Fao: intensificare il ripristino delle foreste e del territorio

«Fermare e invertire il degrado degli ecosistemi in tutto il mondo è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile»

[29 Ottobre 2020]

Il nuovo numero di Unasylva della Fao sulla silvicoltura, presentato al Global Landscapes Forum Biodiversity Digital Conference: One World – One Health, evidenzia che, se si vogliono davvero raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, devono essere aumentati gli sforzi per ripristinare le foreste e i territori degradati del mondo.

Unasylva è una rivista internazionale di silvicoltura e industrie forestali ed è il periodico più longevo della Fao, visto che la sua prima pubblicazione risale al 1947. Il suo obiettivo è portare all’attenzione di una vasta platea di lettori, politici, gestori forestali, tecnici, ricercatori e insegnanti gli sviluppi più significativi nel settore forestale realizzati nel mondo. .Ogni numero coinvolge autori di ogni continente e diversi istituti accademici e di ricerca, altre agenzie Onu, ONG e associazioni della società civile.

La Fao ricorda che «Il degrado del suolo e delle foreste sono tra le questioni ambientali più urgenti al mondo. A livello globale, è stata degradata il 25% della superficie totale. Per salvaguardare il futuro del nostro pianeta, sono necessarie azioni importanti per prevenire, arrestare e invertire il degrado degli ecosistemi in tutto il mondo».

La nuova pubblicazione trimestrale della Fao, intitolata Restoring the Earth: the next decade evidenzia l’importanza del ripristino dei terreni e delle foreste e sottolinea anche che «Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti notevoli progressi nel restauro forestale e paesaggistico».

Infatti, sd oggi, 63 Paesi e altre entità si sono impegnate a ripristinare 173 milioni di ettari – un’area grande la metà dell’India – e le risposte regionali come l’African Forest Landscape Restoration Initiative (AFR100) e l’Initiative 20×20 in America Latina stanno facendo progressi significativi. Ma Unasylva sostiene che «E’ necessario fare molto di più su scala nazionale, regionale e globale per rispettare gli impegni presi nell’ambito della Bonn Challenge, che mira a ripristinare 350 milioni di ettari di terre degradate e deforestate entro il 2030, e altri impegni internazionali».

Mette Wilkie, direttore di Fao Forestry, ricorda che «Il ripristino delle foreste e del territorio è molto più che alberi: ha benefici sociali ed economici, come il miglioramento del benessere e dei mezzi di sussistenza umani, e contribuisce a molti degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, tra cui mitigare i cambiamenti climatici e conservare la biodiversità».

La nuova edizione di Unasylva delinea una serie di nuove iniziative e programmi di ripristino volti ad aumentare i finanziamenti, responsabilizzare gli stakeholders  locali e migliorare l’assistenza tecnica per il ripristino delle foreste e del territorio. Per aumentare l’adozione del ripristino forestale e paesaggistico e sottolineare i fattori che ne sono alla base, la pubblicazione Fao presenta anche approcci tecnici come l’Assisted Natural Regeneration (ANR),.

Tra le storie positive raccontate da Unasylva  c’è il successo della Cina nell’invertire secoli di degrado e perdita di foreste grazie alla leadership politica, a un coinvolgimento multi-stakeholder e a un approccio di gestione adattivo.

Unasylva descrive anche il movimento comunitario per la conservazione della comunità del Kenya settentrionale, che «dimostra che il ripristino della terra ha più successo quando si affrontano anche le questioni legate alla pace, alla governance, all’impresa e alla conservazione della fauna selvatica.

Altri casi di studio in Brasile, Cambogia, Madagascar e Sao Tome e Principe illustrano la gamma di opzioni dei meccanismi di coordinamento istituzionale nel ripristino delle foreste e del territorio. Esempi provenienti dal Niger e dal Burkina-Faso dimostrano l’importanza dell’empowerment del governo locale e comunitario per la pianificazione e il finanziamento del ripristino e della gestione sostenibile del territorio.

La nuova pubblicazione Fao delinea anche le azioni necessarie per trarre profitto dalla prossima United Nations  Decade on Ecosystem Restoration (2021-2030) per migliorare il ripristino delle foreste su centinaia di milioni di ettari e che includono lo sviluppo di comprehensive business cases per governi e investitori del settore privato, nuove politiche e normative per sostenere gli investimenti nel ripristino forestale e protocolli per il ripristino ambientale su misura per territori specifici. E’ essenziale anche un monitoraggio efficace a livello globale, paesaggistico e di progetto per fare in modo che i lavori di ripristino forestale e territoriale vengano realizzati e seguiti nella giusta maniera.

Secondo gli autori di uno degli articoli pubblicati su  Unasylva, «Le società di tutto il mondo dovranno essere convinte dell’imperativo del ripristino globale attraverso argomenti economici razionali, compassione per le generazioni attuali e future e una connessione emotiva con la natura».