Come scoprire un unicorno: ritrovato dopo 140 anni il fagiano-piccione nero (VIDEO)
In un’isola remota di Papua Nuova Guinea rispunta un uccello che è sempre stato noto agli indigeni
[18 Novembre 2022]
A settembre, i ricercatori di The Search for Lost Birds, una collaborazione tra BirdLife International, Re:wild e American Bird Conservancy, hanno percorso le sottili creste montuose della remota isola di Fergusson, al largo della costa orientale della Papua Nuova Guinea, attraversato e riattraversato fiumi che scrosciavano attraverso canyon ammantati di foreste tropicali e sopportato zanzare e sanguisughe assetate di sangue, alla ricerca di qualcosa che probabilmente non esisteva: un uccello scomparso da 140 anni. Mancavano ornai poche ore alla fine della missione quando il co-leader della spedizione, Jordan Boersma, del Cornell Lab of Ornithology., ha calcolato che le loro possibilità di trovare il fagiano-piccione nero ( Otidiphaps insularis) erano inferiori all’1%.
Ma proprio mentre stava per arrendersi, mentre si riposava stremato dall’ennesima salita su una lussureggiante collina, guardando per distrarsi le foto delle trappole fotografiche che aveva appena scaricato, «All’improvviso mi sono trovato di fronte a questa immagine di quella che a quel tempo sembrava una creatura mitica – ricorda Boersma – E’ stato, senza esagerare, il momento più surreale della mia vita». Ma su quel che vedeva sul minuscolo display della fotocamera c’erano pochi dubbi: era la foto del piccione-fagiano dal pelo nero, una specie che non era più stata documentata dagli scienziati da quando era stata descritta per la prima volta nel 1882.
John C. Mittermeier, direttore del lost birds program di American Bird Conservancy e co-leader degli 8 ricercatori che sono andati sull’isola di Fergusson, non nasconde la sua eccitazione: «Trovare qualcosa che è scomparso da così tanto tempo, che pensi sia quasi estinto, e poi capire che non è estinto, è come trovare un unicorno o un Bigfoot. E’ straordinariamente insolito».
Ma la straordinaria riscoperta fatta a fine settembre non sarebbe stata possibile senza la guida dei cacciatori locali che hanno una profonda conoscenza delle foreste dell’isola e i ricercatori dicono che «Questo dimostra il ruolo inestimabile delle comunità indigene negli sforzi in corso per ritrovare le specie perse dalla scienza occidentale».
Nonostante sia stata confermata la sua esistenza, il piccione-fagiano nero è quasi certamente l’uccello più a rischio di estinzione della Nuova Guinea, il che sottolinea l’urgente necessità di proteggere il suo habitat a Fergusson, un’aspra isola di 1.437 Km2 che sta subendo l’assalto delle compagnie forestali.
Per Bulisa Iova, membro della spedizione e curatore capo ad interim del National Museum and Art Gallery di Papua New Guinea, «Questa è una grande scoperta. Ho studiato gli uccelli per molti anni e culminante per me far parte di questo team per scoprire questa specie perduta è un punto».
The Search for Lost Birds punta a riscoprire più di 150 specie di avifauna che non sono state dichiarate estinte ma che non vengono più avvistate da almeno un decennio. Il fagiano-piccione nero, grande quanto un pollo e che vive a terra, era tra i circa 20 uccelli “perduti” che erano più stati documentati per più di un secolo. E’una delle quattro specie di piccione-fagiano che vivono in Nuova Guinea e vive solo sull’isola di Fergusson. Boersma aveva già cercato il misterioso uccello nel 2019 insieme a Jason Gregg, un biologo che collabora con Audubon, e il biologo paupaso Doka Nason, ma quella spedizione non riuscì a trovare il fagiano-piccione nero, anche se scoprì 5 nuove specie per l’Isola di Fergusson, il che suggeriva che c’erano lacune significative in ciò che gli ornitologi sapevano sull’avifauna dell’isola. E quando parlavano con i cacciatori questi dicevano di conoscere bene un uccello che poteva essere solo il fagiano-piccione nero.
