Droni per monitorare la “barriera corallina” delle Egadi (FOTOGALLERY)

Progetto di Università di Palermo e Area marina protetta per tutelare un'importante biostruttura

[19 Giugno 2015]

Nei giorni scorsi un team del Dipartimento di scienze della terra e del mare dell’università di Palermo, in collaborazione con l’Area marina protetta Isole Egadi, ha realizzato, utilizzando dei droni, una speciale mappatura di parte dei “reef a vermeti” presenti sull’Isola di Favignana. L’iniziativa fa parte del progetto “Biocostruzioni costiere: struttura, funzione e gestione”, inserito nei PRIN (Programmi di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale) , che prevede una cartografia dettagliata dei “trottoir” (marciapiedi) a vermeti.
Grazie ad un drone a 6 eliche Skyrobotic SR-SF6, della “DroinWork” di Todi, ed al contributo dei tecnici del “Consorzio Ticonzero” di Palermo, sono state effettuate delle riprese dall’alto di queste biostrutture, per poter così creare delle mappe ad alta definizione dei reef presenti su Favignana.
Università ed Amp spiegano che «Il marciapiede a vermeti è un’importante biostruttura marina del Mar Mediterraneo, simile alle barriere coralline, presente su buona parte dell’arcipelago delle Egadi. Forma delle scogliere (reef) a pelo d’acqua, che bordano tutta la costa, originati dalla cementificazione dei gusci del mollusco Dendropoma petraeum, in associazione con alghe calcaree. Questi reef sono fondamentali per la protezione delle coste dall’erosione. Per la sua importanza sia ecologica che paesaggistica, riconosciuta da tutto il panorama scientifico, il marciapiede a vermeti è considerato un habitat da tutelare e proteggere».
Nel 2014 l’università di Palermo e l’Ampe Isole Egadi hanno stipulato una convenzione per il completamento del quadro conoscitivo su tutta l’area marina protetta ,che si avvale dei fondi del ministero dell’ambiente per la contabilità ambientale nelle aree marine protette.