Biodiversità: le aree protette sono un cuscinetto termico contro il cambiamento climatico

Mentre le ondate di calore diventano più frequenti e più intense, le aree protette creano rifugi termici per le specie minacciate

[3 Novembre 2022]

Il “Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services”, pubblicato dall’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), avvertiva drammaticamente che il cambiamento climatico sta emergendo come una delle principali minacce alla biodiversità e che le specie vegetali e animali affrontano maggiori rischi di stress termico perché il cambiamento climatico spinge le temperature oltre la loro tolleranza termica.

Ora, il nuovo  studio “Protected areas provide thermal buffer against climate change”, pubblicato su Science Advances da un team di ricercatori cinesi e belgi dimostra che «Le aree protette terrestri non solo forniscono habitat, ma offrono anche un cuscinetto termico contro il cambiamento climatico, fungendo così da rifugio dal cambiamento climatico per la biodiversità.

Lo studio rivela che «Rispetto alle aree non protette che sono spesso disturbate o convertite ad altri usi del suolo, le aree protette di vegetazione naturale e seminaturale raffreddano efficacemente la temperatura della superficie terrestre. In particolare, raffreddano la temperatura massima giornaliera locale ai tropici e riducono le escursioni termiche diurne e stagionali nelle regioni boreali e temperate. La vegetazione nelle aree protette presenta una maggiore quantità di fogliame nella chioma rispetto alle aree non protette, anche dello stesso tipo vegetativo, che modula le temperature locali attraverso processi fisiologici e biofisici».

Uno degli autori dello studio, Jia Gensuo, del Key Laboratory of Regional Climate-Environment for Temperate East Asia dell’Istituto di fisica dell’atmosfera dell’Accademia cinese delle scienze, spiega che «L’effetto di raffreddamento delle aree protette sulle temperature massime giornaliere e stagionali è particolarmente importante perché può proteggere le specie in natura da episodi di caldo estremo. In un clima caldo, poiché le ondate di caldo stanno diventando più frequenti e più intense, le aree protette creano rifugi termali».

Pieter De Frenne, del Forest & Nature Lab dell’Universitiet Gent, che ha lavorato sul tamponamento microclimatico del riscaldamento del macroclima nelle foreste, ricorda che «Le risposte della biodiversità ai cambiamenti climatici sono in gran parte determinate dal microclima, cioè dall’insieme locale delle condizioni atmosferiche vicino al suolo, che è modulato da habitat e caratteristiche territoriali a scala locale. Le aree protette forniscono habitat ombreggiati che possono moderare le risposte biotiche al riscaldamento del macroclima».

All’Accademia cinese delle scienze  evidenziano che «La conservazione della natura è sempre più riconosciuta come una soluzione basata sulla natura che contribuisce agli obiettivi climatici globali prevenendo le emissioni di carbonio dovute al cambiamento dell’uso del suolo e migliorando la rimozione del carbonio dall’atmosfera. Questo studio dimostra che l’efficacia della protezione della natura nella stabilizzazione dei climi locali non può essere ignorata. Le foreste protette rallentano efficacemente il tasso di riscaldamento, con un tasso di riscaldamento nelle foreste boreali protette fino al 20% inferiore rispetto a quello circostante».

Il principale autore dello studio, Xu Xiyan, sottolinea che «Il rallentamento del tasso di riscaldamento è particolarmente importante per le specie nelle regioni boreali perché le alte latitudini settentrionali si sono riscaldate più velocemente rispetto al resto del mondo. Le aree protette forniscono una casa per le specie minacciate e la casa è climatizzata naturalmente!».

Elise Belle, dell’United Nations environment programme World Conservation Monitoring Centre Europe (Unep-WCMC Europe), conclude: «Le aree protette svolgono da tempo un ruolo chiave nella conservazione della natura. Tuttavia, i cambiamenti climatici possono influire sulla capacità delle aree protette di raggiungere i propri obiettivi di conservazione. La dimostrazione che le aree protette possono contribuire in modo significativo alla mitigazione e all’adattamento climatico evidenzia la necessità di affrontare contemporaneament le crisi della biodiversità e climatica».