Commercio di animali e piante selvatiche: al via la Cop19 Cites di Panama
Unep: stop alla vecchia mentalità estrattiva. Traffic: iniziati due mesi importanti per tutelare la biodiversità globale
[15 Novembre 2022]
E’ iniziata a Panama la 19esima Conferenza delle parti della Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (COP15 CITES) che nelle prossime due settimane prenderà decisioni che influenzeranno il futuro di oltre 600 specie di animali e piante e metterà in atto regolamenti che daranno forma al commercio internazionale della fauna selvatica a livello globale.
Infatti, dal 14 al 25 novembre, la COP19 riunisce a Panama tutte le 184 Parti della CITES che hanno il diritto di presentare proposte da sottoporre alla Conferenza e di votare su tutte le decisioni. Sono state avanzate 52 proposte che riguardano i regolamenti sul commercio internazionale di: squali, rettili, ippopotami, uccelli canori, rinoceronti, 200 specie di alberi, orchidee, elefanti, tartarughe e altro ancora. L’agenda CITES copre un’ampia varietà di argomenti strategici e di implementazione, tra cui la tracciabilità, la gestione delle scorte, la costruzione di meccanismi per la sostenibilità (tramite risultati di non danno) e una guida pionieristica sulla riduzione della domanda attraverso iniziative di cambiamento dei comportamenti. Inoltre, per la prima volta, ci sarà un progetto di decisione che incoraggi le parti ad attuare strategie anticorruzione e ad integrare la criminalità finanziaria nelle indagini sui reati contro la fauna selvatica.
La Segretaria Generale della CITES, la panamense Ivonne Higuero, ha aperto la COP15 indossando abiti tradizionali e ha ricordato che «E’ necessario un lavoro duro e cooperativo da parte delle Parti della Convenzione. Siamo a un crocevia e la posta in gioco è alta. Le decisioni che prenderemo qui determineranno non solo il tipo di mondo che lasceremo ai nostri figli e nipoti, ma anche il mondo in cui vivremo nei mesi e negli anni a venire».
La vicedirettrice esecutiva dell’United Nations environment programme (Unep), Sonja Leighton-Kone, si è detta convinta che «Questa COP svolgerà un lavoro potente e importante, che cambierà la vita di milioni di persone». Ma ha avvertito che «In passato abbiamo convissuto con una mentalità estrattiva insostenibile, una mentalità che non riesce a capire quanto sia fondamentale la ricca diversità della natura per il nostro modo di vivere».
Il vicepresidente di Panama, José Gabriel Carrizo, ha aggiunto: «Siamo ben consapevoli di quanto sia importante proteggere la biodiversità che abbiamo. Panama sta formando alleanze strategiche per fare il possibile per proteggere il pianeta e la CITES ha sicuramente un ruolo da svolgere in questo».
Fornendo prove e rapporti basati sui dati, TRAFFIC ha analizzato tutti i 52 emendamenti proposti alle appendici CITES e ha redatto un Briefing Document for Parties on agenda items and proposals. Presentando il documento, Richard Scobey, direttore esecutivo di TRAFFIC, ha evidenziato che «Mentre il mondo cerca di salvaguardare il futuro del pianeta per gli esseri umani, gli animali, le piante e i loro ecosistemi, i leader globali hanno un ruolo fondamentale da svolgere per garantire che il commercio di specie selvatiche sia legale e sostenibile. Per supportare CITES CoP19, TRAFFIC ha fornito dati scientifici imparziali e si impegna a guidare le parti verso risultati collaborativi positivi per la natura per garantire la sopravvivenza delle specie e delle persone che fanno affidamento su di esse».
La COP15 CITES ha eletto come presidente della conferenza il ministro dell’ambiente di Panama Milciades Concepción, mentre Vin Fleming e Rhedyn Ollerenshaw sono stati eletti rispettivamente come presidenti del Committee I e del Committee II. Ollerenshaw è uno zoologo, lavora per il governo australiano e con l’amministrazione CITES, la Fleming viene dal Regno Unito, dove ha lavorato per 22 anni con la CITES Scientific Authority for Fauna.
Le discussioni dei Comitati I e II approfondiranno anche le complessità delle questioni specifiche delle specie, come un rapporto unico nel suo genere per CITES che esamina il commercio intrecciato di grandi felini, i preziosi legni del Madagascar, lo stato del commercio legale e illegale di specie iconiche come rinoceronte e mette in luce le specie endemiche del Paese ospitante e dell’America Latina e dei Caraibi. Saranno inoltre discusse proposte per rafforzare la regolamentazione internazionale su una varietà di specie marine e legnose commerciali.
Pochi giorni dopo la conferenza CITES, il Post-2020 Global Biodiversity Framework sarà al centro della seconda sessione della 15esima conferenza delle parti della Convention on Biological Diversity (COP15 CBD) di dicembre a Montreal, in Canada. TRAFFIC ritiene che «Dovrebbero esserci un forte coordinamento, coerenza e allineamento tra la CITES e il Post-2020 Global Biodiversity Framework, per garantire che la CITES possa contribuire efficacemente all’attuazione degli obiettivi del Framework sul commercio e sull’uso sostenibile di specie selvatiche. TRAFFIC sosterrà anche misure per affrontare la criminalità informatica contro la fauna selvatica e promuovere l’approvvigionamento legale e sostenibile attraverso sistemi di certificazione».
Scobey conclude: «Le prossime settimane saranno piene di complesse discussioni sulle sfumature e sugli sforzi olistici per garantire che il commercio internazionale di piante e animali selvatici non sia una minaccia per la conservazione della natura».