Federparchi: no alla base militare nel Parco di San Rossore

L’ex presidente della Regione Rossi: «Giù le mani dal Parco di Migliarino San Rossore e dal Golfo di Follonica»

[11 Aprile 2022]

Dopo l’allarme lanciato da Legambiente e da diverse forze politiche della sinistra pisana, interviene anche il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri: «Ci associamo alle tante prese di posizione che contestano il progetto di  costruzione di una base militare a Coltano, all’interno del parco naturale di  San Rossore – Migliarino – Massaciuccoli. Si tratta di un intervento all’interno dell’area naturale protetta che, di fatto, annullerebbe anni di lavoro per la conservazione della natura. I parchi in Italia coprono il 12 % del territorio svolgendo una preziosa funzione di tutela della biodiversità, qui la discussione non riguarda il merito della base, le cui decisioni spettano ad altri, ma il dove; c’è un 88% di territorio fuori dai parchi dove poter scegliere. Non mancano certo alternative e la decisione di intervenire in una zona dedicata alla conservazione della natura è abbastanza incomprensibile, considerando anche la  volontà espressa più volte dal governo  di dare rilevanza ai temi della sostenibilità ambientale alla luce anche delle politiche europee».

Sulla questione interviene anche l’ex presidente della Regione Toscana Enricvo Rossi (PD) che scrive sulla sua pagina Facebook: « Giù le mani dal Parco di Migliarino San Rossore e dal Golfo di Follonica. Leggo sui giornali che la Toscana è stata scelta per installare un rigassificatore nel porto di Piombino, sul golfo di Follonica e davanti all’isola d’Elba, e per costruire una cittadella militare di 440.000 metri cubi di cemento nel parco di Migliarino San Rossore. Resto francamente allibito e mi chiedo cosa abbia fatto di male la mia regione per meritarsi questi due scempi da parte del governo in due località straordinarie per il loro valore ambientale e paesaggistico. In attesa di approfondire meglio, cresce dentro di me una forte opposizione a queste decisioni governative, sia come cittadino sia come ex presidente di una regione che tra le prime ha fatto un rigoroso piano paesaggistico. Faccio inoltre notare che la Toscana già ospita al largo di Livorno uno dei tre di rigassificatori esistenti in Italia e che il Parco di Migliarino San Rossore è tutelato fin dal 1979 come area naturale protetta con legge regionale».

Anche  Sinistra Civica Ecologista, la sinistra che appoggia la giunta Giani insieme a PD e Italia Viva, «esprime grande preoccupazione per la decisione assunta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla costruzione di una nuova base militare all’interno del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Un intervento che, se realizzato, avrebbe un impatto irreversibile sull’area protetta e andrebbe a sommarsi alla già forte presenza militare sul territorio. A destare ulteriore allarme sono anche le modalità e le procedure individuate per la realizzazione della nuova base che scavalcherebbero qualsiasi vincolo e ogni valutazione strategica e di impatto ambientale. Colpisce, inoltre, la decisione del governo di utilizzare i fondi del PNRR per la costruzione della futura cittadella militare, fondi che in Toscana avremmo voluto vedere utilizzati prioritariamente su opere e investimenti civili, legati alla ripresa economica e alla transizione ecologica. Come Sinistra Civica Ecologista chiediamo alle istituzioni locali e regionali di attivarsi immediatamente con il governo affinché ci sia un ripensamento di questa scelta».

Ma è maretta soprattutto nel PD Toscano, anzi mare mosso, visto che Europa, il circolo PD di Firenze (dove è iscritto Rossi) ha scritto al  segretario del PD Enrico Letta, alla Segretaria regionale PD, alla  europarlamentare Simona Bonafè al capogruppo del PD al Parlamento Europeo Brando Benifei alla capogruppo PD Camera Deputati Debora Serracchiani alla capogruppo PD del Senato Simona Flavia Malpezzi, per dire «No alla base militare nella Riserva Naturale del Parco di San Rossore!».  I democratici fiorentini scrivono: «Apprendiamo, dalla stampa, del progetto di realizzazione di una nuova caserma, con poligoni e servitù militari, nell’area del Parco di San Rossore, progetto già pubblicato in Gazzetta Ufficiale con relativa motivazione di “opera destinata alla protezione nazionale” e finanziata con i fondi stanziati dal PNRR. Il Parco di San Rossore è un territorio protetto. Tale “opera” porterebbe a una sua significativa deforestazione e implicherebbe un danno ambientale a tutto l’ecosistema circostante. Il Circolo PD di Firenze Europa, Diritti al Futuro, ritiene che il progetto debba essere ritirato, che non si debbano costruire nuove basi militari e, men che mai, che vengano utilizzati i soldi del PNRR, concessi dall’Unione Europea per l’emergenza COVID, per costruire questa struttura militare.  Si auspica, pertanto, che il Partito Democratico in tutti i suoi livelli e rappresentanze chieda con forza chiarezza su questo “progetto militare” che, da quanto si apprende sempre dalla cronaca, sembrerebbe aver avuto un iter tutt’altro che trasparente e senza le dovute verifiche con gli organi preposti regionali e gestionali il Parco di San Rossore.  Comprendiamo bene la gravità del momento in cui l’Europa è sprofondata per la Guerra sanguinaria di Putin in Ucraina, così come comprendiamo bene che l’Europa debba cambiare la sua “pelle” e diventare, finalmente, un soggetto politico a tutti gli effetti, ma questo potrà accadere solo in un confronto trasparente e alla luce del sole, non con atti arbitrari (come ricostruiti dalla stampa) e con la corsa all’armamento dei singoli Stati, come questo “progetto” testimonierebbe.  Chiediamo che il nostro Partito si faccia promotore di richiesta di chiarimenti e soprattutto faccia in modo di evitare questo “progetto” che va contro ogni valore che il Partito Democratico rappresenta.  Che il demone della guerra non ottunda le nostre intelligenze e che la politica ritorni al più presto ad essere il faro delle nostre scelte».