Appello di 7 associazioni ai candidati alle elezioni regionali: revocare l’area vocata al cinghiale all’Elba

Impegnarsi per una fortissima riduzione degli ungulati in tempi brevi, per poi arrivare all'eradicazione. Sostenere e promuovere in Regione progetti che concretamente possano andare nella direzione del restauro dell’ambiente naturale e della piccola agricoltura naturale

[14 Settembre 2020]

Riceviamo e pubblichiamo

7 associazioni dell’Isola d’Elba hanno inviato un appello ai candidati/e alle elezioni regionali e ai 7 sindaci elbani. Ecco il testo integrale:

 

APPELLO AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

REGIONE TOSCANA 2020

Quello che i sottoscrittori del presente appello si propongono, è di costruire basi solide per l’economia e la vita civile sull’isola attraverso la valorizzazione/conservazione e restauro dell’ambiente. Nel passaggio dall’economia mineraria e contadina alla mono industria turistica, una parte delle caratteristiche originarie naturali e culturali, sono andate perdute e/o stravolte.

Paradosso della storia vuole che, nelle società contemporanee proprio queste particolarità siano le leve per mantenere un flusso turistico adeguato ad una società insulare composta da poco meno di 30.000 residenti, com’è l’isola d’Elba.

Parlando di “caratteri originari” intendiamo prima di tutto l’ambiente naturale e il paesaggio. Da questi due pilastri si diramano le tradizioni storiche e archeologiche, le particolarità culturali e gastronomiche, il valore paesaggistico e geologico con le invidiabili differenze tra i diversi distretti territoriali dell’isola, una storia millenaria e un ambiente naturale da proporre come ponte tra l’Arcipelago Toscano e la penisola.

Per realizzare un benessere economico duraturo, dobbiamo partire dalla salvaguardia e dallo sviluppo di ciò che abbiamo e dal recupero delle nostre peculiarità.

L’Elba, per una serie di motivi naturali e antropici, è in Toscana particolarmente vocata ad una biodiversità straordinaria, sia botanica che zoologica, a terra e a mare.

Obiettivo primario di un’Amministrazione saggia dovrebbe essere quello di proteggere e ripristinare per quanto possibile un habitat naturale biologicamente efficiente con alta biodiversità.

Il primo passo è quello più importante, come dimostrano esperienze già realizzate con successo in altre piccole isole dell’Arcipelago a cura del Parco Nazionale, deve consistere nel contenimento e progressiva eliminazione dal territorio delle specie non autoctone che mettono seriamente in pericolo la biodiversità. Per l’entroterra elbano l’emergenza numero uno è il cinghiale, responsabile della distruzione, in certi casi totale, di flora e fauna autoctona, la seconda è il muflone, ambedue ungulati immessi di recente per l’attività venatoria e di cui si è presto perso il controllo delle rispettive popolazioni, con gravissimi danni anche all’agricoltura

Senza l’eradicazione degli ungulati, parlare di tutela e restauro ambientale è, nel migliore dei casi, pura illusione.

E’ questo un problema che riguarda l’intera Regione e molte parti del globo. Chiediamo ai candidati di:

  • revocare l’area vocata al cinghiale per l’isola d’Elba;
  • impegnarsi per una fortissima riduzione degli ungulati in tempi brevi, per poi arrivare all’eradicazione.

La carta che possiamo giocarci sul tavolo del turismo italiano ed europeo, è che essendo un’isola possiamo farcela. In più, potremmo promuovere questa operazione in campagne di comunicazione istituzionale e di marketing per offrire agli ospiti un ambiente naturale sano e molto vicino alle condizioni di originarietà della nostra verde isola mediterranea.

Un piano per la rinascita naturale e culturale dell’isola, non può prescindere dalla rinaturalizzazione dell’ambiente che deve prevedere il rilancio di un’economia agricola moderna e pulita, ovvero secondo i nuovi criteri scientifici che prevedono l’esclusione della chimica sintetica e l’adozione di metodi che anziché impoverire il terreno e il territorio, lo reintegrino e lo arricchiscano.

Una nuova generazione di agricoltori informati e con solide basi scientifiche può diventare il miglior presidio contro il degrado del territorio e lo sviluppo di filiere agro alimentari che diano lustro e promuovano il ben-essere e quindi l’attrattiva, per la nostra isola.

Per avere risultati concreti, bisogna mettere in sinergia l’imprenditoria col settore pubblico. A tal fine chiediamo ai candidati di:

3- sostenere e promuovere in Regione progetti che concretamente possano andare nella direzione del restauro dell’ambiente naturale e della piccola agricoltura naturale.

Se seriamente applicate, queste iniziative saranno professionale delle giovani generazioni dell’isola, creando nuove opportunità di lavoro e una nuova qualità della vita, sia per i residenti che per gli ospiti.

Fino ad oggi, per quanti sforzi siano stati fatti, anche encomiabili, cronica stagionalità e sta involvendo in un’offerta sempre più simile ai competitors.

Un’operazione come quella prospettata, che non usa il marketing per appiccicare etichette luminose a prodotti opachi, ma che fa da cassa di risonanza a un target di medio tutta Europa, necessita del coraggio di chi non fa appello alla demagogia del qui e ora, ma alla lungimiranza di chi imposta bene il lavoro per ottenere ottime performance nel prossimo futuro.

 

Appello sottoscritto da:

Archeologia Diffusa

Elba Consapevole

Elba Taste

Italia Nostra Arcipelago Toscano

Legambiente Arcipelago Toscano

Associazione Pedalta

World Biodiversity Association