Bracconaggio: nel Mediterraneo uccisi illegalmente 25 milioni di uccelli ogni anno

Solo l’Egitto è peggio dell'Italia. Ma l’inferno per l’avifauna è a Famagosta e a Malta

[21 Agosto 2015]

Ogni anno nei Paesi del bacino del Mediterraneo vengono uccisi illegalmente 25 milioni gli uccelli selvatici a colpi d’arma da fuoco, catturati con le reti o incollati ai rami. L’Italia ha il triste record dei Paesi europei mediterranei con fino a 8 milioni di uccelli uccisi all’anno, compresi piccoli passeriformi come fringuelli e frosoni ma anche grandi rapaci.

La denuncia arriva dal nuovo rapporto  The killing, presentato oggi in Gran Bretagna alla Birdfair 2015 da BirdLife International, e realizzato con i partner dell’area mediterranea compresa Lipu-BirdLife Italia.

Gli ambientalisti sottolineano che «Per la prima volta su vasta scala, BirdLife ha così potuto effettuare delle stime del numero di uccisioni illegali effettuate nei singoli paesi».

I dati del rapporto sono impressionanti e rivelano una estesa minaccia per la biodiversità: «L’80% delle uccisioni stimate (pari a 20 milioni di uccelli in totale) si concentrano in 10 Paesi. Al primo posto l’Egitto (5,7 milioni) cui segue l’Italia, con 5,6 milioni in media di uccelli uccisi (il numero è compreso tra i 3,4 e gli 8,4 milioni), poi Siria (3,9), Libano (2,6), Cipro (2,3). Chiudono la classifica delle top ten la Grecia (700mila uccelli uccisi ogni anno, la Francia, la Croazia e la Libia (500mila ciascuno), l’Albania (300mila)».

Secondo Patricia Zuritadirettore generale BirdLife International, «ll report mostra la terribile entità del fenomeno illegal killing nel Mediterraneo Le popolazioni di alcune specie che un tempo erano abbondanti in Europa sono ora in declino, con numeri persino in caduta libera».

Ogni mezzo è buono: fucilate, reti, colla sui rami, richiami registrati per attrarre gli uccelli in aree per intrappolarl. «Tra le vittime più frequenti dell’illegal killing nel Mediterraneo – spiegano alla Lipu – compaiono il fringuello (2,9 milioni di esemplari uccisi ogni anno), la capinera (1,8 milioni), la quaglia (1,6 milioni) e il tordo bottaccio (1,2 milioni), oltre a specie classificate come Vulnerabili dalla Lista rossa come il chiurlo maggiore. In Spagna e in Italia tra le specie minacciate che risultano vittime della caccia illegale ci sono il capovaccaio e il nibbio reale, oltre che l’aquila imperiale spagnola (in Spagna) e l’anatra marmorizzata (in Italia)».

Il peggior posto per l’avifauna mediterranea è Famagosta, a Cipro (690mila uccelli uccisi), mentre Malta si conferma la patria della caccia illegale con il maggior numero di uccisioni per Km2.

La Lipu aveva già anticipato i dati sull’Italia in occasione del convegno sul progetto Life sul bracconaggio Safe Haven for Wild Birds, che «parlano di una strage di fringuelli (tra i due e i tre milioni), pispole (500/900mila esemplari), pettirossi (300/600mila), frosoni (200mila/1 milione)   storni (100/500mila)».

Le specie minacciate di estinzione più prese di mira dai bracconieri italiani sono l’anatra marmorizzata, da 1 a 5 esemplari colpiti (pari 50% della popolazione nidificante), il nibbio reale, da 50 a 150 esemplari coinvolti (pari al 30% della popolazione nidificante) e il capovaccaio, tra 1 e 5 esemplari colpiti (20% popolazione nidificante)».

Claudio Celada, direttore conservazione natura Lipu-BirdLife Italia, conclude: «Gli uccelli selvatici, un immenso patrimonio di tutti e che non conosce confini nazionali o internazionali si meritano delle rotte migratorie, dette flyways, più sicure. Chiediamo dunque che l’Europa e l’Italia, quest’ultima in particolare con un Piano antibracconaggio nazionale e un inasprimento delle norme, incrementino gli sforzi per la conservazione e la condanna delle illegalità, prima che sia troppo tardi».

 

Ecco la Classifica dell’Illegal Killing nel mediterraneo

Uccelli illegalmente uccisi/catturati ogni anno (min – max)
1. Egitto 5,700,000 (741,000 – 10,600,000)
2. Italia 5,600,000 (3,400,000 – 7,800,000)
3. Siria 3,900,000 (2,900,000 – 4,900,000)
4. Libano 2,600,000 (1,700,000 – 3,5000,000)
5. Cipro 2,300,000 (1,300,000 – 3,200,000)
6. Grecia 704,000 (485,000 – 922,000)
7. Francia 522,000 (149,000 – 895,000)
8. Croazia 510,000 (166,000 – 855,000)
9. Libia 503,000 (325,000 – 680,000)
10. Albania 265,000 (206,000 – 325,000)
11. Spagna 254,000 (103,000 – 405,000)
12. Tunisia 139,000 (50,400 – 227,000)
13. Serbia 133,000 (104,000 – 163,000)
14. Montenegro 130,000 (64,000 – 197,000)
15. Malta 108,000 (5,800 – 211,000)
16. Territori Autorità palestinese 89,700 (70,000 – 109,000)
17. Portogallo 82,400 (32,400 – 133,000)
18. Marocco 74,400 (23,400 – 125,000)
19. Turchia 59,100 (24,400 – 93,900)
20. Bosnia ed Erzegovina 34,700 (22,400 – 46,900)
21. Algeria 28,900 (17,500 – 40,300)
22. Slovenia 21,900 (140 – 43,700)
23. Giordania 17,300 (13,000 – 21,600)
24. Macedonia FYR 2,100 (600 – 3,700)

In Israele e a Gibilterra non si abbatte illegalmente un’esigua quantità di uccelli