Fermare i furti d’acqua nel Parco nazionale di Doñana. Ma l’Andalusia vuole depenalizzare i coltivatori abusivi

30 ONG chiedono al Parlamento europeo di intervenire: situazione allarmante nel Parco spagnolo patrimonio mondiale dell'UNESCO

[8 Aprile 2022]

A causa dell’estrazione dell’acqua, principalmente per gli allevamenti di fragole senza licenza, le zone umide del Parque Nacional de Doñana si stanno prosciugando e la sua fauna è minacciata. Nonostante la sentenza della Corte di giustizia dell’Ue del giugno 2021 secondo la quale il pompaggio eccessivo di acqua è contrario al diritto dell’Ue, la maggioranza di centro destra del governo regionale andaluso vuole depenalizzare 1.900 ettari di coltivazioni illegali di fragole intorno alla riserva. Gli ambientalisti della coalizione Living Rivers Europe, che, tra gli altri, comprende European Anglers Alliance, European Rivers network, European Environmental Bureau, Wetlands International e Wwf,  dicono che «Se la proposta sarà approvata, amnistierà l’85% delle colture illecite vicine al parco nazionale e metterà a serio rischio i fragili ecosistemi che Doñana sostiene».

La proposta è stata fortemente contrastata da questa coalizione di associazioni ambientaliste e dei consumatori, da sindacati, ricercatori e da un numero significativo di agricoltori di Doñana rispettosi della legge. Nonostante questa opposizione, il parlamento andaluso sta portando avanti il ​​processo di approvazione.

Andreas Baumüller, responsabile risorse naturali del  Wwf European Policy Office, ha commentato: «Non possiamo restare da parte mentre il furto d’acqua sta spingendo Doñana sull’orlo del collasso. Depenalizzare queste aziende agricole illegali violerebbe la Direttiva quadro sulle acque e la Direttiva Habitat. L’Ue lo deve respingere con fermezza».
Il Wwf e la di 30 ONG seguiranno da vicino la situazione a Doñana nei prossimi mesi e hanno chiesto con una lettera inviata al Parlamento europeo di «Unirsi a noi nel denunciare questa proposta e di garantire che Doñana sia protetta come richiesto dal diritto dell’Ue».

Le 30 organizzazioni ambientali europee, denunciano «La proposta di Partido Popular, Ciudadanos e Vox di legalizzare l’irrigazione illegale a Doñana». E manifestano la loro preoccupazione per «La minaccia imminente e grave che incombe sulla più grande zona umida d’Europa» e chiedono al Parlamento di «Usare i suoi poteri e denunciare il grave attacco a questa zona umida», ricordando che «Se verrà approvato questo disegno di legge, potrebbe anche costituire un precedente negativo per l’applicazione della normativa ambientale comunitaria».

Le organizzazioni ambientaliste ritengono che «Il disegno di legge ignori le gravi conseguenze ambientali che avrà sugli eccezionali valori universali di Doñana riconosciuti dall’UNESCO, nonché il profondo gap sociale e istituzionale che questa iniziativa ha già portato in questo territorio».

Una denuncia che si va ad aggiungere alla preoccupazione espressa da organizzazioni come l’UNESCO, la Convenzione di Ramsar sulle zone umide, l’International Union for Conservation of Nature, la Commissione europea, il Ministerio de Transición Ecológica y Reto Demográfico, la Confederación Hidrográfica del Guadalquivir, le società scientifiche, i principali supermercati europei e persino dagli agricoltori della zona di Doñana.