Caccia con lo sconto in Toscana: «La Regione cede territorio e fauna ai cacciatori»

Legambiente e Wwf: «Modificare la finanziaria regionale della riforma nascosta»

[19 Novembre 2014]

In un comunicato congiunto, Legambiente e Wwf della Toscana denunciano quello che pensano sia un “trucco” politico: «E’ davvero sorprendente e grave che la Regione Toscana si appresti a varare la propria legge finanziaria inserendovi disposizioni sulla caccia che vanno molto al di là delle indicazioni dei fondi di settore, realizzando quello che si annuncia come un vero e proprio capovolgimento normativo: il territorio e la fauna, beni comuni, svenduti per pochi euro al mondo venatorio!». Per questo le due associazioni rivolgono un appello a Giunta e Consiglio Regionale «perché modifichino questa proposta che porta su una strada del tutto sbagliata».

La nota degli ambientalisti è durissima: «Dopo i noti, fallimentari risultati dei cacciatori nella gestione di quasi tutti gli ATC toscani, per alcuni dei quali sono stati persino aperti dei procedimenti giudiziari, la Regione Toscana, invece di avocare a sé e rafforzare le principali competenze pubbliche in tema di gestione dalla fauna, propone di dare ai cacciatori territori più grandi, secondo lo schema di un solo ATC per provincia. E, per di più, trasformandoli giuridicamente in strutture di diritto privato, ossia con una filosofia di fondo che andrà fatalmente a perseguire i soli interessi dei soci (ossia i cacciatori). Siamo di fronte ad un’Amministrazione Pubblica che pare rinunciare ai suoi doverosi compiti di tutela e gestione della fauna selvatica e dell’interesse collettivo e, nel far questo, propone incredibilmente di affidare il patrimonio di tutti a chi, in questi ultimi anni, tra l’altro, ha dato pessima prova di sé».

Ma c’è di più. Wwf e Legambiente dicono che «queste nuove norme prevedrebbero un enorme sconto ai cacciatori, che potranno così cacciare cervi, caprioli, volpi, lepri, tordi, etc, pagando soli 20 euro (!) annuali di tassa regionale di concessione per l’attività venatoria. Molto meno del biglietto per un concerto. È evidente che questa cifra sia del tutto inadeguata, non per tutelare fauna ed ecosistemi, ma anche solo per pagare una sia pur minima parte dei danni all’agricoltura causati dalla fallimentare gestione venatoria di questi anni, e che la nuova Finanziaria, se approvata, renderà addirittura ridicola».

Arriva infine una stilettata politica e su un argomento sul quale il presidente Rossi e la sua giunta sono particolarmente sensibili: «La stessa Finanziaria regionale, che chiede enormi sacrifici alla maggioranza dei cittadini toscani, a causa della drastica riduzione dei trasferimenti statali, trova inspiegabilmente il modo di svendere i beni comuni ai cacciatori: caccia privatizzata e per di più a prezzi scontati!».

Le due associazioni concludono: «Chiediamo pertanto alla Regione di assumere pienamente il concetto di fauna selvatica quale bene comune, oltre che di qualità caratterizzante di un territorio, e riconsiderare quindi, attraverso modifiche mirate alla legge regionale di settore, non tramite la finanziaria, a chi e con quali strumenti assegnare responsabilità, costi e guadagni attingibili dalla corretta gestione di questo prezioso patrimonio collettivo».