Formentera vuole diventare un’isola green

L’isola più piccola delle Baleari punta a un turismo sostenibile e alla difesa dell’ambiente marino e della biodiversità

[28 Novembre 2019]

Alle Baleari sembra passato il tempo della cementificazione selvaggia, quando per poter definire l’indiscriminato assalto alle coste si dovette addirittura coniare il neologismo “balearizzazione”, una situazione che diventò presto insostenibile, causando l’erosione delle spiagge su cui si basava il turismo di massa, e che per porvi rimedio alla fine costrinse ad abbattere alberghi e infrastrutture costruiti troppo vicini al mare.

Le Isole Baleari, pur restando una destinazione turistica di massa, in questi ultimi anni hanno introdotto pratiche green e puntato sulla salvaguardia dell’ambiente terrestre e marini o. Un esempio viene dalla più piccola isola dell’arcipelago: Formentera, una delle mete preferite dal turismo italiano, che ha una straordinaria biodiversità e in particolare vanta la presenza di oltre 210 specie di uccelli nidificanti o che la utilizzano come tappa lungo le loro rotte migratorie, Formentera da anni è impegnata nella tutela e salvaguardia del suo ambiente naturale e cerca di attuare un modello di turismo più eco-sostenibile e uno
delle iniziative più importanti attuate dall’isola è l’impegno a salvaguardare le praterie di Posidonia oceanica, da 20 anni Patrimonio dell’Unesco e che sono tra le più grandi del Mediterraneo, garantendo la limpidezza e la trasparenza delle acque dell’isola e facendo da nursery a u innumerevoli specie marine.

Nel 2017 il Consell Insular de Formentera  ha dato il via al Save Posidonia Project, un programma di fundraising per proteggere le praterie marine e per sensibilizzare residenti e turisti sull’importanza vitale di queste piante. Si può contribuire adottando una parte dei 7.600 ettari di posidonia che circondano l’isola. Inoltre, ogni ottobre Formentera ospita il Posidonia Forum, una manifestazione ricca di incontri, escursioni e conferenze sul tema della sostenibilità.

Parte dell’isola è protetta dal Parque Natural de Ses Salines, che ospita una ricca biodiversità mediterranea e che, oltre ad essere ricca di Posidonia, è una importate zona di sosta e di nidificazione per gli uccelli migratori. Un’area naturale che comprende una serie di habitat terrestri e marini di inestimabile valore ecologico e che si estende nella parte settentrionale dell’isola, fino a comprendere la , si estende verso nord, andando a comprendere la Reserva Marina des Freus, la seconda area marina protetta più grande del Mediterraneo spagnolo, istituita nel 1999 per proteggere gli ecosistemi, arrestare il degrado degli habitat, recuperare e ripopolare le specie e le aree a rischio. Un’area marina protetta che si estende in gran parte su bassi fondali e che arriva a una profondità massima di 60 metri, costituita da na grande varietà di paesaggi sottomarini, In tutta la riserva marina sono vietati l’ancoraggio di imbarcazioni, la pesca subacquea, la pesca sportiva di qualsiasi genere e le immersioni con scafandro autonomo. A Can Marroig si trova il Centro de interpretación Parc Natural de Ses Salines dove vengono svolte attività dirette a far conoscere il parco e in particolare la sua flora, fauna e l’eredità delle saline.

Le iniziative ambientali fioriscono: il Consell Insular de Formentera ha regolamentato il traffico veicolatre sull’isola per ridurre la pressione sulla viabilità locale; si è costituito il gruppo di volontari “Plastic Free Formentera” che con il contributo del ministero dell’ambiente svolgere lavori di riqualificazione delle spiagge di tutta l’isola; nelle scuole sono in corso campagne per informare e sensibilizzare i cittadini dell’isola fin da piccoli e rendere consapevoli i futuri visitatori della fragilità del territorio e dei cambiamenti sulla flora e sulla fauna locale. Mentre nelle isole italiane sono sempre più diffusi i furti di sabbia e sassi come souvenir delle vacanze, a Formentera si organizzano giornate di sensibilizzazione, come la rimozione delle pietre impilate sulle spiagge, «in quanto le pietre sparse svolgono un lavoro di fissazione, oltre ad essere l’habitat di piccole piante, invertebrati e lucertole».
Con il progetto Formentera Sostenible, l’isola si impegna costantemente nella tutela dell’ambiente, «al fine di creare consapevolezza sull’importanza di puntare su un modello di turismo sostenibile che preservi l’equilibrio ecologico ed economico della destinazione». E Formentera si promuove sempre di più come meta di un turismo attivo da vivere e scoprire praticando sport outdoor, dal trekking, alla bici al cavallo, lungo i 32 percorsi verdi, ma anche kayak, sport acquatici, immersioni, birdwatching e molto altro ancora che ha a che fare con il turismo green e la blue economy.