Base militare nel Parco Migliarino San Rossore, dicono no anche Wwf e Lipu

Un pessimo modo per spendere i soldi del PNRR

[19 Aprile 2022]

Il Wwf  Alta Toscana e la Lipu Toscana «Esprimono al tempo stesso sollievo e preoccupazione in merito alle ultime vicende intorno al progetto della base militare di Coltano all’interno del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli».

In una nota congiunta le due associazioni ricordano che «Nonostante gli spiragli aperti circa l’abbandono dell’idea di realizzare l’opera all’interno del Parco Regionale, in un’area di grande pregio naturalistico e agricolo, con una fauna visibile ed invisibile che in quell’ambiente prospera e vive, resta alta la preoccupazione sulla realizzazione dell’opera in sé stessa, pur se il progetto dovesse essere spostato oltre i confini protetti. Ciò, infatti, rappresenterebbe un ulteriore consumo di suolo, un disturbo per la biodiversità degli agro-ecostistemi pisani e un nuovo smacco al territorio naturale, a poche settimane dall’inserimento della tutela di biodiversità ed ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione e alla luce della nuova Strategia europea sulla biodiversità per il 2030, tra le cui ambiziose azioni vi è l’estensione ad almeno il 30% della superficie terrestre e marina protetta».

Wwf e Lipu evidenziano anche «il cattivo utilizzo dei fondi del PNRR (che finanzia anche la discussa opera militare), che destina le briciole alla conservazione della biodiversità e ulteriori importanti risorse alla Difesa, che pure nel bilancio ordinario dello Stato conta su moltissime risorse».

Un argomento ripreso dal direttore nazionale della Lipu -BirdLife Italia  Danilo Selvaggi che ricorda che «Quando lo scorso anno la Lipu denunciò la pessima programmazione delle risorse del Pnrr (quasi zero alla biodiversità, decine di miliardi al consumo di suolo e di natura) evidentemente non sbagliava. La vicenda della base militare di Coltano, finanziata proprio con i soldi del Pnrr, è rilevante perché in gioco non c’è soltanto un’area protetta ma l’ennesimo esempio che la transizione ecologica intrapresa consiste in gran parte in un trucco, un espediente. La transizione ecologica è una missione estremamente difficile. Fatta così, diventa impossibile. Noi pensiamo che: 1. l’Europa debba essere molto più attenta e severa nella valutazione del lavoro italiano sul Recovery Plan e sulla transizione ecologica in generale; 2. la politica italiana, drammaticamente assente su questo fronte, debba dare qualche segno concreto di vera attenzione alla natura. Abbiamo salutato con grande gioia le modifiche costituzionali. E ora? 3. il Ministero della Transizione ecologica debba abbandonare questa denominazione impropria e tornare ad essere il Ministero dell’Ambiente. Anzi, debba esserlo molto più di prima. Anzi, debba essere il Ministero dell’Ambiente e della Biodiversità. Se non si capisce la centralità della natura nel mondo che ci attende, le risposte saranno sempre guerre, conflitti, tattiche, sotterfugi. Finzioni».

Wwf  Alta Toscana e Lipu Toscana concludono: «Mentre tutti i giorni agiamo per difendere le piccole e grandi aree naturali periodicamente sotto attaccato, noi volontari ambientalisti ci chiediamo se e quando la politica riuscirà davvero a vedere e promuovere concretamente un mondo diverso, per le generazioni presente e future, umane e non umane. Il Green Deal, così solennemente annunciato e fortemente promosso, non può essere una simulazione ma deve rappresentare ovunque, in Toscana e in ogni parte del mondo, un cambiamento concreto, che ponga al centro la conservazione della biodiversità, un miglior uso delle risorse e il vero benessere delle persone».