilizzando diversi scenari di perdita delle specie, abbiamo trovato un impatto sproporzionato dell’estinzione delle specie rare sui tre gruppi, con riduzioni significative dei livelli di ricchezza funzionale, specializzazione e originalità degli insieme, che possono minare gravemente l’integrità dei processi ecologici. L’intera ampiezza delle capacità funzionali all’interno degli assemblaggi di specie, che è sproporzionatamente sostenuta delle specie rare, è certamente essenziale per il mantenimento degli ecosistemi particolarmente all’interno di continue e rapide transizioni ambientali».

Quindi, le specie animali rare sono di vitale importanza per il mantenimento degli ecosistemi tropicali e, in caso di estinzione, potrebbero causare una disastrosa reazione a catena di perdita della biodiversità.

E’ più probabile che gli animali rari, che di solito occupano una nicchia ambientale, svolgano più ruoli specializzati rispetto agli animali “comuni” e questo li rende spesso insostituibili nei loro ambienti, »Questo è particolarmente vero per gli ambienti ad elevata biodiversità, come i tropici», dicono i ricercatori, e lo stesso discorso vale, forse ancora di più, per gli ecosistemi insulari.

Leitão evidenzia che «Perdere specie rare oggi, potrebbe significare perdere processi molto più complessi nel lungo termine. Gli animali rari svolgono “servizi ecosistemici” essenziali come la dispersione di semi, filtrazione dell’acqua e controllo di altre popolazioni di animali e delle specie invasive. Non c’è modo di sapere esattamente come un ecosistema cambierà con la perdita di queste specie rare, ma la catena degli effetti è comune, il che significa che la perdita di alcune funzioni può portare ad altre perdite, facendo collassare l’intero ambiente».

I ricercatori hanno simulato le conseguenze della perdita di specie nei tre diversi scenari ed hanno concluso che l’estinzione locale di specie rare avrebbe effetti sproporzionatamente grandi sui loro habitat: «Per esempio il casuario dei Wet Tropics australiani è molto raro – spiega ancora Leitão – E’ l’unico uccello rimasto in grado di disperdere i semi di grandi dimensioni nelle foreste australiane. Perdere questo uccello significherebbe che alcuni alberi non saranno in grado di diffondere i loro semi, il che influenzerebbe la diversità delle specie della foresta».

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la perdita di una specie rara in un sito può avere effetti a catena sulle popolazioni di animali più grandi, il che porta alla distruzione di importanti servizi ecosistemici a livello regionale e sottolineano che «Gli sforzi di conservazione in corso dovrebbero rispondere alle esigenze delle specie rare separatamente da quelle più comuni, al fine di preservare meglio gli ambienti fragili».

Secondo Joe Meisel, vice-presidente della Ceiba Foundation for Tropical Conservation lo studio internazionale «Conferma le prove esistenti su come perdere specie rare possa sproporzionatamente distruggere un ecosistema. Quindi, dovrebbe essere fatto uno sforzo extra per conservarle».