Brutte notizie per gli uccelli marini: sono calati del 70% dal 1950

Colpa di pesca, petrolio, plastica, cambiamento climatico e distruzione degli habitat

[13 Luglio 2015]

Gli ecosistemi marini non stanno per niente bene ed a confermarlo è arrivato lo studio “Population Trend of the World’s Monitored Seabirds, 1950-2010” pubblicato su PLosOne da un team di ricercatori dell’università della British Columbia (Michelle Paleczny, Edd Hammill, Vasiliki Karpouzi e Daniel Pauly) e da Edd Hammil della School of the Environment dell’University of Technology di  Sydney,  secondo il quale, «Le popolazioni di uccelli marini monitorate del mondo sono calate del 70% dal 1950». Lo studio canadese-australiano è il primo a valutare la variazione complessiva dei dati globali disponibili sulle popolazioni di uccelli marini.

Il team della Paleczny, che è anche una ricercatrice del progetto Sea Around Us,  ha messo insieme i dati provenienti da più di 500 popolazioni di uccelli marini provenienti da tutto il mondo, che rappresentano il 19% della popolazione globale di uccelli marini ed ha scoperto che «Le popolazioni complessive sono diminuite del 69,6%, che equivale ad una perdita di circa 230 milioni di uccelli in 60 anni».

La Paleczny sottolinea che «Gli uccelli marini sono indicatori particolarmente buoni della salute degli ecosistemi marini. Quando vediamo questa magnitudo del declino degli uccelli marini, possiamo capire che c’è qualcosa di sbagliato negli ecosistemi marini. Ci dà un’idea dell’impatto complessivo che stiamo avendo».

Questo drammatico declino dell’avifauna marina  è causato da diversi fattori, tra i quali i principali sono: pesca eccessiva, catture accidentali negli attrezzi da pesca, ingestione di plastica, inquinamento da idrocarburi, introduzione di predatori non autoctoni nelle colonie di uccelli marini, distruzione e  modifiche degli habitat degli uccelli, cambiamenti ambientali ed ecologici causati dai cambiamenti climatici.

Gli uccelli marini, che di solito vivono a lungo,  tendono a viaggiare per gli oceani del mondo alla ricerca di cibo ed a tornare alle stesse colonie per riprodursi. Quindi, i numeri della popolazione di una colonia forniscono informazioni agli scienziati indicazioni sulla salute degli oceani.

La ricerca a ha studiato anche gli albatros, grandi uccelli che vive per alcuni decenni, e le cui popolazioni mostrano forti cali. Secondo la Paleczny, «Questi uccelli vivono così a lungo e vanno così lontano che incontrano molti pericoli nei loro viaggi. Una minaccia importante per gli albatros è sempre stata quella di essere catturato dagli ami da pesca dei palangari e l’annegamento, un problema che uccide centinaia di migliaia di uccelli marini ogni anno. Il nostro lavoro dimostra la forte necessità di una maggiore sforzo per la conservazione degli uccelli marini a livello internazionale. La perdita degli uccelli marini provoca una serie di effetti negli ecosistemi costieri e marini».

Infatti, gli uccelli marini svolgono un ruolo importante in questi ecosistemi: mangiano e vengono mangiati da una varietà di altre specie marine e portano i nutrienti delle loro deiezioni e rifiuti negli ecosistemi costieri in cui nidificano, contribuendo a fecondare intere catene alimentari.