Cetacei FAI attenzione. Citizen science nel Santuario Pelagos

Un’iniziativa di FAI e Istituto Tethys sostenuta anche dal Comune di Piombino

[23 Gennaio 2019]

E’ stata pubblicata da poco la relazione finale 2018 del progetto “Cetacei, FAI attenzione!” che si svolge nel Santuario Pelagos, una vasta area di mare protetta da ben Italia, Francia e Principato di Monaco, che nel 2016 è stato votato da 5.555 persone al censimento “I Luoghi del Cuore”, promosso da FAI – Fondo Ambiente Italiano. Il Santuario Pelagos si estende dalla costa italo francese fino al nord della Sardegna e comprende Corsica e arcipelago toscano. Ne fanno parte non solo zone costiere ma anche vaste aree d’alto mare, con fondali che raggiungono i 2.500 metri di profondità. In queste acque si possono incontrare tutter le otto principali specie di cetacei del Mediterraneo, la balenottera comune, il capodoglio, il tursiope, la stenella striata, il globicefalo, il grampo, lo zifio e in alcuni casi anche il delfino comune.

I ricercatori di Tethys spiegano che «Si tratta, allo stato attuale delle conoscenze, dell’area di mare più ricca di balene e delfini del Mediterraneo. Nei nostri mari vivono otto diverse specie di cetacei: può essere un incontro emozionante, ma è importante rispettare un codice di condotta in loro presenza. E contribuire alla salvaguardia delle specie assieme ai ricercatori, partecipando al programma di citizen science di Tethys».

Una campagna sostenuta anche dal Comune di Piombino – firmatario della Carta del Santuario Pelagos –   che in una nota ricorda che «FAI e Istituto Tethys Onlus, con il supporto di Intesa Sanpaolo ed in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, presentano il progetto “Cetacei, FAI attenzione” per coinvolgere gli utenti del mare nella ricerca e conservazione dei cetacei del Mediterraneo attraverso la segnalazione di avvistamenti. Attraverso la pagina “segnala un avvistamento del sito web” CFA gli utenti possono inoltrare i dati (data, ora, posizione, numero di animali, presenza di piccoli) compilando un apposito modulo: è anche possibile collocare immagini fotografiche o brevi video che permettano ai ricercatori di convalidare l’identificazione della specie.Poiché in molte specie di cetacei è possibile anche distinguere i singoli individui, gli utenti hanno la possibilità di cimentarsi nella “foto-identificazione”, con l’aiuto delle indicazioni fornite».