Eolie: una tartaruga marina tenta di nidificare su una spiaggia di sabbia che non c’è più

A Salina la spiaggia di sabbia della Rinella è stata ricoperta da ghiaia dell’Etna con un ripascimento

[5 Luglio 2021]

Nella notte del 4 luglio una tartaruga marina  Caretta caretta ha tentato più volte  – senza riuscirci – di deporre le uova su quella che una volta era la spiaggia di Rinella, nel Comune di Leni, sull’Isola di Salina, nelle Eolie.

A spiegare perché è la pagina Facebook di Filicudi Wildlife Conservation – Pronto Soccorso Tartarughe Marine: «Tale spiaggia da poche settimane è divenuta un battuto di ghiaia grigia e sassi macinati, messi li in sostituzione della vecchia spiaggia. Niente nido ancora una volta a causa di interventi politici fatti con criteri esclusivamente economici che hanno distrutto un potenziale habitat riproduttivo per le tartarughe marine nelle isole Eolie.  Peccato, se ci fosse stata la sabbia la tartaruga avrebbe sicuramente deposto. Grazie per le tante segnalazione che ci hanno permesso di assistere a parte dell’evento».

Qualcuno commenta: «Stampate questa foto, incorniciatela e mettetela in piazza e sulla spiaggia con la dicitura: “grazie a (Nome e Cognome dei politici) per aver distrutto un habitat naturale”. Una denuncia alla Commissione Europea visto che si tratta di specie ed habitat di interesse comunitario (EU complaints)?»

Un altro fa notare che «Prima della ricostruzione la spiaggia non esisteva più. Il lavoro fatto è recente e deve essere monitorato per alcuni anni e il moto ondoso che dovrà dare il giusto equolibrio. Poi, le tartarughe che depongono le uova sulla spiaggia non è un fatto consueto qui alle Eolie, solo due anni fa è venuto fuori questo evento».

Ma Filicudi Wildlife Conservation risponde che «Le tartarughe deponevano eccome alle Eolie un tempo e sembra che il trend sia in crescita soprattutto grazie alla grande sensibilità di molti che ora ci segnalano questi eventi».

Altri commentano che «Questo ci fa capire, se non fosse già ampiamente chiaro, l’urgenza dell’ area di riserva naturale! Una cosa del genere in area protetta, uno svilimento tale per la natura e l’intelligenza umana ,non sarebbe mai successa». Oppure ricordano che «Due anni fa a Canneto, i volontari che sostarono giorno e notte vicino al nido, per poi scoprire che le uova non si sarebbero mai schiuse, sempre a causa della spiaggia “finta”. Provo ancora un forte rammarico»

Giorgio De Simone riassume così il pensiero della stragrande maggioranza di chi ha commentato la mancata nidificazione: «Abbiamo constatato lo scempio fatto alla spiaggia con ghiaia etnea. Hanno devastato la biodiversità dei luoghi. L’unica speranza è che una mareggiata se la porti via perché è una ghiaia vulcanica leggera».