Ciclovia tirrenica a Viareggio? Sì, grazie… purché passi dal Viale dei tigli

L’appello a Giani delle Associazioni ambientaliste

[6 Aprile 2021]

Secondo le Associazioni ambientaliste è «A rischio la Riserva Naturale della Lecciona, complesso ecosistema tra Viareggio e Lucca, oltre che ultima area incontaminata della Versilia. Contro ogni logica, il progetto di ciclovia Tirrenica – dal confine francese a Roma – prevede la realizzazione di un nuovo, inutile percorso per attraversare Viareggio. Inutile perché la ciclovia Tirrenica ha già un suo tracciato naturale, Viale dei Tigli, facilmente adattabile». 

Mercoledì 7 aprile, alla Regione Toscana, si terrà una riunione tecnica dedicata al tratto toscano della ciclovia Tirrenica. Contro il progetto si sono già mobilitati migliaia di cittadini, decine di comitati e associazioni, tra cui WWF, Italia Nostra e Legambiente, che ora cheiedono: «Facciamoci sentire per ribadire quanto sia deleteria la realizzazione di un’opera che rischia di compromettere un fragilissimo equilibrio naturale inviamo una mail al presidente della Regione, Eugenio Giani – eugenio.giani@regione.toscana.it –

scrivendo nell’oggetto: SI ALLA CICLOVIA TIRRENICA DAL VIALE DEI TIGLI MA LA LECCIONA NON SI TOCCA – e nella mail: Egregio Dottor Eugenio Giani Presidente della Regione Toscana,facciamo appello al suo intervento affinché il percorso della Ciclovia Tirrenica segua il tracciato naturale di Viale dei Tigli e non la Riserva Naturale della Lecciona”-

Ecco il comunicato congiunto delle Associazioni:

 

 

Le infrastrutture verdi possono rappresentare un’ottima opportunità per una svolta nel nostro modo di vivere e nell’ottica di un turismo più sostenibile, ma non se vanno ad interessare aree che si sono salvate dal processo di urbanizzazione che ha caratterizzato tutto il nostro litorale.

Certo che è bello attraversare in bicicletta zone con boschi, lame e dune, ma non si chiede l’Assessore Pierucci perché tutta questa meraviglia della natura sia ancora lì? Se Lui ha ancora dubbi, per noi la ragione è molto chiara: quella è l’unica zona di Viareggio in cui non si è costruito perché sottratta al transito stradale che avrebbe dovuto collegare la Marina di Levante con quella diTorre del Lago. Questo è stato il vero ostacolo che ha impedito la cementificazione dell’area, sottraendola al destino subito dal resto della costa, con stabilimenti balneari e costruzioni residenziali che in alcuni casi hanno deturpato e compromesso le poche aree verdi rimaste (città Giardino docet).

Per tale motivo negli ultimi 40 anni ci siamo opposti a qualunque ipotesi di intervento, anche alle piste ciclabili che, con un’operazione di puro greenwashing , potrebbero compromettere definitivamente il destino della Riserva naturale della Lecciona. Le nostre iniziative hanno mobilitato migliaia di persone a firmare le petizioni contro tale scempio, e l’hanno fatto nella consapevole

certezza che quello sarebbe stato l’inizio della fine del “Vialone”, un luogo del cuore per la popolazione di Viareggio e uno spazio fruibile per chiunque voglia ritemprarsi e riscoprire i colori, gli odori, le sensazioni che solo la natura selvaggia e priva di infrastrutture può dare.

L’assessore parla di “accorgimenti progettuali specifici” che dovrebbero attutire l’impatto di questa opera, senza pensare che questa già costituisce di per sé una pesante forma di “impatto” per il solo fatto di essere una infrastruttura stabile -soggetta a continua manutenzione e con standard da rispettare- che collega la Francia con la Toscana e il centro Italia e che sarebbe realizzata su un ambiente di estrema fragilità, che sta faticosamente tentando di ricucire la cesura esistente tra il bosco e la duna, creata dalla massicciata del Vialone e che invece sarebbe resa definitiva. La funzione ecologica della ciclovia sta nell’essere un’alternativa al traffico veicolare non certo quella di interrompere la connettività di una riserva naturale!

