Elba: per la campagna di ricerca Glisten torna Alliance, la nave oceanografica della Nato

Le operazioni dal 26 agosto al 9 settembre. Ieri hanno preso il via i test ingegneristici

[18 Agosto 2015]

Alliance, la nave da oceanografica della Nato, solcherà dal 26 agosto al 9 settembre le acque a nord dell’Isola d’Elba per portare avanti la campagna di ricerca Glisten ’15; già ieri hanno preso il via i preliminari test ingegneristici, e proseguiranno fino a venerdì. Gli obiettivi dichiarati della campagna oceanografica, portata avanti dal Centro per la ricerca marittima e la sperimentazione (Cmre) della Spezia, riguardano test di «nuovi sensori e soluzioni per la caratterizzazione dell’ambiente marino tramite l’utilizzo di robot sottomarini senza propulsione, i glider».

Tali sottomarini, in una flotta composta da 7 unità, studieranno le proprietà dei fondali, della colonna d’acqua e della superficie. La campagna – precisano inoltre dal Centro di ricerca – include un lavoro di caratterizzazione dei fondali tramite l’ascolto del rumore ambientale naturale generato dalle onde. Grazie a idrofoni, anche montati sui questi «robot silenziosi che essendo senza motore non disturbano affatto la raccolta dati, gli scienziati cercheranno di identificare i tipi di fondali presenti nell’area e le caratteristiche dei vari strati di sedimenti».

«In particolare – si legge nella nota diffusa dal Cmre – la ricerca si concentrerà sull’affidabilità e la versatilità di nuovi sensori e soluzioni sviluppati dal Cmre per spingere un po’ più in là la frontiera scientifica nella caratterizzazione dell’ambiente marino. Glisten rientra proprio in quel settore di ricerca del Centro Nato dedicato alla conoscenza dell’ambiente marino, il programma Ekoe (letteralmente Environmental knowledge and operational effectiveness), che offre soluzioni scientifiche e tecnologiche ai paesi Nato e alle Marine nazionali per migliorare i modelli previsionali delle caratteristiche del mare».

Per l’occasione degli studi elbani, il Cmre non manca di premettere come la ricerca sarà condotta nel segno della trasparenza. In passato (correva l’anno 2005) proprio la nave Alliance, 93 metri di lunghezza per 3180 tonnellate, durante alcune ricerche nei mari toscani naufragò sull’Isola di Pianosa, suscitando più di una perplessità; più recentemente, anche il dibattito sul legame tra spiaggiamenti di cetacei e ricerche portate avanti (anche) dal Cmre si è fatto acceso. Oggi Yong-Min Jiang, responsabile della campagna Glisten ’15, premette: «Da questo tipo di ricerche possono trarre giovamento anche altri ricercatori e la comunità locale per una più efficace protezione dell’ambiente. I dati raccolti saranno infatti messi a disposizione della comunità scientifica su richiesta».