Caccia, il Tar Abruzzo dà ragione agli ambientalisti e sospende il calendario venatorio

«Diversi animali saranno salvati dalle doppiette, resta però l’amarezza di dover discutere la programmazione venatoria attraverso ricorsi e atti giudiziari invece di aprire un dialogo costruttivo»

[19 Agosto 2021]

Il Tar Abruzzo ha sospeso interamente il calendario venatorio fino all’8 settembre, decretando il successo del ricorso presentato nei giorni scorsi da numerose associazioni ambientaliste e animaliste – Wwf, Enpa, Lipu, Lav, Lndc –, che avevano evidenziato molteplici criticità che possono mettere in pericolo specie di rilevante interesse di conservazione.

«Nella versione impugnata del calendario venatorio – spiegano dal Wwf – si prevede incredibilmente la caccia alla tortora selvatica per la quale l’Ispra aveva chiesto la totale sospensione del prelievo, evidenziando che la specie è indicata in precario stato di conservazione e richiamando la moratoria dell’attività venatoria richiesta dal Ministero della Transizione ecologica. Il calendario venatorio della Regione Abruzzo, incurante sia delle indicazioni ministeriali e dell’Ispra sia dello stato di conservazione della tortora, consente di sparare alle tortore, addirittura anche in periodo di pre-apertura, venendo meno, in maniera del tutto assurda, persino a quanto contenuto nel Piano faunistico venatorio della stessa Regione».

Non mancano altre preoccupanti pre-aperture come quella prevista per la quaglia, tra le specie con uno stato di conservazione insoddisfacente (categoria Spec 3 – “in declino a livello europeo”), o l’apertura della caccia il 19 settembre per le specie alzavola, canapiglia, codone, folaga, porciglione, germano reale, gallinella d’acqua, marzaiola, fischione, mestolone, beccaccino, frullino.

L’Ispra nel proprio parere – come ricordano dal Panda – raccomanda un’apertura generale della caccia a tutte le specie ornitiche al 2 ottobre in modo da permettere un completo sviluppo degli ultimi nati, evitare il rischio di confusione con specie non cacciabili e il disturbo generato dalla presenza di un numero elevato di cacciatori sul territorio in una fase ancora delicata del ciclo biologico di diverse specie.

«Ora – concludono dal Panda – sarà tutto fermo fino all’8 settembre, quando si discuterà nel merito del calendario venatorio, si eviteranno alcune giornate di pre-apertura della caccia, in particolare per la tortora ed è rimandato l’addestramento dei cani: diversi animali saranno salvati dalle doppiette e verrà evitato il disturbo sul territorio. Resta però l’amarezza di dover discutere la programmazione venatoria attraverso ricorsi e atti giudiziari invece di aprire un dialogo costruttivo con la Regione Abruzzo basato sul concetto di dover come prima istanza tutelare il prezioso patrimonio faunistico che condivide con noi il territorio».