Corpo forestale dello Stato, Realacci e Sani scrivono a Renzi: «Salvaguardarne l’unitarietà»

«Difendere la specializzazione del CfS in difesa di ambiente, paesaggio e territorio»

[29 Settembre 2015]

I due presidenti delle Commissioni ambiente e agricoltura della Camera, Ermete Realacci e Luca Sani, entrambi del Partito democratico, hanno critto al presidente del Consiglio Matteo Renzi  per chiedere che «siano salvaguardate professionalità, specificità e unitarietà delle funzioni del Corpo Forestale».

Nella lettera  Realacci e Sani sottolineano che «Per affrontare le sfide contemporanee, a partire da quella ambientale, il Paese ha bisogno di istituzioni e amministrazioni rinnovate ed è importante che vengano assicurati e rafforzati gli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio. Per questo, il passaggio del Corpo Forestale all’Arma dei Carabinieri previsto dalla legge delega sulla PA deve confermarne l’unitarietà delle funzioni e non deve indebolire il ruolo e l’azione della Forestale in difesa dell’ambiente, del paesaggio e del territorio».

Realacci aggiunge che si tratta di «Principi importanti che il governo si è impegnato a tenere presenti nella fase di riordino delle forze di polizia accogliendo ventidue ordini del giorno alla Camera, tra cui anche quello del collega Iannuzzi e mio alla delega PA. Sullo stesso tema peraltro è intervenuto anche il collega Fiorio con una risoluzione.  Per questo auspichiamo che il governo nell’esercizio della delega legislativa salvaguardi e valorizzi le specificità, le competenze e le professionalità del Corpo Forestale, che in questi anni sono state essenziali su molti fronti come la difesa del territorio, il contrasto alle attività illegali in campo ambientale e alle ecomafie e la difesa del made in Italy agroalimentare dalle contraffazioni».

Intanto le assemblee unitarie “Salviamo la Forestale per il paese”, promosse da a Fp Cgil, Fns Cisl e Uil Pa, hanno confermato il secco no del personale del Corpo forestale dello Stato «alla soppressione del corpo e alla militarizzazione forzata, che si realizzerebbe attraverso il passaggio ope legis nei Carabinieri».

Secondo il segretario nazionale della Cgil, Gianna Fracassi, «E’ gravissimo che su una partita così delicata non si apra alcun confronto con le rappresentanze dei lavoratori, mentre nel frattempo si procede alla scrittura del decreto attuativo, di cui da giorni circolano varie bozze. Non è con la cancellazione del Corpo forestale che si mette in atto una vera riforma delle forze di sicurezza in questo paese, e con il tratto della solita operazione mediatica non si affrontano i nodi concreti a partire dalle sovrapposizioni e duplicazioni di ruoli e di competenze. Inoltre, l’ipotesi di assorbimento della Forestale nei Carabinieri ha forti criticità anche sul versante costituzionale: la carriera militare, infatti, è scelta e non si può obbligare chi questa scelta non ha fatto. La Cgil  sostiene le iniziative che le categorie unitariamente stanno programmando e chiede che si apra subito il confronto con il governo. In caso contrario la nostra organizzazione metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, senza escludere lo sciopero. Non è accettabile, infatti, che si cancelli un presidio fondamentale della tutela del territorio e che si mettano in discussione diritti civili ed associativi del personale in un silenzio assordante e senza alcun confronto».