Ecco Dearc sgiathanach, il più grande pterosauro giurassico del mondo scoperto in un’isola scozzese

Lo spettacolare fossile di un enorme rettile volante trovato sull'isola di Skye è il più grande del suo genere mai scoperto

[23 Febbraio 2022]

Lo studio “A skeleton from the Middle Jurassic of Scotland illuminates an earlier origin of large pterosaurs”, pubblicato su Current Biology da  un team di ricercatori da scienziati dell’università di Edimburgo, dei National Museums Scotland, dell’Hunterian Museum di Glasgow, dell’università di St Andrews e dello Staffin Museum sull’isola di Skye, dettaglia la scoperta di  uno pterodattilo, una gigantesca creatura alata vissuto circa 170 milioni di anni fa e che aveva un’apertura alare di oltre 2,5 metri. Secondo i ricercatori «E’ lo scheletro meglio conservato di uno pterosauro trovato in Scozia».

Alla nuova specie è stato dato il nome gaelico Dearc sgiathanach (pronunciato jark ski-an-ach ) , che si traduce come “rettile alato” e fa riferimento anche all’isola di Skye, il cui nome in gaelico significa “l’isola alata”. L’esemplare unico, scoperto nel 2017 durante uno scavo finanziato dalla National Geographic Society, verrà aggiunto alla collezione del National Museums Scotland e studiato ulteriormente.

Uno degi autori dello studio. Nicholas Fraser della School of GeoSciences dell’i università di  Edinburgh, e del National Museums Scotland, sottolinea che «Anche nel contesto degli incredibili ritrovamenti paleontologici fatti su Skye negli ultimi anni, questo è davvero notevole. Trovare e descrivere un esemplare così ben conservato e così significativo è davvero speciale e siamo lieti di aggiungere Dearc alla nostra collezione, un’aggiunta unica alla documentazione fossile e un esemplare che sarà studiato ora e a lungo nel futuro».

Amelia Penny, una biologa delle università di Edimburgo e St Andrews, è colei che ha scoperto scoperto il fossile durante una spedizione nel 2017, guidata da Stephen Brusatte, dopo aver individuato la mascella dello pterodattilo che sporgeva dallo strato calcareo su una piattaforma di marea a Rubha nam Brathairean (Brothers’ Point). Ha subito allertato i suoi colleghi che hanno ispezionato e identificato la testa come appartenente a uno pterosauro. Dopo è stata attuata una meticolosa operazione per estrarre il fossile, guidata da Dugald Ross dello Staffin Museum, riuscita grazie all’utilizzo di seghe a punta di diamante per tagliarlo via dalla roccia prima che ritornasse ad essere sepolto dalla marea. Dopo che il fossile è stato recuperato, è stato portato all’università di Edimburgo per analizzarlo e descriverlo. Gli scienziati evidenziano che «Le scansioni TC del cranio hanno rivelato grandi lobi ottici, che indicano che Dearc aveva una buona vista.

L’esemplare verrà ulteriormente studiato dalla principale autrice dello studio, Natalia Jagielska della  School of GeoSciences di Edimburgo che punta a rivelare di più sul comportamento di Dearc, in particolare su come viveva e volava. La  Jagielska sottolinea che «Dearc è un fantastico esempio del perché la paleontologia non smetterà mai di essere sorprendente. Gli pterosauri conservati in tale qualità sono estremamente rari e di solito sono esclusivi di selezionate formazioni rocciose in Brasile e Cina. Eppure, un enorme pterosauro superbamente conservato è emerso da una piattaforma di marea in Scozia. Per raggiungere il volo, gli pterosauri avevano ossa cave con pareti ossee sottili, rendendo i loro resti incredibilmente fragili e inadatti alla conservazione per milioni di anni. Eppure il nostro scheletro, a circa 160 milioni di anni dalla sua morte, rimane in condizioni quasi incontaminate, articolato e quasi completo. I suoi denti aguzzi per dilaniare i pesci conservano ancora una copertura smaltata lucida come se fosse stato vivo poche settimane fa».

Gli pterosauri sono stati i primi vertebrati ad evolvere il volo battuto, circa 50 milioni di anni prima degli uccelli. Vissero per tutto il Mesozoico – la cosiddetta età dei rettili – fin dal Triassico, circa 230 milioni di anni fa. Nel tardo Cretaceo – il tempo del Tyrannosaurus rex e del Triceratopo – e immediatamente prima dell’estinzione che spazzò via i dinosauri 66 milioni di anni fa, gli pterosauri crebbero fino alle dimensioni di aerei da combattimento. Tuttavia, in precedenza si pensava che durante il periodo giurassico fossero molto più piccoli. Frammenti di esemplari trovati in Inghilterra avevano fatto balenare la possibilità che durante il giurassico vivessero pterosauri più grandi e Dearc sgiathanach è il primo esemplare completo a confermarlo.

Brusatte, della School of GeoSciences di Edimburgo e del National Museums Scotland, conclude: «Questo è un fossile scozzese superlativo. La conservazione è sorprendente, ben al di là di qualsiasi pterosauro mai trovato in Scozia e probabilmente il miglior scheletro britannico trovato dai tempi di Mary Anning all’inizio del 1800. Dearc è il più grande pterosauro che conosciamo del periodo giurassico e questo ci dice che gli pterosauri sono diventati più grandi molto prima di quanto pensassimo, molto prima del periodo cretaceo, quando erano in competizione con gli uccelli, e questo è estremamente significativo».