Giornata internazionale delle foreste: «E’ tempo di una gestione forestale tangibile e credibile» (VIDEO)

Il REDD+ fra critiche e applicazioni sul campo nei Paesi in via di sviluppo

[21 Marzo 2022]

In  occasione della Giornata internazionale delle foreste  che si celebra oggi, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha ricordato che «Foreste sane sono essenziali per le persone e per il pianeta. Agiscono come filtri naturali, fornendo aria e acqua pulite, e sono paradisi della diversità biologica e aiutano a regolare il nostro clima influenzando i modelli delle precipitazioni, raffreddando le aree urbane e assorbendo un terzo delle emissioni di gas serra».

Nel 2022, l’assemblea generale dell’Onu ha proclamato il 21 marzo International Day of Forests per celebrare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutti i tipi di foreste. In questa occasione, tutti Paesi sono incoraggiati a organizzare attività che coinvolgono foreste e alberi e in collaborazione con UN Forum on Forests, Fao e altre organizzazioni l’Onu organizza eventi in tutto il mondo.

Secondo l’United Nations framework convention on climate change (Unfccc) «L’odierno International Day dal gtema “Forests and sustainable production and consumption”, è un’opportunità per evidenziare il ruolo significativo delle foreste nel contesto del cambiamento climatico. Le foreste a livello globale sono sotto una pressione immensa. Il sesto Assessment Report  dell’Intergovernmental Panel on Climate Change’s (IPCC) rileva che le foreste sono gravemente minacciate, mentre le foreste gestite in modo sostenibile svolgono un ruolo importante sia nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) sia nell’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici.

Le foreste forniscono anche molti altri beni e servizi ecosistemici, come la protezione della biodiversità e il mantenimento dell’approvvigionamento idrico e della qualità del suolo, oltre a contribuire ai mezzi di sussistenza sostenibili di milioni di persone in tutto il mondo. Anche il rischio di incendi è in aumento e l’Unep questo mese ha pubblicato un richiamo urgente ai governi  perché ripensino il loro approccio agli incendi estremi».

Guterres ha sottolineato che «La gestione sostenibile delle foreste e delle loro risorse sono fondamentali per combattere il cambiamento climatico e per contribuire alla prosperità e al benessere delle generazioni attuali e future. Le foreste svolgono anche un ruolo cruciale nella riduzione della povertà e nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Forniscono a molte comunità e popolazioni indigene mezzi di sussistenza, medicine, sostentamento e rifugio».

Ma il capo dell’Onu ha denunciato che «Nonostante questi inestimabili benefici ecologici, economici, sociali e sanitari, la deforestazione globale continua a un ritmo allarmante. Mentre gli impegni per fermare la distruzione sfrenata degli alberi sono risuonati forti e chiari e in alcune regioni è stato registrato un rallentamento, ogni anno degradiamo e distruggiamo ancora circa 10 milioni di ettari di foresta. E’ essenziale che il mondo attui la recente Glasgow Leaders’ Declaration on Forests and Land Use e altri strumenti progettati per proteggere le nostre foreste. Il momento di azioni tangibili e credibili sul campo è ora. Ciò significa porre fine ai modelli di consumo e produzione insostenibili che mettono a repentaglio le foreste e fornire supporto per gestire in modo sostenibile le foreste nei Paesi e delle popolazioni che ne hanno bisogno. In questa Giornata internazionale delle foreste, impegniamoci nuovamente a favore di foreste sane per mezzi di sussistenza più sani».
Anche l’Unfccc evidenzia che alla COP26 di Glasgow «Oltre 130 leader, che rappresentano oltre il 90% delle foreste del mondo, si sono impegnati a collaborare per fermare e invertire la perdita di foreste e il degrado del suolo entro il 2030. Leader mondiali, grandi attori del settore, gruppi non governativi e gruppi comunitari si sono uniti in iniziative, inclusa la fornitura di finanziamenti, per porre fine alla deforestazione globale e al degrado forestale. 12 Paesi hanno annunciato alla COP26 un impegno globale di finanziamento forestale per fornire collettivamente, tra il 2021 e il 2025, 12 miliardi di dollari per il finanziamento climatico legato alle foreste. Questi impegni serviranno a una maggiore collaborazione per fermare e invertire la perdita di foreste e il degrado del suolo entro il 2030. Inoltre, è stato portato avanti il ​​lavoro su un quadro esistente noto come REDD+, che può svolgere un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di gas serra dovute alla deforestazione».

L’agenzia climatica dell’Onu spiega che «REDD+ sta per “Reducing emissions from deforestation and forest degradation in developing countries”,  come definito dal Warsaw Framework for REDD+  e sottolineato nell’articolo 5 dell’Accordo di Parigi. E’ uno strumento che favorisce la collaborazione con l’obiettivo di arrestare e invertire la perdita di foreste nei Paesi in via di sviluppo. Si compone di diversi elementi costitutivi, comprese le attività di rafforzamento delle capacità che aumentano la preparazione dei paesi per l’attuazione di REDD+».

Uno strumento, va ricordato, che è contestato da diverse associazioni ambientaliste e per i diritti dei popoli autoctoni che lo vedono come un’iniziativa neocoloniale, con pochi reali effetti, ma che trasferisce sulle spalle dei Paesi in via di sviluppo l’onere di contrastare il cambiamento climatico.

Non la pensa così l’Unfccc, secondo la quale, al contrario, «Nell’ambito del quadro REDD+, i Paesi in via di sviluppo stanno adottando misure concrete per porre fine alla deforestazione e al degrado forestale e il numero di Paesi che attuano azioni REDD+ è in aumento. Un incentivo chiave del REDD+ sono i pagamenti basati sui risultati per le riduzioni delle emissioni ottenute. Per ricevere pagamenti basati sui risultati, i Paesi in via di sviluppo sono tenuti a misurare, riferire e verificare le proprie attività e risultati. Il primo passo fondamentale è stabilire una baseline per la valutazione delle emissioni di gas serra ridotte, che viene poi sottoposta a valutazione tecnica da parte di esperti indipendenti di altri Paesi. Dal 2014, 56 Paesi in via di sviluppo hanno presentato i loro livelli di riferimento, 12 dei quali hanno soddisfatto tutti i requisiti e ora hanno diritto a richiedere pagamenti basati sui risultati».

L’Unfccc annuncia che «Una settimana di valutazione tecnica che si svolgerà dal 21 al 25 marzo 2022 sarà importante per la trasparenza delle attività REDD+. 12 esperti REDD+ dei Paesi in via di sviluppo e dei Paesi sviluppati si uniranno a questa nona sessione di valutazione tecnica per i livelli di riferimento REDD+ proposti a Bonn o virtualmente. 6 Paesi: Dominica, Repubblica Dominicana, Guatemala, Indonesia, Panama e Paraguay saranno sottoposti al procedimento di valutazione tecnica. Dominica e Guatemala hanno già presentato il loro primo livello di riferimento per una valutazione tecnica. Gli altri Paesi con il passare del  tempo hanno migliorato le loro metodologie e dati e hanno aggiornato i loro livelli di riferimento. Questa sessione sarà cruciale per rafforzare gli sforzi in corso dei Paesi in via di sviluppo sul REDD+; migliorare la costruzione dei livelli di riferimento per essere più precisi e trasparenti; lo sviluppo di capacità in conoscenze e abilità tecniche».

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  • International Day of Forests 2022 - Forests and sustainable production and consumption