La vita sulla luna di Giove Europa potrebbe essere così?

Un mondo alieno e capovolto scoperto sotto il ghiaccio dell’Antartide

Anemoni luminosi affondati nel gelo, pesci che nuotano a testa in giù a 270 metri sotto la banchisa

[21 Gennaio 2014]

In Antartide i ricercatori della National Science Foundation (Nsf) finanziati dall’university of Nebraska-Lincoln, durante l’utilizzo di un robot subacqueo equipaggiato con telecamera per ispezionare l’area sotto la banchisa della Terra di Ross ,hanno inaspettatamente scoperto una nuova specie di piccoli anemoni di mare che vivono rintanati a testa in giù nel ghiaccio, con i loro tentacoli che sporgono nell’acqua gelida come irreali fiori da un soffitto. Ma le sorprese per la Nsf NSF, responsabile della gestione di tutta la ricerca scientifica e della logistica dell’ Antarctic Program Usa sul continente antartico e nell’oceano meridionale, non sono finite qui.

«Sono immagini pazzesche, è stata davvero una scoperta incredibile», ha detto Marymegan Daly, uno specialista di anemoni di mare del Department of evolution, ecology & organismal biology dell’Ohio State University, che ha studiato gli esemplari recuperati dagli scienziati ed ingegneri dal programma  Nsf Antarctic Geological Drilling (Andrill).

A dire la verità il team ha fatto questa sorprendente scoperta di migliaia e migliaia di piccoli anemoni già nel dicembre 2010, ma la nuova specie è stata identificata e presentata ufficialmente per la prima volta in uno studio articolo pubblicato il mese scorso su PLosOne. Daly ed i suoi colleghi Frank Rack e Robert Zook dell’Andrill science management office dell’University of Nebraska-Lincoln, spiegano  in Edwardsiella andrillae, a New Species of Sea Anemone from Antarctic Ice”: «L’esplorazione della superficie inferiore del Ross Ice Shelf in Antartide con il veicolo comandato a distanza Submersible Capable of under-Ice Navigation and Imaging (Scini) ha scoperto una nuova specie di anemoni di mare che vivono in questo ecosistema precedentemente non documentato. Questa scoperta è stata un importante risultato sul campo del progetto geofisico e ambientale Coulman High del  2010-2011 come parte del programma Andrill (ANtarctic geologic DRILLing). L’Edwardsiella andrillae vive per la maggior parte della sua colonna nella piattaforma di ghiaccio, con solo la corona di tentacoli che si estende nell’acqua di mare sottostante. Oltre ad essere l’unico rappresentante antartico del genere, Edwardsiella andrillae si distingue da tutte le altre specie del genere nel numero di tentacoli e nelle dimensioni e nella distribuzione dei cnidae. L’anatomia e l’istologia di Edwardsiella andrillae non presentano caratteristiche che spiegano come questo animale resista alle sfide della vita in tale habitat insolito».

Infatti, anche se nei fondali dell’Antartide sono state trovate altre anemoni di mare, questa “nuova” specie è la prima che vive a testa in giù, appesa al ghiaccio. Questi anemoni bianchi sono stati chiamati Edwardsiella andrillae  proprio in onore al programma Andrill.

Scott Borg, che dirige la sezione scienze antartiche della Division of Polar Programs della Nsf, ha sottolineato  che «la scoperta indica quanto rimane di sconosciuto e inesplorato dagli scienziati, anche dopo più di 50 anni di ricerca attiva degli Stati Uniti sul continente meridionale. E’ una scoperta assolutamente sorprendente e  rimane un mistero intrigante come le anemoni di mare creino e mantengano le loro tane nella parte inferiore della piattaforma di ghiaccio, mentre la superficie si sta attivamente sciogliendo. Questo sta a dimostrare quanto abbiamo ancora molto da conoscere l’Antartide e su come la vita ci si sia adattata»

«La scoperta è stata “serendipità” totale – ha detto Frank Rack, direttore esecutivo dell’Andill Science Management Office – Quando abbiamo guardato nella parte inferiore della piattaforma di ghiaccio, c’erano questi». Gli scienziati hanno calato un robot – un cilindro di circa un metro e mezzo, dotato di due fotocamere, una telecamera laterale, ed un’altra con un obiettivo “fish-eye”, in un foro praticato nella banchisa di ghiaccio spessa 270 metri che si estende per oltre 600 miglia a nord dalla grounding zone della calotta antartica occidentale nel Mare di Ross. La missione scientifica, sostenuta anche dalla New Zealand Foundation for Research, puntava in realtà a conoscere meglio le correnti oceaniche sotto la piattaforma di ghiaccio per  fornire dati ambientali per la modellazione del comportamento dell’Andrill drill string, una tubazione che si estende attraverso la colonna d’acqua e sul fondo del mare attraverso la quale vengono diffusi i fluidi di perforazione e vengono recuperati i carotaggi.

