Wwf: «È uno dei primi casi di condanna per l’uccisione di un lupo»
Condannati i tre responsabili della barbara uccisione di un lupo a Coriano, due anni fa
L’animale era stato avvelenato con topicida, poi trafitto con un forcone e appeso alla fermata di un bus
[21 Novembre 2019]
Per la barbara uccisione di in lupo, che venne poi appeso in pubblico nel Comune di Coriano (Rimini) il 4 novembre 2017, sono stati condannati tre imputati di un’azienda agricola, che hanno patteggiato: le condanne risultano rispettivamente a 1 anno e sei mesi, un anno, e nove mesi di reclusione.
Tra i reati contestati – informano dalla Lav – oltre all’uccisione di animali (ex artt. 554 bis c.p.) anche il furto venatorio aggravato (artt. 110, 624, 625), l’uccisione di specie protetta (110 e art.727 bis) e, non ultimi, anche la macellazione abusiva, il maltrattamento degli ovini allevati perché uccisi senza preventivo stordimento e l’abbandono rifiuti speciali, come pelli, carcasse, interiora.
Il lupo era un giovane esemplare maschio, il cui cadavere fu scoperto da un gruppo di ragazzini che dovevano prendere il bus per andare a scuola, e poi riconosciuto ufficialmente dalle pattuglie dei Carabinieri e dal Gruppo carabinieri forestali locale, dopo le segnalazioni di cittadini.
«Le indagini, curate con successo dai Carabinieri forestali di Rimini – aggiungono oggi dal Wwf – svelarono un episodio agghiacciante: il povero animale era stato avvelenato con topicida, poi trafitto con un forcone e appeso alla fermata di un bus. È appena il caso di ricordare che il lupo è una specie super protetta da leggi europee, internazionali e italiane ed è l’unico predatore che possa contribuire a riequilibrare la presenza di altri animali selvatici considerati problematici, a cominciare dai cinghiali che rappresentano una buona percentuale nella dieta del lupo».
I tre imputati hanno patteggiato, per cui «le pene inflitte non sono esemplari come ci sia aspettava – sottolineano dal Panda nazionale – Il Wwf, che si è costituito parte civile nel processo, ritiene comunque si tratti di un ottimo esito processuale: è infatti uno dei primi casi di condanna, anche rapida considerando i tempi della giustizia italiana, per l’uccisione di un lupo».