Biodiversità, un pazzesco successo italiano: la starna italica torna in pianura (VIDEO)
Non solo tigri e rinoceronti. Ogni giorno moltissime specie rischiano di estinguersi
[28 Luglio 2022]
Legambiente ricorda che «L’estinzione dei rinoceronti di Giava sarebbe un evento gravissimo che va scongiurato con ogni mezzo perché il nostro mondo è tutto attaccato e se sparisce una specie tutti ne paghiamo le conseguenze. Ma se tutti concordano sull’importanza di salvaguardare tigri e animali esotici, non tutti sanno che ogni giorno molte specie, magari meno note e affascinanti, rischiano di estinguersi nella quasi totale indifferenza dei cittadini». E’ il caso della starna italica, che fino al secolo scorso era diffusa in vaste aree del nostro Paese e oggi è considerata formalmente estinta in natura, ma che ora ha finalmente concrete chances di tornare a cantare nei campi di cereali.
Antonino Morabito, responsabile fauna e benessere animale di Legambiente, spiega che «Proprio partendo da questo presupposto abbiamo scelto di raccontare il successo di un progetto europeo che sta riportando la starna italica (Perdix perdix italica) in natura, in maniera ironica e divertente, tramite un nuovo e breve video realizzato da Next New Media, che vuole attirare l’attenzione sulla nostra biodiversità, ironizzando simpaticamente sulla moda delle vacanze esotiche e green a sostegno di specie rare che spesso (per fortuna) riescono ad attrarre l’attenzione e a mobilitare anche grandi aziende e testimonial famosi».
Dopo un’accurata selezione genetica condotta e curata dagli esperti di ISPRA e l’allevamento delle coppie geneticamente selezionate da parte del personale tecnico dei Carabinieri Forestali del CUFA presso il Centro faunistico di Bieri (LU), ora il progetto europeo Life Perdix sta riportando nelle aree di ambientazione costruite nella Valle del Mezzano (FE) i nuovi nati che potranno col tempo, ripopolare la zona.
Il progetto, oltre alla costituzione di una popolazione vitale di Starna italica all’interno della ZPS Valle del Mezzano con la previsione di oltre 2.200 coppie a fine progetto grazie a precise azioni di selezione genetica, allevamento, conservazione e messa in sicurezza dei nuovi individui, prevede la mitigazione delle minacce nell’area di rilascio e la collaborazione delle componenti venatorie, cinofile, agricole, ambientaliste.