Buone notizie dall’Antartide: scoperte dallo spazio nuove colonie di Pinguini imperatore

Ma sono piccole e lontane dalla costa e il riscaldamento globale potrebbe spazzarle via entro la fine del secolo

[5 Agosto 2020]

Grazie all’utilizzo della tecnologia di mappatura satellitare, il nuovo studio “Discovery of new colonies by Copernicus Sentinel-2 reveals good and bad news for emperor penguins” pubblicato su  Remote Sensing in Ecology and Conservation  da Peter Fretwell  e Phil Trathan del British Antarctic Survey (BAS), ha rivelato che  in Antartide ci sono  quasi il 20% in più di colonie di pinguini imperatore  (Aptenodytes forsteri)  di quanto si pensasse in precedenza. Al BAS dicono che «I risultati forniscono un importante punto di riferimento per monitorare l’impatto dei cambiamenti ambientali sulle popolazioni di questi uccelli iconici». La ricerca è stata finanziata da UKRI-NERC nell’ambito del progetto Wildlife from Space.

Gli autori dello studio descrivono come hanno utilizzato le immagini della missione satellitare Copernicus Sentinel-2 della Commissione europea per localizzare i pinguini  e hanno così scoperto 11 nuove colonie, tre delle quali precedentemente identificate ma mai confermate. Il che porta a 61 le colonie di pinguino imperatore censite in tutta l’Antartide.

I ricercatori britannici ricordano che «I pinguini imperatore hanno bisogno del ghiaccio marino per riprodursi e si trovano in aree che sono molto difficili da studiare perché sono remote e spesso inaccessibili con temperature fino a -50° C». Negli ultimi 10 anni, gli scienziati del BAS hanno cercato le possibili nuove colonie andando alla caccia dei depositi di guano sul ghiaccio.

Copernicus Sentinel-2 è una delle missioni satellitari che l’Esa sviluppa e gestisce per conto del programma di monitoraggio ambientale Copernicus della Commissione europea. Copernicus Sentinel-2 comprende due satelliti (A&B). Con i dati raccolti nel 2016, 2018 e 2019, l’Esa ha effettuato una raccolta dati ad alta frequenza intorno ai margini del continente ghiacciato. Le immagini raccolte hanno una risoluzione più elevata rispetto alle precedenti immagini di dati Landsat. Sentinel-2 raccoglie immagini dell’Antartide dal 2016 in seguito alla richiesta dello SCAR, il comitato scientifico per la ricerca antartica. Metà delle colonie di pinguini scoperte in Antartide sono state localizzate utilizzando immagini prese dallo spazio.

Fretwell, un geografo del BAS, ha detto che «Questa è una scoperta emozionante. Le nuove immagini satellitari della costa dell’Antartide ci hanno permesso di trovare queste nuove colonie. E mentre questa è una buona notizia, le colonie sono piccole e quindi portano il conteggio complessivo della popolazione a solo il 5 – 10% in più, a poco più di mezzo milione di pinguini o circa 265.500 – 278.500 coppie di riproduttrici».

I pinguini imperatori sono vulnerabili alla perdita di ghiaccio marino, il loro habitat di riproduttivo preferito e, con le attuali proiezioni dei cambiamenti climatici, è probabile che questo habitat diminuisca. La maggior parte delle colonie appena scoperte si trovano ai margini dell’arale riproduttivo degli Aptenodytes forsteri, quindi, è probabile che questi siti scoperti con i satelliti scompariranno con il riscaldamento del clima.

Trathan, responsabile biologia della conservazione del BAS, studia il pinguini da 30 anni ee anche lui sottolinea che «Mentre è una buona notizia che abbiamo trovato queste nuove colonie, i siti di riproduzione sono tutti in luoghi in cui le recenti proiezioni dei modelli suggeriscono che gli imperatori diminuiranno. Gli uccelli in questi siti sono quindi probabilmente i “canarini nella miniera di carbone” – dobbiamo sorvegliare attentamente questi siti poiché i cambiamenti climatici influenzeranno questa regione».

Lo studio ha rilevato una serie di colonie di pinguini imperatore situate molto al largo, sul ghiaccio marino che si è formata intorno agli iceberg che si erano fermati in acque poco profonde. Queste colonie, che nidificano fino a 180 km al largo della costa dell’Antartide, sono una scoperta sorprendente anche rispetto ai comportamenti xsempre più conosciui di questa specie di pinguini.

Studi di altri scienziati suggeriscono che, se il ghiaccio marino attorno all’Antartide diminuirà della metà, entro la fine del secolo l’80% delle colonie di pinguini imperatore diminuirà di oltre il 90%. Anche nel migliore dei casi, con un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi C, la popolazione di pinguini diminuirà di almeno il 31% nelle prossime tre generazioni.