La ricetta di Legambiente
Centro di ricerca del Padule di Fucecchio, ecco come salvarlo
[5 Dicembre 2014]
«Il Centro di ricerca del Padule può essere ancora salvato. Questa vera eccellenza del nostro territorio merita l’attenzione e l’impegno di tutti i soggetti interessati per trovare un confronto costruttivo, dove prevalga la buona volontà di superare vecchi contrasti». E’ questo il conciliante messaggio lanciato dal presidente di Legambiente Valdinievole, Maurizio Del Ministro, sulla vicenda del futuro del Centro di Castelmartini, nel corso di una conferenza stampa.
Del Ministro si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe a proposito delle accuse che qualcuno aveva mosso alla stessa associazione accusandola di aver fatto poco per il Centro. «In questi ultimi tre anni la nostra delegazione, insieme a quella della Valdelsa, quella regionale e al Wwf, ha promosso incontri e progetti per la valorizzazione sia del Centro che del Padule. Da un anno poi i volontari hanno tenuto continui incontri con i sindaci. Noi siamo stati gli ambasciatori del Centro. Chi ci ha mosso queste critiche denota solo pressapochismo e indifferenza».
Quanto al futuro del Centro di ricerca Del Ministro si è detto «sorpreso dell’uscita del comune di Lamporecchio. Sapevamo dei problemi con Ponte Buggianese e Larciano. Per noi l’uscita di queste amministrazioni è stato un errore. Credo sia il momento di superare il periodo delle ripicche e delle incomprensioni. Sul Centro gli enti pubblici hanno investito molto in questi anni e non credo si possa buttare tutto alle ortiche. Noi di Legambiente siamo disponibili a riprendere il dialogo. Comunque registriamo con soddisfazioni che ci sono anche dei nuovi Comuni che hanno dato l’adesione come Montecatini, Buggiano, Pescia, Uzzano e Montecarlo».
A proposito di enti pubblici, Del Ministro si è soffermato sul ruolo della Provincia che è proprietaria del Centro visite e dell’area della Riserva e dell’incontro che c’è stato mercoledì con la presidente Fratoni: «La Provincia è stata fondamentale in questi anni con finanziamenti sostanziosi. Nell’ultimo periodo le nostre posizioni erano divergenti. Adesso non sono più così distanti e speriamo di trovare un accordo che dovrebbe prevedere che il Centro di ricerca rimane in essere e la Provincia gli cede in comodato il Centro visite di recente realizzazione e la gestione della Riserva naturale».
di Sabrina Marconi