Brasile: un altro guardiano dell’Amazzonia assassinato dai trafficanti di legname (VIDEO)

Survival International e Guardiões da Floresta: è il sesto in pochi anni, mai nessun assassino è stato arrestato

[7 Settembre 2022]

Janildo Guajajara, un Guardiões da Floresta della Terra Indígena Arariboia, è stato ucciso il 3 settembre in un imboscata ad Amarante, una piccola cittadina dello Stato brasiliano di Maranhão, dove vivono molti trafficanti di legname, nello. Pare abbia subito un’imboscata mentre camminava per strada.

Ne da notizia l’Associação Ka’a Iwar dei Guardiões da Floresta da Terra Indígena Arariboia che denuncia «Il proseguimento della violenza contro la nostra vita e contro il nostro  territorio. Il 3 settembre, un altro guardiano della foresta è stato ucciso in un’imboscata».

La Ka’a Iwar  ricorda che «Ci sono già stati 6 guardiani della foresta assassinati violentemente senza che sia stata fatta giustizia, senza la dovuta punizione e responsabilità per gli autori di questi crimini. Il guardiano Janildo Oliveira Guajajara lavora con noi dal 2018 e lavora nella regione di Barreiro – Terra Indígena Arariboia, in un villaggio vicino a una strada aperta dai taglialegna che è stata chiusa dai guardiani. Da allora, lui e altri guardiões  della regione sono stati costantemente minacciati e le minacce si sono intensificate. Per tutti questi anni abbiamo fatto e continueremo a fare protezione del territorio anche se siamo stati minacciati e uccisi. Siamo contro la violenza che uccide e distrugge, quindi lottiamo per la vita. Il nostro popolo chiede giustizia e chiediamo le dovute indagini su questo e altri omicidi contro il popolo Tenetehar e vogliamo una risposta di giustizia a questo crimine barbaro. Continueremo più forti nella nostra lotta per la comunità, per il nostro territorio, per il nostro popolo Tenetehar e per il popolo Awá Guajá».

I Guardiões da Floresta, che vengono comunemente cvhiamati guardiani dell’Amazzonia, sono stati fondati 10 anni fa a da alcune persone del el popolo Guajajara per proteggere il territorio di Arariboia, la loro foresta invasa da trafficanti di legname e accaparratori di terra, e gli Awá incontattati che vivononello stesso territorio.

Survival ricorda che «Prima che i Guardiani iniziassero a operare, nella riserva c’erano 72 strade illegali per il traffico di legname: ora ne restano solo 5» e chiede che «Sia svolta un’indagine approfondita sull’omicidio di Janildo».

In questi giorni, Olimpio Guajajara, uno dei leader dei Guardiani, sta girando l’Europa insieme a Survival per raccontare del lavoro del gruppo, per denunciare i pericoli che devono affrontare e sollecitare il sostegno internazionale e oggi ha dichiarato: «Un altro Guardiano è stato ucciso – è il sesto finora – e finora nessuno degli assassini degli altri Guardiani è stato punito o arrestato.  Facciamo appello alla giustizia brasiliana affinché sia fatta giustizia e gli assassini siano incarcerati».

La ricercatrice di Survival Sarah Shenker, che ha accompagnato i Guardiani in alcuni loro pattugliamenti, conclude; «L’ondata di violenza genocida scatenata contro i popoli indigeni dal Presidente Bolsonaro è inarrestabile. C’è un’atmosfera di totale impunità, in cui le potenti forze che rubano le terre indigene – cercatori d’oro, trafficanti di legname, accaparratori di terra, allevatori e imprenditori agricoli – pensano di potere fare ciò che vogliono e farla franca. Vengono attivamente incoraggiati dall’attuale governo brasiliano, e i popoli indigeni in tutto il paese stanno reagendo. Janildo sapeva che avrebbe potuto pagare con la sua vita ma era determinato a essere un Guardiano, perché non vedeva altra possibilità per il futuro della sua famiglia e della foresta. Deve essere fatta giustizia per lui, per Paulo Paulino Guajajara e per tutti gli altri indigeni uccisi nella lotta per la terra. E le persone in tutto il mondo devono schierarsi con ancora più forza per fermare il genocidio in Brasile e le forze globali che lo alimentano: per la sopravvivenza delle tribù incontattate, di tutti i popoli indigeni e delle terre di cui essi si prendono cura così abilmente».

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