Fiumi distrutti, Anbi Toscana risponde al dossier Lipu

Bottino: «Il lavoro dei Consorzi di Bonifica rispetta l'ecosistema e l'ambiente»

[18 Ottobre 2018]

A Fine settembre la Lipu Toscana ha presentato il dossier, “Fiumi distrutti – Impatti sull’ambiente e la biodiversità Impatti sull’ambiente e la biodiversità causati dalla distruzione della vegetazione lungo i corsi d’acqua della Toscana” che metteva sotto accusa «I tagli indiscriminati di vegetazione effettuati lungo i corsi d’acqua della Toscana tra di marzo e luglio di quest’anno», Un rapportor che ha fatto molto discutere e al quale oggi risponde Marco Bottino, presidente dell’ Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari (Anbi) Toscana.

Ecco cosa scrive:

 

Abbiamo letto e ascoltato con stupore il report della Lipu sulle manutenzioni degli argini, ripreso da varie testate giornalistiche e nel quale si denuncia la presunta devastazione dei corsi d’acqua in Toscana per effettuare i lavori di manutenzione. Anche se il report non cita mai i Consorzi di Bonifica, è un dato di fatto che la manutenzione sugli argini dei fiumi sia, nel 90% dei casi, a cura di questi enti, il che rende necessaria una risposta chiara.

Tutti gli interventi vengono effettuati in base alle linee guida della Regione Toscana approvate dal DGRT 293/2015, che tengono conto con estrema attenzione delle esigenze di tutela della flora e della fauna locali. I Consorzi di Bonifica, diversamente da quanto sostiene la Lipu, cercano da sempre di operare in modo che gli interventi siano meno impattanti possibile, scegliendo con cura quando e come agire per non interferire con i cicli riproduttivi e con le esigenze dell’ecosistema.

Quest’anno, a seguito della riforma del settore da parte della Regione Toscana e dell’estensione delle competenze proprio dei Consorzi di Bonifica, questi enti si sono trovati a gestire fiumi che non avevano mai curato prima, scoprendo situazioni spesso disastrose. Per questo è stato necessario portare avanti gli interventi di manutenzione e sfalcio in modo più intenso del solito. Interventi, lo ribadiamo, essenziali per ridurre il rischio idrogeologico e mettere in sicurezza centri abitati e zone industriali di paesi e città. Questa è la nostra priorità e su questo vogliamo incrementare il nostro lavoro, tenendo conto anche delle nuove climatiche meteorologiche e degli eventi eccezionali che, sempre più spesso, compliscono la Toscana, come il resto del Paese. In ogni caso, tutte le prescrizioni di legge sono state rispettate, inclusa l’attenzione al rispetto dell’ambiente.

Al contrario di quanto dice la Lipu, è anche grazie al lavoro di controllo sugli argini, di pulizia dai rifiuti di monitoraggio che tanti corsi d’acqua, negli ultimi decenni, hanno recuperato un’antica bellezza, tornando fruibili ai cittadini, ma anche popolati da piante e animali che non si vedevano da tempo.

Siamo comunque pronti a confrontarci e a modificare il nostro modo di operare se chi di dovere, non certo la Lipu, ci darà indicazioni diverse. A breve comunque i Consorzi di Bonifica della Toscana presenteranno un “libro bianco” su tutti i rifiuti raccolti e le situazioni di degrado trovate.

Marco Bottino, presidente Anbi Toscana