Biofilia, il legame con la natura della specie poetica
Riedito in Italia il libro di Edwad O. Wilson che ha ridefinito il rapporto tra uomo, scienza e mondo vivente
[20 Dicembre 2021]
Leggere Biofilia, pubblicato nel 1984 dal grande biologo statunitense Edwad Osborne Wilson – e ora ristampato meritoriamente in Italia da Piano B – è come immergersi nell’affascinante e sfolgorante rete della natura della quale fanno parte gli esseri umani. Ma è anche un’avventura dentro la ricerca scientifica, nelle meraviglie di uno scienziato che racconta lo stupefacente potere della scoperta e di quanto l’umanità sia in connessione con il mondo vivente, pur essendosene dimenticata.
Le cose scritte da Wilson quasi 40 anni fa erano pionieristiche ma conservano ancora una stupefacente attualità: in quelle pagine, come in un appassionante romanzo, viene delineata la nuova sintonia tra gli esseri umani e l’ambiente vivente che li circonda, una nuova amicizia e una nuova conoscenza che supera l’allontanamento tecnocratico tra uomo e natura ma riavvicinandoci alla scienza come conoscenza del mondo e della vita.
Eppure la biofilia che Wilson ritrae in tutta la sua rivoluzionaria possibilità è qualcosa di più simile al rapporto ancestrale dei nostri primi antenati – dalla paura per il serpente al benessere che ci dà la visione di una savana/giardino – con la natura che con le moderne attitudini animaliste occidentali che umanizzano gli animali fino a non riconoscerne più la natura selvaggia e feroce.
Biofilia paragona il ricercatore a un antico cacciatore a cerca di prede delle quali svelare unicità bellezza e il posto che hanno sull’albero e la rete della vita della quale facciamo parte. Ma scrive anche che «E’ così che si fa la scienza, Lo scienziato può pensare in modo simile a un poeta, ma raramente i prodotti della sua immaginazione restano conservati nella loro forma originale».
La biofilia diventa così qualcosa di totalmente umano, unico animale a comprendere la rete del vivente: «E’ vero che le regole riguardanti la scelta sessuale, la scely<ta della dieta e il comportamento sessuale sono in certa misura comuni anche ad altre specie – scrive Wilson – ma il disegno globale è peculiare dell’Homo sapieens» e tra queste cose peculiari c’è la biofilia che «E’ qualcosa di strutturato, del tutto irrazionale, conforme a una storia genetica dei primati che si è svolta nei caldi climi del Vecchio Mondo». E l’uomo che sembrava centrale diventa parte di una storia biologica ed evolutiva comune
Il libro è pieno di intuizioni (e di qualche idea superata proprio dalla scienza, che è curiosità umana), è la possibilità di vedere la scienza al lavoro mentre struttura una nuova etica, è un’avventura che comincia nell’amato Suriname di Wilson dove un giob vane biologo comincia la sua avventura che lo avrebbe portato alla fama e a una vita benissimo spesa che dura ancora dopo oltre 90 anni di grata meraviglia, la stessa che si respira in un libro prezioso e scritto benissimo, dove la scienza diventa racconto e poesia.
E non a caso uno dei capitoli più densi di Biofilia si intitola “La specie poetica” e nelle note Wilson cita Richard Roy, l’autore di Mind and Nature a cui deve questa definizione: «Molto al di là dei lessici utili per la predizione e il controllo – lessici della scienza m naturale – esistono quelli della nostra vita morale e politica e delle arti, di tutte quelle attività umane che non mirano alla predizione e al controllo, ma piuttosto a darci delle immagini di noi stessi che siano degne della nostra specie. Queste immagini non sono vere o false per quanto riguarda la natura della specie: infatti ciò che ci distingue è il fatto che siamo in grado di porci delle domande sulla verità o sulla falsità. Noi siamo la specie poetica, la specie che può cambiare se stessa cambiando il proprio comportamento , in particolare il proprio comportamento linguistico, le parole che usa».
Quelli che emergono dalle pagine di Biofilia sono esseri umani pienamente umani che si riconoscono nella comunità vivente, si considerano parte di questa meraviglia che è la vita e cercano di ricucire con empatia verso il vivente e nuovi strumenti di conoscenza il rapporto che abbiamo perso. E’ la possibilità di un’umanità migliore e più consapevole in un mondo drammaticamente cambiato dall’inconsapevolezza umana.
Un libro prezioso, un libro che non invecchia e da leggere assolutamente
Biofilia. Il nostro legame con la natura
Edgar O. Wilson
Traduttrice Carla Sgorbi
Piano B – 16 Euro