Rack, che è il principale ricercatore Usa per le indagini ambientali del Coulman High project, non si aspettava di scoprire eventuali organismi viventi nel ghiaccio, e sicuramente non una specie completamente nuova, tanto che aveva lasciato la zona in elicottero poco prima della scoperta. Stava ascoltando via radio il rapporto del robot deployment team, composto da Zook e da altri due ingegneri dell’Andrill: Paul Mahecek e Dustin Carroll, quando li ha sentiti gridare che vedevano degli anemoni che sembravano brillare alla luce della fotocamera. «Le persone stavano letteralmente saltando su e giù per l’eccitazione – ricorda Rack – Avevano trovato un ecosistema del tutto nuovo che nessuno aveva mai visto prima. Ciò che era iniziato come un test di ingegneria del veicolo robotizzato durante il suo primo dispiegamento attraverso una spessa banchisa di ghiaccio si è  trasformato in una scoperta biologica significativa ed emozionante».

Oltre agli anemoni, gli scienziati hanno visto pesci che nuotavano a testa in giù, con la piattaforma di ghiaccio che sembra fungere da pavimento del loro mondo sottomarino alla rovescia, così come vermi policheti, anfipodi e una bizzarra creatura cilindrica che hanno soprannominato “l’eggroll”, di circa 4 pollici di lunghezza ed  1 di diametro, che sembrava nuotare utilizzando appendici ad entrambe le estremità del suo corpo, che è stato osservato urtare il campo di anemoni sotto il ghiaccio ed a volte appendersi a loro.

Daly spiega che gGli anemoni  quando sono contratti misurano meno di un pollice di lunghezza (2,5 – 3 cm, ndr), ma arrivano a 3 – 4 volte di più quando si rilassano. Ciascuna dispone da 20 a 24 tentacoli, un anello interno di otto tentacoli più lunghi e un anello esterno da 12 a 16 tentacoli». Dopo aver utilizzato acqua calda per stordire le creature, il team ha utilizzato un dispositivo di aspirazione improvvisato per recuperare gli animali dalle loro tane. Sono stati poi trasportati alla stazione di McMurdo per conservarli e studiarli ulteriormente. «Il team dell’Andrill non era a caccia di scoperte biologiche, quindi non era equipaggiato per conservare in maniera appropriata i campioni per le analisi del Dna/Rna – sottolinea Rack – I campioni sono stati messi nell’etanolo nel sito di perforazione e alcuni sono stati successivamente conservati in formalina alla stazione di McMurdo».

A poco più di due anni dalla loro scoperta, su queste creature rimangono molti misteri da chiarire, e Daly evidenzia che «anche se alcuni anemoni di mare scavano nella sabbia, utilizzando i loro tentacoli o espandendo e sgonfiando la base del loro corpo, queste strategie non sembrano fattibili per ghiaccio duro. Non è chiaro come riescano a sopravvivere senza congelarsi e come si riproducono. Non ci sono prove di quel mangiano, anche se probabilmente si nutrono del plancton nell’acqua che scorre sotto la banchisa, Daly».

Rack svela un inaspettata ricaduta di questa scoperta: «E’ in fase di preparazione la proposta per un ulteriore studio di questo ambiente insolito, utilizzando un robot capace di esplorare più in profondità nel mare e più lontano dal foro di accesso attraverso il ghiaccio. La Nasa sta aiutando a finanziare lo sviluppo del nuovo robot subacqueo, perché le scoperte antartiche hanno implicazioni per la possibilità di vita che possono esistere su Europa, la luna coperta di ghiaccio di Giove». I ricercatori sperano di tornare in Antartide già nel 2015 e di continuare a studiare gli anemoni di mare e gli altri organismi “alieni” sotto la piattaforma di ghiaccio.

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  • New Species of Sea Anemone Discovered by NSF Scientists