Non esiste una sola valida ragione per cui la ciclovia tirrenica non debba trovare la propria sede nel luogo più adatto, dove esiste già una infrastruttura ciclabile e che rappresenta il naturale collegamento tra  Viareggio e Torre del Lago: il Viale dei Tigli! Una infrastruttura viaria già in grado

di soddisfare le esigenze di un itinerario ciclabile: ombreggiata, in parte già illuminata, percorribile in ogni stagione, dotata di punti di ristoro, facilmente raggiungibile dal ponte girante e dalla passerella Luciana Pacifici e in grado di collegare direttamente il capoluogo con la frazione di Torre del Lago, svolgendo quindi un importante ruolo anche per la mobilità urbana.

La realizzazione della ciclovia sul Viale dei Tigli consentirebbe, infine, una diversificazione dell’offerta turistica, promuovendo sia il turismo naturalistico verso i parchi nella riserva della Lecciona, sia il  cicloturismo di lunga percorrenza, con il risultato di valorizzare lo stesso Viale dei Tigli e la Villa Borbone, oltre a indirizzare nuovi clienti verso la comoda fruibilità dei campeggi.

Proprio perché non vogliamo rinunciare a questo splendido angolo di nostrana wilderness,  ora che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle quanto sia stato nefasto violentare la natura e, al tempo stesso, compreso il conforto che si può ricevere dal contatto con le sue diverse manifestazioni, ma solo a condizione che se ne conservi l’integrità, non accetteremo di rinunciare passivamente ad un luogo di così grande valore  naturalistico per favorire il rilancio di un’economia turistica invadente ed incapace di preservare la bellezza di cui si nutre.

Le Associazioni

Amici della Terra Versilia

Associazione Tutela Ambientale della Versilia

Comitato per la Salvezza della Pineta di Viareggio

F.F.F. (Fridays For Future) Versilia

Italia Nostra Versilia

Legambiente Massa e Montignoso

Legambiente Versilia

WWF Alta Toscana

 

SCHEDA Riserva della Lecciona

La riserva naturale La Lecciona si trova all’interno del Parco naturale Migliarino San Rossore. Il suo ecosistema costituisce un indubbio valore ambientale anche perché sono sempre più rare dune come queste, ben conservate e caratterizzate da morfologie naturali, dove i processi dinamici naturali si svolgono liberamente.

Qualunque intervento teso ad una sua non meglio intesa “riqualificazione” o anche relativo ad una migliore accessibilità è negativo – quando non estremamente dannoso – perché uno dei fattori di rischio degli equilibri naturali è certamente dato da una frequentazione antropica non controllata.

Per questa ragione l’idea di renderle percorso (per circa km 2,5) di un tratto della ciclovia tirrenica ha creato sconcerto e sgomento, nonché la immediata mobilitazione non solo di tutte le associazioni ambientaliste presenti sul territorio ma anche di numerosi cittadini. Decisione ancor più sorprendente dal momento che, a breve distanza dalla Lecciona, corre parallelo il Viale dei Tigli: una strada carrabile (anch’essa per altro all’interno del parco) di oltre km 5 , dotata inoltre di due stradelli laterali (larghi circa 3 metri) da anni classificati come piste ciclabili.

All’inequivocabile valore ambientale, va ad aggiungersi quello sentimentale che lega generazioni di viareggini alla Lecciona, cittadini di tutte le età e formazione che hanno sempre avvertito quell’area come un paradiso a portata di mano dove spiare di stagione in stagione, i percettibili mutamenti di profumi, colori e silenzi e, anche se non edotti sulle specifiche norme ambientali, hanno sempre istintivamente protetto l’area frequentandola con amore e discrezione, accogliendo e cercando di educare ad un rapporto armonioso con questo sito prezioso i numerosi ospiti di fuori comune che sempre più numerosi hanno imparato a frequentarla, e che ora saranno a fianco dei viareggini pronti a difenderla da questo immotivato sfregio.