Dopo i 40 anni, anche i delfini mettono su pancia

Gli esseri umani non sono l'unica specie il cui metabolismo tende a rallentare con l'età

[17 Agosto 2021]

Se avete passato gli “anta” e sentite che il vostro metabolismo non è più quello di una volta, non importa quante ore trascorrete in palestra, potete comunque sempre dire di essere in forma come un delfino tursiope (Tursiops truncatus).

Infatti, lo studio “Total energy expenditure of bottlenose dolphins (Tursiops truncatus) of different ages”, pubblicato recentemente sul Journal of Experimental Biology da un team di ricercatori statuinitensi e sudafricani guidato dalla Duke Universityf  ha scoperto che, man mano che invecchiano, i tursiopi bruciano calorie a un ritmo inferiore, proprio come facciamo noi.

La principale autrice dello studio, l’antropologa evolutiva della Duke University  Rebecca Rimbach, sottolinea che «E’ la prima volta che gli scienziati hanno misurato un rallentamento metabolico legato all’età in un’altra specie di corporatura grande, oltre agli esseriumani».

La Rimbach ha studiato il dispendio energetico e altri aspetti della fisiologia in specie animali che vanno dai topi alle scimmie, ma ricorda che «I dati sul funzionamento interno dei mammiferi marini come i delfini e le balene sono scarsi. Questo perché questi abitanti dell’oceano sono notoriamente difficili da riprendere per fare misurazioni ripetute. Può essere molto difficile recuperare lo stesso animale quando ne hai bisogno».

Per questo, i ricercatori hanno studiato 10 delfini tursiopi di età compresa tra 10 e 45 anni che vivono nel Dolphin Research Center in Florida e nel Dolphin Quest alle Hawaii e, per misurare il loro tasso metabolico giornaliero medio, hanno utilizzato il “doubly labeled water method”, che dagli anni ’80 serve a misurare il dispendio energetico negli esseri umani, e che consiste nel far bere agli animali qualche grammo d’acqua con l’aggiunta di forme “pesanti” di idrogeno e ossigeno naturali, e quindi tenere traccia di quanto tempo impiegano gli animali a espellerle.

Come gli esseri umani offrono il braccio per un prelievo di sangue, i delfini delle due strutture della Florida e delle Hawaii sollevano volontariamente le pinne caudali fuori dall’acqua in modo che i loro assistenti possano prelevare sangue o urina durante regolari controlli sulla loro salute. Analizzando i livelli di idrogeno pesante e atomi di ossigeno nel sangue o nelle urine, il team di ricercatori è stato in grado di calcolare la quantità di anidride carbonica prodotta dai delfini ogni giorno e quindi quante calorie bruciavano durante la loro vita.

Quello che hanno scoperto li ha sorpresi:  visto che i delfini sono a sangue caldo proprio come noi e che mantenersi al caldo richiede più energia nell’acqua che all’aria, i ricercatori si aspettavano che i delfini avessero un metabolismo accelerato, ma hanno scoperto che «I delfini tursiopi bruciano il 17% in meno di energia al giorno rispetto a quanto previsto per un mammifero marino delle loro dimensioni».

Gli scienziati hanno anche notato alcuni degli stessi segni di invecchiamento metabolico comuni negli esseri umani. I delfini più anziani che hanno partecipato allo studio, entrambi sulla quarantina, «consumavano dal 22% al 49% in meno di calorie ogni giorno rispetto a quanto previsto per il loro peso corporeo – fanno notare d alla Duke University –  E in modo simile agli esseri  umani, la maggior parte di quelle calorie sono finite come grasso piuttosto che come muscoli. I delfini sulla quarantina avevano percentuali di grasso corporeo 2,5 volte superiori rispetto ai loro omologhi sotto i 20 anni».

E la Rimbach dice che questo «Non è per mancanza di esercizio. I delfini sono atleti straordinari, capaci di saltare 10 piedi in aria e nuotare accanto a barche a motore a velocità che umilierebbero Michael Phelps».

I delfini nello studio sono stati osservati fare salti mortali e rotazioni, camminare sulla coda, saltare fuori dall’acqua e andare abbastanza veloci da lasciare una scia da sei a 18 volte all’ora, e sono rimasti attivi fino ai 40 anni di età. Ma il loro modello metabolico non dipende dal loro livello di attività.

«E non è perché stanno mangiando troppo – spiega ancora la Rimbach – I ricercatori hanno registrato la quantità di aringhe e altri pesci divorati dai delfini e hanno scoperto che i delfini più vecchi e più grassi nello studio in realtà mangiavano meno calorie».

Secondo gli scienziati, questo studio «Potrebbe far luce su fattori oltre alla dieta e allo stile di vita che sono alla base dell’aumento di peso legato all’età nelle persone».

Ne è convinta anche un’altra autrice dello studio, Hannah Salomons, anche lei della Duke: «Ulteriori studi su questa comunanza che condividiamo con i delfini possono aiutarci a capire perché il metabolismo umano rallenta con l’età». E il coautore Austin Allen, del Duke University Marine Lab, fa notare che «Avere accesso a delfini sani sotto la cura umana ha reso possibile questo studio».

La Rimbach conclude; «Abbiamo bisogno di più dati, soprattutto per i delfini più giovani, dal momento che abbiamo esaminato solo 10 individui. Ma penso che questo sia un primo studio entusiasmante».