Il capo Cfs Patrone indagato, atti trasmessi al ministero. Sindacati forestale: «Martina lo sospenda»

M5S: «Il ministro All'Agricoltura lo rimuova dall’incarico di capo del Cfs»

[8 Luglio 2016]

In una nota congiunta i segretari dei sindacati del Corpo forestale dello Stato –  Marco Moroni (Sapaf), Danilo Scipio (Ugl Cfs), Francesca Fabrizi (Cgil Cfs), Maurizio Cattoi – prendono nuovamente posizione sulla vicenda che coinvolge il Capo del Cfs Cesare Patrone: «Abbiamo appreso che la Procura di Novara ha trasmesso al Ministero delle politiche agricole la documentazione inerente l’esercizio dell’azione penale per la vicenda sul consorzio di bonifica Est Sesia, che vede coinvolto il capo dei forestali Cesare Patrone. Ora il ministro Martina non può più far finta di niente, deve decidere se tenere un capo del Corpo che a novembre andrà davanti ad un Gup oppure, come auspicabile, sospenderne quantomeno le funzioni».

I sindacati del Cfs ce l’hanno con Patrone che è accusato di aver accettato senza protestare lo scioglimento del Corpo che comanda nei Carabinieri e ricordano che «Nel corso della recente  manifestazione di protesta del 5 luglio, gli oltre 2.000 forestali che hanno invaso pacificamente piazza Montecitorio hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Cesare Patrone, nel quale non ripongono ormai da tempo alcun tipo di stima e considerazione. Martina si faccia garante soprattutto del rispetto delle regole, che per casi così gravi prevedono la sospensione cautelativa di ogni dipendente, e non si erga nuovamente a giudice assolvendo Patrone senza processo”.

All’attacco di Patrone si sono lanciati anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle. In una nota i senatori M5S  sottolineano che «In base  alle notizie diffuse da alcune sigle sindacali della Forestale, la Procura di Novara ha trasmesso al Ministero delle Politiche Agricole la documentazione sulla richiesta di rinvio a giudizio di Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria sul consorzio di bonifica Est Sesia, perché avrebbe redatto un verbale falso per un appalto. Il ministro Martina rimuova subito Patrone dal suo incarico, per ovvie ragioni di opportunità, anche in vista del ruolo centrale che avrà nell’operazione di assorbimento del CFS nell’Arma dei Carabinieri».

I deputati pentastellati  Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni evidenziano che «Solo qualche settimana fa abbiamo interrogato il ministro Martina in un question time alla Camera affinché rimuovesse Patrone dalla posizione di capo del Cfs, data la richiesta di rinvio a giudizio a suo carico, ma in quell’occasione il ministro ci rispose che non aveva ricevuto alcuna comunicazione. Ora il ministro non ha più scuse: lo sospenda immediatamente».