Quindi, a settembre i ricercatori sono tornati a Fergusson con un team più numeroso, determinati lavorare a stretto contatto con gli indigeni per ritrovare la specie. I cacciatori delle prime comunità che hanno incontrato non avevano familiarità con il grande uccello descritto dai ricercatori. Ma quando il team ha raggiunto il remoto versante occidentale del monte Kilkerran, gli indigeni hanno cominciato a identificarlo con un uccello che loro chiamano Auwo.
Alla fine, nel villaggio di Duda Ununa, il cacciatore Augustin Gregory ha detto ai ricercatori dove aveva visto l’uccello e ha descritto un richiamo che corrispondeva a quelli delle altre specie di piccioni-fagiani della Nuova Guinea, che non vivono a Fergusson. Poi ha mostrato al team di ricerca un’area, su una cresta a circa mille metri sopra il livello del mare e ricoperta da una fitta vegetazione, dove le loro trappole fotografiche attivate dal movimento avrebbero probabilmente catturato l’inafferrabile uccello. Nason, che è cresciuto in Papua Nuova Guinea vicino a Fergusson, e che Boersma descrive come «Il più straordinario biologo sul campo con cui abbia mai lavorato», ha scelto un punto e ha installato la videocamera in un punto che a prima vista non sembrava ottimale a causa del fitto sottobosco. Ma le immagini hanno dimostrato che era il posto giusto: «Inconfondibile – dice Gregg – Tonnellate di emozioni contrastanti. Di tutto: dal solenne sollievo dal peso della tenz sione accumulata, dallo stringere i pugni e alle urla».
Solo pochi giorni dopo, dopo aver visionato tutto quel che le fototrappole avevano registrato, il team si è reso conto che un’altra telecamera aveva registrato un video di un fagiano-piccione a diversi chilometri di distanza dal sito fino ad allora noto,<. Quindi, quasi certamente, le immagini mostrano due individui diversi.
Ora che gli scienziati sanno che il fagiano-piccione nero esiste ancora, l’obiettivo è impedire che la specie in pericolo di estinzione si estingua. «Come con altri uccelli che si credevano perduti, la sua popolazione è probabilmente molto piccola e seriamente in pericolo», dicono i ricercatori.
Gregg avverte che «Il disboscamento da parte delle compagnie internazionali sembra essere una minaccia crescente e predatori introdotti come i gatti rinselvatichiti potrebbero mettere a dura prova il fagiano-piccione come hanno fatto con altri uccelli endemici dell’isola, secondo. Sostenere la specie perduta da tempo richiederà maggiori informazioni sul suo comportamento e sullo stato della popolazione e l’avvio di progetti di conservazione per proteggere il suo habitat, il tutto con i residenti dell’isola di Fergusson in un ruolo di primo piano. Conoscendo ciò che sappiamo sull’estinzione e la conservazione degli uccelli nelle isole di tutto il mondo, possiamo aspettarci che la combinazione di disboscamento e specie introdotte, in particolare mammiferi introdotti, avrà un impatto. Il destino di questa terra e di qualsiasi lavoro di conservazione che si svolge su questa terra dipendono completamente dalle comunità che vivono lì e possiedono la terra».
Al di là delle lussureggianti foreste dell’isola di Fergusson, la riscoperta del piccione-fagiano nero fa sperare che le spedizioni future rivelino altre specie perdute per la scienza ma conosciute da sempre dagli esperti locali.
Boersma conclude: «Il modo in cui questo possa funzionare sempre è che ci appoggiamo davvero alla conoscenza locale e riponiamo la nostra fiducia nei nostri partner locali. Questo è ciò che ci ha regalato questo momento incredibile».